Pazienza poi se per una volta la difesa torna ballerina e concede tre reti agli ungheresi. Chi se ne frega, direbbero ad Oxford. La Fiorentina è gruppo vero, che affronta ogni partita con un piglio che fino all'anno scorso gli era sconosciuto. Personalità, controllo del gioco, cattiveria. Perfezione sfiorata. Ci penserà mastro Pranda, poi, a guardare in faccia i suoi ragazzi per dirgli che certe distrazioni vanno evitate per stare nell'Europa dei grandi.
Ora però è il momento di godere. Gode Firenze, per un allenatore che insegna al mondo e per un centravanti che dicevano soffrisse l'aria europea.Gode Santana, argentino triste che si regala un sorriso. Ma soprattutto gode Adrian Mutu. Il fenomeno è tornato. Fragoroso il suo ingresso sulla scena viola. Due goal e prestazione da fuoriclasse assoluto quale Adi è. Ci voleva, eccome se ci voleva. Basta guardare la sua esultanza dopo le reti. Sorriso che nemmeno un bambino davanti ai regali sotto l'albero di Natale e tanta rabbia gettata fuori prima del solito inchino. Lo diciamo piano, ma ne siamo convinti. Con un Mutu così questa Fiorentina può sognare.
Una Fiorentina fenomenale, ci viene da dire, sorprendente. Loro lo sapevano, però. Leggere per credere. Il primo è Donadel: "Siamo forti, ogni anno acquistiamo sicurezza e credevamo nel passaggio del turno. Liverpool e Lione avebbero dovuto spaventarsi il giorno del sorteggio". Arriva Gila, altra prestazione enorme la sua, e ci mette il carico: "Ci credevamo, siamo stati convinti fin da subito di poter passare il turno". Se poi anche Prandelli dice che "questa è una squadra in crescita esponenziale che sa cosa vuole ottenere", allora non possiamo che crederci.
Tutti parlano dell'Inter e del Milan che va a Madrid dal vecchio amore Kaka, ma per il momento a rendenere onore al calcio del Bel Paese è la Fiorentina. Che bellezza, ragazzi. Che si tolga il cappello l'Italia pallonara, e che renda onore a questa squadra che gioca bel calcio e che al momento è l'unica a poter guardare con realismo agli ottavi di Champions League. "Siamo un fenomeno da studiare" ama riptere Pantaleo Corvino, e la sensazione è che abbia davvero ragione. Se ne accorgeranno tutti, prima o poi, e inizeranno a prendere appunti su questo Fenomeno Viola.