- 5 Maggio 2009
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Sul server FTP di Mozilla è disponibile una versione pre-alpha della prossima incarnazione di Firefox, grazie alla quale i più avventurosi possono provare con largo anticipo alcune delle novità presentate dalla prossima release del navigatore
Un fantasma all'orizzonte?
Il fatto che questa build porti il numero di versione "3.7" genererà sicuramente una certa confusione negli osservatori più attenti.
Pochi mesi addietro infatti, un pezzo grosso di Mozilla aveva annunciato un secco cambio di direzione nei processi di sviluppo, che, come diretta conseguenza, aveva portato proprio alla cancellazione del ramo 3.7.
Per il momento, non è chiaro cosa possa essere successo: la spiegazione più plausibile è che "3.7" sia l'attuale nome in codice di un prodotto che verrà poi distribuito come Firefox 4.0: in occasione di Firefox 3.1, divenuto poi 3.5, era successo qualcosa di analogo.
Ne sapremo comunque di più nei mesi a venire.
Un'interfaccia rinnovata
La build in questione, numerata 3.7a2pre, sfoggia il primissimo tassello della nuova interfaccia grafica: pulsanti più piccoli e stilizzati, che, in una mossa che potrebbe far storcere il naso a qualcuno, hanno immolato la pigmentazione sull'altare dell'eleganza
Tante schede, tante anteprime (di default)
Il pieno supporto alle anteprima nella barra delle applicazioni di Windows 7 è ora attivo di default, e pare funzionare già in maniera piuttosto soddisfacente.
Come forse si ricorderà, la capacità di visualizzare ogni scheda in un'anteprima distinta è stata implementata anche in Firefox 3.6 ma, poiché il funzionamento era risultato tutt'altro che preciso, Mozilla ha scelto di distribuire la versione definitiva con tale caratteristica disabilitata.
Si scrive "Electrolysis", si legge "Out-of-process plugins" (OOPP)
In questo ramo di sviluppo esorisce la tecnologia "Electrolysis". Si tratta di una nuova architettura il cui fine ultimo è quello di separare in processi indipendenti le varie componenti del programma: se oggi l'interfaccia del navigatore, il contenuto web ed i plug-in sono tutti gestiti da un singolo processo, l'obbiettivo di domani è quello di dedicarne uno distinto ad ognuno e, di lì, affinare l'implementazione ulteriormente per far sì che ogni scheda sia gestita da un processo autonomo, a tutto vantaggio della stabilità operativa.
Impiegando tale approccio, già visto in Google Chrome ed Internet Explorer 8, il crash di una singola scheda permetterà comunque all'utente di continuare ad utilizzare le altre tab. Nell'architettura corrente invece, un problema verificatosi in una singola pagina è sufficiente ad arrestare l'intero browser e forzare alla chiusura di tutte le schede aperte.
La build odierna fa il primo, importantissimo passo verso tale direzione: il processo del browser e quello dei plug-in (Flash e soci) sono infatti due elementi distinti.
Arriva JägerMonkey
A partire dalla versione 3.5, Firefox propone l'interprete-compilatore "TraceMonkey". Lo strumento è teoricamente portentoso sulla carta, ma vi sono ancora molte circostanze in cui Firefox non è in grado di utilizzarlo appieno e finisce quindi per ripiegare sul più lento interprete tradizionale.
Qualche miglioramento è stato proposto con Firefox 3.6, ma il browser di Mozilla non è ancora in grado di competere alla pari con il motore V8 alla base di Google Chrome o con il nuovissimo "Carakan" in dotazione a Opera 10.50.
La prossima release di Firefox conta di accorciare le distanze grazie a "JägerMonkey", ovvero una rivisitazione dell'interprete Javascript capace di migliorare la velocità di esecuzione dei benchmark SunSpider "fino al 18%", stando ai primi test compiuti dagli sviluppatori.
È interessante notare che TraceMonkey rimane al proprio posto, pronto ad applicare l'ottimizzazione massima per tutti gli script che fossero dotati degli opportuni requisiti. JägerMonkey costituisce uno strumento "di riserva", più lento di TraceMonkey ma comunque più performante rispetto a quello utilizzato attualmente.
Quando la GPU accelera il web
Proseguono i lavori che porteranno le generazioni future dei software web ad utilizzare pesantemente il processore della scheda video per il rendering delle pagine web: un'idea di cui si è sentito parlare per le prime volte come caratteristica di punta del venturo Internet Explorer 9, ed ora in fase di implementazione presso tutti i principali sviluppatori di browser.
Mozilla ha dotato la versione preliminare di Firefox 3.7 del supporto a DirectWrite e Direct2D, ovvero le due funzionalità che consentono, fra le altre, anche di trasferire dalla CPU alla GPU il carico computazionale del rendering dei font e della grafica.
Come noto però, le due funzioni sono disponibili nativamente sotto Windows 7, e come aggiornamento per quanto riguarda Windows Vista. Gli utenti del vetusto Windows XP sono quindi esclusi a priori.
È comunque importante notare che, nel panorama web odierno, i benefici non sono particolarmente evidenti: elementi quali le animazioni Flash e l'uso massiccio di Javascript tendono infatti a creare i colli di bottiglia principali, confrontati con i quali i tempi di rendering degli altri elementi grafici non sono particolarmente significativi, soprattutto sulle CPU più recenti.
Ad ogni modo: la caratteristica è attualmente disabilitata di default. Gli utenti interessati a provarla sono chiamati ad accedere al pannello di configurazione della build 3.7 (about:config nella barra degli indirizzi) più recente e, da qui, apportare due modifiche:
Lo sviluppatore Asa Dotzler ha comunque precisato che la funzione è attualmente in fase di sviluppo e probabilmente interessata ancora da vari bug. Sulla mia configurazione di test effettivamente, gli elementi mostrati tramite DirectWrite/Direct2D (in basso) risultano attualmente meno nitidi di quanto non sia ottenibile con il metodo precedente
Un illustre assente
Fra le migliorie attese ma non ancora implementate, troviamo l'effetto Aero applicato all'intera finestra.
La caratteristica arriverà probabilmente con le prossime build. Frattanto, ci si può consolare installando l'estensione All Glass: per raggiunge il risultato è attualmente necessario qualche intervento manuale per bypassare il controllo di versione, ma il risultato è gradevolissimo
Pronti, si scarichi
Chiunque fosse interessato a provare in anteprima il nuovo software può procedere al download per
Va da se che, trattandosi di codice ancora allo stato embrionale di sviluppo, questa build non dovrebbe essere utilizzata su sistemi di produzione. Non bastassero i concreti rischi di crash, il fatto che, al momento, la maggior parte delle estensioni risulti ancora incompatibile dovrebbe essere un deterrente sufficiente.
Fonte: Megalab
Un fantasma all'orizzonte?
Il fatto che questa build porti il numero di versione "3.7" genererà sicuramente una certa confusione negli osservatori più attenti.
Pochi mesi addietro infatti, un pezzo grosso di Mozilla aveva annunciato un secco cambio di direzione nei processi di sviluppo, che, come diretta conseguenza, aveva portato proprio alla cancellazione del ramo 3.7.
Per il momento, non è chiaro cosa possa essere successo: la spiegazione più plausibile è che "3.7" sia l'attuale nome in codice di un prodotto che verrà poi distribuito come Firefox 4.0: in occasione di Firefox 3.1, divenuto poi 3.5, era successo qualcosa di analogo.
Ne sapremo comunque di più nei mesi a venire.
Un'interfaccia rinnovata
La build in questione, numerata 3.7a2pre, sfoggia il primissimo tassello della nuova interfaccia grafica: pulsanti più piccoli e stilizzati, che, in una mossa che potrebbe far storcere il naso a qualcuno, hanno immolato la pigmentazione sull'altare dell'eleganza
Tante schede, tante anteprime (di default)
Il pieno supporto alle anteprima nella barra delle applicazioni di Windows 7 è ora attivo di default, e pare funzionare già in maniera piuttosto soddisfacente.
Come forse si ricorderà, la capacità di visualizzare ogni scheda in un'anteprima distinta è stata implementata anche in Firefox 3.6 ma, poiché il funzionamento era risultato tutt'altro che preciso, Mozilla ha scelto di distribuire la versione definitiva con tale caratteristica disabilitata.
Si scrive "Electrolysis", si legge "Out-of-process plugins" (OOPP)
In questo ramo di sviluppo esorisce la tecnologia "Electrolysis". Si tratta di una nuova architettura il cui fine ultimo è quello di separare in processi indipendenti le varie componenti del programma: se oggi l'interfaccia del navigatore, il contenuto web ed i plug-in sono tutti gestiti da un singolo processo, l'obbiettivo di domani è quello di dedicarne uno distinto ad ognuno e, di lì, affinare l'implementazione ulteriormente per far sì che ogni scheda sia gestita da un processo autonomo, a tutto vantaggio della stabilità operativa.
Impiegando tale approccio, già visto in Google Chrome ed Internet Explorer 8, il crash di una singola scheda permetterà comunque all'utente di continuare ad utilizzare le altre tab. Nell'architettura corrente invece, un problema verificatosi in una singola pagina è sufficiente ad arrestare l'intero browser e forzare alla chiusura di tutte le schede aperte.
La build odierna fa il primo, importantissimo passo verso tale direzione: il processo del browser e quello dei plug-in (Flash e soci) sono infatti due elementi distinti.
Arriva JägerMonkey
A partire dalla versione 3.5, Firefox propone l'interprete-compilatore "TraceMonkey". Lo strumento è teoricamente portentoso sulla carta, ma vi sono ancora molte circostanze in cui Firefox non è in grado di utilizzarlo appieno e finisce quindi per ripiegare sul più lento interprete tradizionale.
Qualche miglioramento è stato proposto con Firefox 3.6, ma il browser di Mozilla non è ancora in grado di competere alla pari con il motore V8 alla base di Google Chrome o con il nuovissimo "Carakan" in dotazione a Opera 10.50.
La prossima release di Firefox conta di accorciare le distanze grazie a "JägerMonkey", ovvero una rivisitazione dell'interprete Javascript capace di migliorare la velocità di esecuzione dei benchmark SunSpider "fino al 18%", stando ai primi test compiuti dagli sviluppatori.
È interessante notare che TraceMonkey rimane al proprio posto, pronto ad applicare l'ottimizzazione massima per tutti gli script che fossero dotati degli opportuni requisiti. JägerMonkey costituisce uno strumento "di riserva", più lento di TraceMonkey ma comunque più performante rispetto a quello utilizzato attualmente.
Quando la GPU accelera il web
Proseguono i lavori che porteranno le generazioni future dei software web ad utilizzare pesantemente il processore della scheda video per il rendering delle pagine web: un'idea di cui si è sentito parlare per le prime volte come caratteristica di punta del venturo Internet Explorer 9, ed ora in fase di implementazione presso tutti i principali sviluppatori di browser.
Mozilla ha dotato la versione preliminare di Firefox 3.7 del supporto a DirectWrite e Direct2D, ovvero le due funzionalità che consentono, fra le altre, anche di trasferire dalla CPU alla GPU il carico computazionale del rendering dei font e della grafica.
Come noto però, le due funzioni sono disponibili nativamente sotto Windows 7, e come aggiornamento per quanto riguarda Windows Vista. Gli utenti del vetusto Windows XP sono quindi esclusi a priori.
È comunque importante notare che, nel panorama web odierno, i benefici non sono particolarmente evidenti: elementi quali le animazioni Flash e l'uso massiccio di Javascript tendono infatti a creare i colli di bottiglia principali, confrontati con i quali i tempi di rendering degli altri elementi grafici non sono particolarmente significativi, soprattutto sulle CPU più recenti.
Ad ogni modo: la caratteristica è attualmente disabilitata di default. Gli utenti interessati a provarla sono chiamati ad accedere al pannello di configurazione della build 3.7 (about:config nella barra degli indirizzi) più recente e, da qui, apportare due modifiche:
- impostare il parametro gfx.font_rendering.directwrite.enabled al valore true
- creare una stringa di tipo "intero" di nome mozilla.widget.render-mode e valore 6
Lo sviluppatore Asa Dotzler ha comunque precisato che la funzione è attualmente in fase di sviluppo e probabilmente interessata ancora da vari bug. Sulla mia configurazione di test effettivamente, gli elementi mostrati tramite DirectWrite/Direct2D (in basso) risultano attualmente meno nitidi di quanto non sia ottenibile con il metodo precedente
Un illustre assente
Fra le migliorie attese ma non ancora implementate, troviamo l'effetto Aero applicato all'intera finestra.
La caratteristica arriverà probabilmente con le prossime build. Frattanto, ci si può consolare installando l'estensione All Glass: per raggiunge il risultato è attualmente necessario qualche intervento manuale per bypassare il controllo di versione, ma il risultato è gradevolissimo
Pronti, si scarichi
Chiunque fosse interessato a provare in anteprima il nuovo software può procedere al download per
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Va da se che, trattandosi di codice ancora allo stato embrionale di sviluppo, questa build non dovrebbe essere utilizzata su sistemi di produzione. Non bastassero i concreti rischi di crash, il fatto che, al momento, la maggior parte delle estensioni risulti ancora incompatibile dovrebbe essere un deterrente sufficiente.
Fonte: Megalab