- 11 Ottobre 2009
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I fondali del mare del Nord sono in realta' un immenso cimitero di mammut e altre creature preistoriche. E da anni i pescatori olandesi, insieme a sogliole e merluzzi, tirano a bordo zanne, denti, femori fossilizzati, nonche' manufatti creati dai nostri progenitori.
Un vero e proprio tesoro che spesso e volentieri finisce nelle mani di collezionisti privati attraverso il mare magnum di internet. Un gruppo di paleontologi ex pescatori si e' pero' coalizzato per far conoscere e salvare questo immenso patrimonio.
Il fatto è che il braccio di mare che separa la Gran Bretagna dai Paesi Bassi e dalla Danimarca era terra emersa fino a non piu' di 7.500 anni fa. E a giudicare dai ritrovamenti era una specie di paradiso terrestre per le specie tipiche dell'epoca glaciale. "Ho fatto il pescatore per 17 anni", racconta Albert Hoekman, il responsabile del capannone di Urk, "e c'è stato un tempo in cui ributtavamo in mare tutti i reperti che trovavamo nelle reti. Non avevamo idea di che cosa fossero". Oggi Albert fa la spola una volta alla settimana tra i pescatori che rientrano dalla battuta di pesca. E si assicura che i pezzi piu' interessanti siano messi da parte perchè vengano esaminati dagli esperti. Il suo è un contributo rilevante visto che negli ultimi anni i fossili del mare del Nord si sono dimostrati fondamentali per l'avanzamento delle nostre conoscenze del mondo preistorico.
fonte:niburu
Un vero e proprio tesoro che spesso e volentieri finisce nelle mani di collezionisti privati attraverso il mare magnum di internet. Un gruppo di paleontologi ex pescatori si e' pero' coalizzato per far conoscere e salvare questo immenso patrimonio.
Il fatto è che il braccio di mare che separa la Gran Bretagna dai Paesi Bassi e dalla Danimarca era terra emersa fino a non piu' di 7.500 anni fa. E a giudicare dai ritrovamenti era una specie di paradiso terrestre per le specie tipiche dell'epoca glaciale. "Ho fatto il pescatore per 17 anni", racconta Albert Hoekman, il responsabile del capannone di Urk, "e c'è stato un tempo in cui ributtavamo in mare tutti i reperti che trovavamo nelle reti. Non avevamo idea di che cosa fossero". Oggi Albert fa la spola una volta alla settimana tra i pescatori che rientrano dalla battuta di pesca. E si assicura che i pezzi piu' interessanti siano messi da parte perchè vengano esaminati dagli esperti. Il suo è un contributo rilevante visto che negli ultimi anni i fossili del mare del Nord si sono dimostrati fondamentali per l'avanzamento delle nostre conoscenze del mondo preistorico.
Il cimitero dei fossili pare però minacciato da una direttiva dell' Unione Europea disegnata per mettere fine alla distruzione dei fondali marini, piagati sempre di più dalla pesca a strascico. Al posto delle reti, dunque, in futuro potrebbero essere impiegati degli impulsi radio per stanare le sogliole che si nascondono sul fondo."Un femore recuperato l'anno passato ha provato che una gigantesca tigre dai denti a sciabola viveva in queste zone circa un milione di anni fa. Molto piu' a nord di quanto si pensasse, I frammenti del cranio di un uomo di Neanderthal dimostrano che i nostri enigmatici cugini erano qui attivi circa 60mila anni fa e decine di manufatti suggeriscono che le misteriose popolazioni del Mesolitico avevano impiantato nel centro del mare del Nord molti villaggi".
"Spero che il governo olandese mantenga in attivita' qualche vecchio peschereccio per scopi scientifici. Quanti fossili ci sono ancora laggiù? Io dico milioni".
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