LONDRA - All'ennesima domanda sul suo futuro, questa mattina Roberto Mancini è infine sbottato, rispondendo con un'imprecazione alle solite insistenti domande della stampa inglese circa il suo futuro. Nonostante il contratto che lega il tecnico italiano al Manchester City fino al 2017, ogni settimana esce un nuovo nome per la panchina del City. L'ultimo, in ordine di tempo, è quello del cileno Manuel Pellegrini, ex tecnico del Real Madrid. Ed è stata proprio la richiesta di un commento sul nuovo candidato la prima domanda che oggi ha inaugurato la consueta conferenza stampa di Mancini alla vigilia della partita di campionato contro il Chelsea. Interrogativo al quale Mancini ha risposto prima con un alzata di spalle, quindi con un sorriso tirato ed infine con un'inequivocabile "fucking hell". Dopo una breve pausa comunque l'allenatore italiano ha dato una risposta più articolata, pur non nascondendo la frustrazione. "Non posso rispondere alla stessa domanda ogni settimana. Mancano ancora due mesi alla fine, in due mesi possono succedere tante cose, ma io non posso rispondere - la reazione di Mancini -. Per voi è normale (porre queste domande, ndr), è il vostro lavoro, non preoccupatevi ma io non posso rispondere ogni settimana su questo o quel manager. Ma soprattutto non capisco perché il Manchester City dovrebbe cambiare allenatore, per quale ragione?". In Premier League il City è secondo, in ritardo 12 punti dalla capolista United e domenica affronta il Chelsea che rincorre sul terzo gradino. Ma dopo il titolo nazionale conquistato la scorsa stagione dopo un'attesa lunga 44 anni, il City rischia di chiudere l'annata senza titoli. "Dopo l'ultima partita ho detto che negli ultimi 18 mesi, dall'ultima vittoria dello United in Premier League, il Manchester City ha vinto tre dei sette trofei in palio. Per questa ragione non capisco queste voci, io non sono il direttore generale né il presidente, sono domande da porre a loro. Per quanto mi riguarda ho ancora quattro anni di contratto e penso di star facendo bene. Sono felice qui", ha concluso Mancini.
BALOTELLI INVITA IL CITY A TENERE MANCINI - Nonostante l'addio al Manchester City Mario Balotelli non dimentica il suo primo mentore e invita la sua ex società a non esonerare Roberto Mancini. Secondo quanto pubblicato oggi dal Sun il talento rossonero non perde occasione per elogiare il manager dei Citizens con i suoi amici più stretti. "Non c'é allenatore migliore di Mancini per il City - il giudizio di Balotelli -. E soprattutto piace ai giocatori. Se chiedi a chiunque della rosa chi vuole, ogni singolo calciatore risponderà Roberto. Perché non è solo un tecnico ma anche un amico". Uscito nella fase a gironi dalla Champions League, e lontanissimo dal vertice della Premier League, secondo la stampa britannica solo il successo in Fa Cup potrebbe salvare la panchina di Mancini, che pure ha un contratto con il club inglese fino al 2017. "Ma basta guardare i successi che Mancini ha conseguito, prima la Coppa d'Inghilterra poi il campionato, il primo dopo 40 anni di attesa. Anche Sir Alex Ferguson non vince tutti gli anni ma resta sempre al suo posto".
ansa
BALOTELLI INVITA IL CITY A TENERE MANCINI - Nonostante l'addio al Manchester City Mario Balotelli non dimentica il suo primo mentore e invita la sua ex società a non esonerare Roberto Mancini. Secondo quanto pubblicato oggi dal Sun il talento rossonero non perde occasione per elogiare il manager dei Citizens con i suoi amici più stretti. "Non c'é allenatore migliore di Mancini per il City - il giudizio di Balotelli -. E soprattutto piace ai giocatori. Se chiedi a chiunque della rosa chi vuole, ogni singolo calciatore risponderà Roberto. Perché non è solo un tecnico ma anche un amico". Uscito nella fase a gironi dalla Champions League, e lontanissimo dal vertice della Premier League, secondo la stampa britannica solo il successo in Fa Cup potrebbe salvare la panchina di Mancini, che pure ha un contratto con il club inglese fino al 2017. "Ma basta guardare i successi che Mancini ha conseguito, prima la Coppa d'Inghilterra poi il campionato, il primo dopo 40 anni di attesa. Anche Sir Alex Ferguson non vince tutti gli anni ma resta sempre al suo posto".
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