Un'agente della polizia municipale genovese, dopo aver rubato una borsetta in una discoteca nel centro del capoluogo ligure, viene incastrata dalle telecamere di sorveglianza. I suoi superiori inizialmente non intervengono, ma dopo aver visto che la notizia è apparsa sui giornali di tutta la città le ritirano la divisa, per poi sospenderla dal servizio e infine licenziarla. Lei - ritenendo esagerata la punizione che gli è stata inflitta - fa ricorso al giudice, che nel nome dell'articolo 18 dichiara "illegittima" la donna, e quindi obbligatoriamente risarcita con un anno e mezzo di stipendio.
Dopo averla ascoltata in tribunale, il magistrato ritiene che l'ex-vigilessa, avendo agito in quella maniera in un periodo in cui aveva dei seri problemi psicologici, debba essere giustificata. E così è stato fatto, sebbene molti concittadini ritengano che il comportamento della donna non sia assolutamente esemplare.