Info Gli insegnanti bocciano la scuola

Carrie

Utente Strepitoso
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31 Agosto 2010
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Secondo un’indagine Swg per conto della Cisl, per tre docenti su quattro la riforma Gelmini peggiora le cose. L’85 per cento degli insegnanti si dice comunque orgoglioso del proprio lavoro, anche se per il 51 per cento la retribuzione è inadeguata.

Riforma Gelmini
Gli insegnanti bocciano sonoramente la riforma della scuola voluta dal ministro Gelmini ed approvata in parlamento nel’ultimo biennio: tre docenti su quattro si esprimono sulle novità introdotte in modo nettamente insufficiente. Ne consegue che il giudizio numerico sul rinnovato corso di tutti i cicli scolastici, completato a settembre con l’avvio delle nuove superiori, è fortemente negativo: se si dispone di una scala da 1 a 10 il voto medio dei docenti all’impianto di riforma è appena di 3,6. Sotto accusa, in particolare, sono tre fattori introdotti con le riforme: l’aumento del numero di alunni per classe, la riduzione delle ore e l’introduzione del maestro prevalente nella scuola primaria. Senza contare che, sostengono sempre i docenti, i tagli imposti dalla recente riforma stanno mettendo a repentaglio la qualità dell’offerta formativa e cancellando qualsiasi visione prospettica. Secondo i docenti mancano poi strumentazioni e strutture adeguate per far funzionare al meglio il sistema scolastico
Insegnanti giovani
Le risposte più critiche degli insegnanti sono giunte soprattutto tra quelli più giovani, coloro che stanno incontrando maggiori difficoltà nello svolgere la professione perché precari e senza certezza di lavorare: in ogni caso, in assoluto per due docenti su tre (il 62%) “i tagli economici hanno limitato le possibilità dei singoli istituti”.

Fiducia degli insegnanti nei giovani del nord-est, meno in quelli del sud
I docenti del sud sembrano mostrare un discreto scetticismo verso le capacità e la forza propulsiva delle nuove generazioni, ma è un sentimento che non vale per tutti: al nord-est il 59% dei docenti dimostra di credere fortemente nella forza portante dei giovani di oggi che frequentano la scuola. A fronte di una media nazionale pari al 46%, al sud è solo il 32% a dichiarare ottimismo nei confronti delle nuove generazioni.

Fonte: City