Roma - Ad oggi i non vedenti sono costretti ad usare il tatto per poter leggere testi in Braille, ma dalla Svizzera arriva un'idea che potrebbe rivoluzionare la scienza: una retina artificiale in grado di leggere in Braille attraverso segnali luminosi perepiti da una piccola telecamera integrata nella protesi.
"Si tratta di un traguardo interessante, ma rappresenta una soluzione indiretta perché in realtà l'obiettivo principe di Argus II (questo il nome del progetto, ndr) - spiega Silvestro Micera, esperto in neuroprotesi - vorrebbe essere far vedere di nuovo pazienti la cui retina è compromessa da malattie come la retinite pigmentosa".
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