Green Day - American Idiot

Veg

Utente Master
Autore del topic
25 Ottobre 2009
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Copertina
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Artista
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Green Day
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Album / Singolo
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American Idiot
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Data di pubblicazione
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21 settembre 2004
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Genere
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Punk revival
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Singoli
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1. American Idiot
2. Jesus of Suburbia
I. Jesus of Suburbia
II. City of the Damned
III. I Don't Care
IV. Dearly Beloved
V. Tales from Another Broken Home
3. Holiday
4. Boulevard of Broken Dreams
5. Are We the Waiting
6. St.Jimmy
7. Give Me Novacaine
8. She's a Rebel
9. Extraordinary Girl
10. Letterbomb
11. Wake Me Up When September Ends
12. Homecoming
I. The Death of St. Jimmy
II. East 12th St.
III. Nobody Likes You
IV. Rock and Roll Girlfriend
V. We're Coming Home Again
13. Whatsername
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Curiosità
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Il disco si presenta come un concept album e una rock opera, illustrando nel suo complesso la storia di Jimmy, un tormentato ragazzo che vive nei sobborghi malfamati della periferia, alla continua ricerca di una sua identità morale e psicologica. Infatti, partendo da un inizio turbolento caratterizzato da una protesta verso il mondo intero, una fuga da casa, l'ingresso nel tunnel dell'alcool e della droga e addirittura la meditazione del suicidio, Jimmy(che in più aspetti viene affiancato alla figura del cantante della band) riuscirà a trovare la sua vera identità, coerente e priva quindi delle maschere a lui poste dalla società che tanto rifiuta.

L’album si apre con un brano contro tutto e contro tutti: American Idiot, che, ironico e spietato, ben descrive il disprezzo di Jimmy verso l’ex-presidente americano George Bush, considerato appunto idiota per il suo amore incondizionato verso le armi e l’uso massiccio dei media che egli utilizza per strumentalizzare l’opinione pubblica secondo il suo volere. Title track del disco, energica e composta su solide basi punk rock, sembra essere il velo che coprirà tutte le vicende di Jimmy, quasi ad indicare costantemente la reale causa delle sue peripezie.

A seguire viene Jesus of Suburbia (“Gesù di periferia”, come viene soprannominato Jimmy), la quale intende presentarsi quasi come antefatto del vero racconto in cui il giovane, illustrando la situazione di disagio che sta vivendo nella sua città natale, pone le basi per la fuga verso le nuove esperienze che andrà a fare di lì a poco. Si definisce come “figlio della collera e dell’amore” e, affermando di vivere nella “città della morte e dei dannati”, accenna al suo desiderio di scappare, presupposto che avrà luogo nella canzone successiva. Il brano, suddiviso in cinque ulteriori frammenti, alterna parti più o meno melodiche, in cui è chiaramente comprensibile ogni stacco. Prevalgono voce e batteria, con comunque un notevole uso della chitarra.

Ed ecco che, incapace di resistere alle sofferenze che il luogo in cui abita continua a sottoporgli, Jimmy decide finalmente di fuggire alla ricerca di nuove esperienze e di un’identità in cui rifugiarsi, quasi come si prendesse una vacanza: un Holiday appunto, nella quale si dà alla pazza gioia, gridando agli scandali della guerra e della società che lo circonda e godendosi a pieno la sua fuga da casa, nella totale trasgressione delle regole e dei principi a lui da sempre imposti. Resa più aggressiva dall’esecuzione di un riff davvero molto orecchiabile e dall’irruenza della voce, risulta essere un pezzo forte all’interno dell’album, sia per significato che per melodia.

Proprio quando sembra aver trovato la vera felicità, ecco che l’ennesima sbornia lo porta a fare di nuovo i conti con sé stesso, finendo col domandarsi se rifugiarsi nell’indifferenza, nella ribellione dagli schemi e soprattutto nell’alcool lo porti veramente a sopprimere le sue sofferenze o piuttosto ad amplificarle, come dimostra Boulevard of Broken Dreams: egli afferma infatti di ritrovarsi comunque solo, a guardare i propri sogni infrangersi come vetri che cadono a terra. Il brano, sempre in modo molto melodico, spazia fra momenti di calma ed esplosioni vocali e strumentali, lasciando l’ascoltatore avvolto nell’atmosfera abbastanza cupa del brano.

Egli arriva quindi a chiedersi se la sua identità risieda davvero in questo stile di vita, entrando quindi in una crisi tipica dell’età adolescenziale ma che in Jimmy sembra avere un effetto ancor più devastante e, amplificando il suo senso di vuoto interiore, lo porta a pensare al suicidio. In Are We the Waiting, viene così a crearsi un’atmosfera suggestiva, grazie all’ausilio del coro di sottofondo, delle percussioni e della voce che con il ritornello sembra quasi intonare un’interminabile cantilena incredibilmente coinvolgente.

In seguito a questa prima crisi, egli incontra un personaggio singolare, che lo accompagnerà fino alla fine del suo viaggio ai confini della società: St. Jimmy, il suo alterego disinibito e privo di dubbi sul vero motivo per cui vivere costituito da una folle rincorsa verso la felicità, l’uomo dalle mille facce che incanta e stupisce con i suoi intrugli prodigiosi. Lo spacciatore della zona, che con il suo carisma e le sue false parole tiene sotto controllo i suoi clienti. Jimmy entra così in buoni rapporti con il malvivente e di conseguenza direttamente in contatto con il mondo della tossicodipendenza. Il brano è probabilmente il più movimentato dell’intero album: in una frenetica rincorsa di potenza fra voce, chitarra e soprattutto batteria, essa gioca molto sull’alternanza suono-pausa, costituendo così una melodia veloce e frizzante.

Anche il giovane Gesù della periferia sperimenta per la prima volta la droga: con Give Me Novacaine, attraverso il nome di “novacaina”, viene infatti descritto il suo senso di insaziabilità nei confronti di questa sostanza stupefacente, a lui ora generosamente procurata da St. Jimmy, dal quale il ragazzo è fortemente condizionato (“Jimmy dice che è meglio anche dell'aria”). Il testo racconta infatti tutti i sentimenti positivi che il neotossicodipendente trova nell’utilizzo di tale sostanza. Il tutto, a livello musicale, è condito con accenni psichedelici nelle strofe e maggior ripresa nei ritornelli, con una melodia dunque pur sempre dai toni dolci e pacati, ma più pop punk in occasione appunto del ritornello.

Improvvisamente, proprio quando la droga inizia a distruggerlo sia fisicamente che psicologicamente, Jimmy incontra una ragazza di cui non conosce il nome e che soprannomina Whatsername (Qualèilsuonome). Inizia ad ammirare il suo spirito forte e temerario e, ammaliato da tanto è ribelle il suo animo, rimane affascinato da questa misteriosa ragazza, di cui racconta le prodezze in She’s a Rebel. Affiancando un testo che descrive quasi con parole poetiche il carattere di questa ragazza, spumeggiante e briosa, anche la musica ricalca le fattezze di Whatsername, in una melodia vivace e rapida.

Fra i due scoppia l’amore e i giovani innamorati iniziano ad avere un’appassionata relazione, che colpisce incredibilmente l’anima sensibile di Jimmy. Egli ora descrive Whatsername da un punto di vista diverso, più romantico e meno forte invece di quello del brano precedente: in Extraordinary Girl viene infatti apostrofata come “una ragazza straordinaria in un mondo ordinario”. Del medesimo significato della precedente, la canzone richiama toni chiaramente orientaleggianti, ben udibili sin dall’inizio del pezzo, affiancando progressivamente un arrangiamento lievemente più in stile punk rock.

Sempre più estasiato dalla perfezione di questa enigmatica ragazza, tutto ad un tratto la sua gioia cola a picco a causa della rottura definitiva della relazione proprio da parte di Whatsername, che lo lascia solo e infelice per mezzo di una lettera inaspettata (Letterbomb). E così, senz’alcun preavviso, Jimmy rimane attonito ad osservare la drammatica lettera, in cui lei afferma di non poter più sopportare che lui continui a frequentare St. Jimmy e che utilizzi ancora le sue sostanze. La canzone è scoppiettante, rapida e decisamente pop punk.

In completa solitudine, abbandonato da tutto e da tutti, dalla sua ragazza, dalla casa in cui aveva abitato nel corso della sua infanzia e perfino dal suo spacciatore che inizia a non guardarlo più di buon occhio, Jimmy si ritrova ancora una volta coinvolto in una profonda crisi. Wake Me Up When September Ends spiega infatti il suo senso di vuoto interiore di fronte alle svariate riflessioni sul suo passato, presente e futuro. Il pezzo comprende anche forti influenze autobiografiche poiché composto dal cantante quando, alla tenera età di 10 anni, la sua vita venne fortemente scossa dalla perdita prematura del padre a causa di una grave malattia. Suggestivo ed emozionante, altro brano clou del disco, si apre con un arpeggio inserito in più classifiche internazionali fra i migliori intro mai composti. Col procedere della canzone si aggiungono in un crescere melodico ed emotivo batteria e chitarra elettrica.

L’esperienza di Jimmy è giunta dunque al termine, ha sfiorato più volte le vette della felicità per poi ripiombare nel buio più totale, nonostante sia finalmente riuscito a capire chi intenda essere. Dopo essere venuto a conoscenza della morte di St. Jimmy ed essere riuscito a capire quanto potessero essere stati negativi i suoi effetti su di lui, decide di tornare a casa e di vivere la sua nuova, vera identità nel suo luogo d’origine: in Homecoming viene dunque descritto il suo vittorioso ritorno al suo paese di provenienza, carico dei sentimenti provati e delle vicende accadute durante il suo allontanamento. Si susseguono cinque parti, ognuna rispettivamente assegnata ai punti conclusivi della storia di Jimmy, molto differenti una dall’altra per significato e struttura, e pertanto molto complicate da riassumere in pochi concetti chiave.

Il nostro eroe è ora tornato a casa e, dopo molti alti e bassi, la sua vita torna a scorrere apparentemente serena. Solo un ricordo del viaggio compiuto rimane nella sua mente e lo fà riflettere a lungo sui frutti dell’esperienza appena trascorsa: Whatsername, l’unica ragazza di cui sia mai stato davvero innamorato. Pensando a tutti i misteri che l’accompagnano, egli nella sua memoria conserva con gelosia un pensiero alla giovane ribelle che tanto ha amato e per la quale tanto ha sofferto. Il brano, melodicamente leggero e senza grossi impegni, è principalmente costituito da un giro di chitarra ritmica che irrompe nel finale verso un sentimento più forte, quasi di rimorso, con una chiara ripresa di voce, batteria e chitarra. La canzone, la quale, interrotta peraltro abbastanza rapidamente alla fine, sembra lasciare qualcosa in sospeso, è posta al termine dell’album proprio per lasciare nell’ascoltatore un senso di incompletezza che aleggia malinconicamente nell’atmosfera creata dal pezzo.

Il disco segna il passaggio definitivo della band da un punk revival dei tempi d’oro, tendente per certi versi addirittura al garage punk, verso un pop punk più moderno e commerciale. Al secondo posto come maggior successo commerciale dei Green Day dopo Dookie (1994) e al primo come miglior prodotto musicale del gruppo secondo il parere della critica, American Idiot ha ottenuto milioni vendite in tutto il mondo piazzandosi per mesi alle prime posizioni di svariate classifiche internazionali. Il titolo si rifà ad una celebre trasmissione americana molto seguita dai telespettatori statunitensi, American Idol. I temi principali trattati, in quanto tematiche base di un modello standard di concept album, sono il rifiuto verso la società odierna e, più velatamente, l’amore come soluzione universale ai problemi dell’umanità.
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Giudizio finale
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Avendo sempre ignorato quest’album perché a livello musicale non di eccezionale pregio e avendolo ritenuto troppo commerciale rispetto ai precedenti lavori della band, non mi sono mai reso conto davvero dove stesse l’incredibile valore di questo disco, inestimabile da un punto di vista testuale. Esso infatti narra la storia di Jimmy, già di per sé emozionante e delicata, attraverso dei versi estremamente poetici, con i quali, venendo abbinata la melodia più corretta (qui ben sfruttata in ogni brano), il risultato è un atmosfera di continui coinvolgimento e suggestione all’interno di ogni singola canzone. Poesia dunque è l’unica parola con cui mi è possibile apostrofare quest’album, forse non particolarmente degno di nota a livello musicale, ma meraviglioso in quanto a significato ed esposizione.
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Voto
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8 ½
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Riferimento: Green Day - American Idiot

Questa si che è musica ^^ complimenti per la recensione.
 
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Complimenti per la recensione, :emoji_smiley: Green day sì che fanno bella musica :emoji_slight_smile:
...Metto grazie
 
Riferimento: Green Day - American Idiot

Avoglia questo è musica :soso:
Bellissime le canzoni Wake me up when september ends, American idiot e Are we the waiting ìhìhhì
 
Riferimento: Green Day - American Idiot

Avoglia questo è musica :soso:
Bellissime le canzoni Wake me up when september ends, American idiot e Are we the waiting ìhìhhì

Grazie Vincè ::emoji_relieved: