ROMA - Ancora scintille tra Beppe Grillo e il candidato alle primarie del centrosinistra Matteo Renzi. «Chiunque sia eletto a una carica pubblica la deve onorare fino in fondo. Non può usarla come trampolino di lancio per una posizione più importante e poi un'altra ancora, come in un domino del perfetto carrierista politico. Questo va vietato per legge. Ti fai eleggere sindaco? Fai il sindaco! Ti fai eleggere europarlamentare? Fai l'europarlamentare! Non hai più la volontà di esercitare l'incarico? Torni all'occupazione precedente, se ne avevi una, o a fare il disoccupato, l'importante è che ti togli dai coglioni per aver tradito le attese degli elettori. Tra le facce di bronzo che si dilettano nello sport dell'arrampicatore istituzionale, quella di Renzi, l'ebetino di Firenze, è la più fenomenale, incredibile, paradigmatica del momento che attraversa l'Italia». È quanto scrive Beppe Grillo sul suo blog.
«Renzi premier - aggiunge Grillo - è come curare un infarto con la crema abbronzante. L'ebetino di Firenze imperversa a tutte le ore in televisione a pontificare sul nulla invece che occuparsi della sua città sommersa dai debiti. Gliela si legge in faccia a Renzi l'ansia da prestazione, l'arrivismo di chi non vede l'ora di lanciarsi dal trampolino. L'ex procuratore nazionale antimafia Pier Luigi Vigna, scomparso il 28 settembre scorso, si dimise dall'incarico di Consigliere speciale per la sicurezza al Comune di Firenze nel 2011. Scrisse allora una lettera di motivazione indirizzata a Renzi nella quale sottolineava che 'Ogni funzione pubblica non può essere strumentalizzata'».
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