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pierpy-fabian

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25 Ottobre 2009
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Cos'è L'informatica?

Informatica Disciplina che studia la progettazione, la programmazione e l’applicazione del computer all’elaborazione e al trasferimento delle informazioni; i risultati ottenuti dall’informatica si applicano in tutti i settori della vita quotidiana, dalla ricerca scientifica agli studi economici e finanziari, all’automazione dei processi produttivi industriali. Fanno parte dell’informatica diversi campi specialistici di indagine, quali l’intelligenza artificiale, la robotica , la domotica, la burotica (o office automation). L’informatica basa i suoi studi e risultati su numerose discipline: l’ingegneria elettronica, la teoria dell’informazione e dei linguaggi, la matematica e la logica.

Le Origini:

Le origini dell’informatica possono essere fatte risalire alla progettazione delle prime macchine in grado di effettuare operazioni matematiche (il calcolatore di Pascal nel XVII secolo, la macchina differenziale di Babbage nel XIX secolo), ma solo a partire dal 1930 circa l’informatica diventa una disciplina scientifica a se stante. Nella seconda metà degli anni Quaranta, gli studi e le esperienze dei matematici Alan Turing in Inghilterra e John Vincent Atanasoff (1903-1995) negli Stati Uniti portarono alla costruzione delle prime macchine elettroniche capaci di elaborare informazioni e algoritmi complessi. Queste macchine erano molto ingombranti (occupavano intere stanze) e utilizzavano migliaia di valvole: venivano programmate in linguaggio macchina, da operatori che manualmente, azionando determinati interruttori esterni, modificavano le connessioni fra i circuiti. Solo verso la fine degli anni Cinquanta il lavoro di programmazione fu semplificato, con l’introduzione delle schede perforate.


Evoluzione del software:

All’evoluzione dell’architettura interna dell’elaboratore si sono naturalmente accompagnati lo sviluppo del software necessario a far funzionare le macchine (il sistema operativo), dei programmi (o applicazioni) che su tali macchine possono essere utilizzati e dei linguaggi in cui i programmi sono scritti.I primi sistemi operativi facevano uso di modalità batch (sistemi di elaborazione sequenziale) di esecuzione dei programmi, attualmente ancora utilizzata solo nei centri di calcolo per l’elaborazione di programmi molto lunghi, dotati di funzioni e calcoli laboriosi; più comunemente oggi l’elaborazione avviene in modo interattivo, ovvero con una risposta immediata della macchina alle richieste dell’utente.I primi linguaggi di programmazione di alto livello, sviluppati a partire dalla metà degli anni Cinquanta, furono il FORTRAN, orientato alle applicazioni scientifiche, e il COBOL, orientato alle applicazioni di carattere commerciale. Intorno agli anni Sessanta gli studi sull’intelligenza artificiale portarono allo sviluppo di linguaggi funzionali, costituiti essenzialmente da un sistema di definizioni di funzioni e dalle loro chiamate. Il più famoso di questi linguaggi è il LISP, ebbe poca fortuna inizialmente, riuscendo ad affermarsi solo a partire dalla fine degli anni Settanta, soprattutto in settori dove non era applicabile l’analisi numerica, ma si rendeva necessaria una programmazione in termini di simboli e strutture.

Le varietà degli utenti dei sistemi informatici ha accresciuto la differenziazione fra i sistemi operativi e i linguaggi di programmazione dei computer per l’utenza scientifica (macchine molto potenti, progettate per eseguire calcoli numerici) e di quelli per il vasto pubblico (macchine pensate prevalentemente per la stesura di testi, meno potenti, ma con maggiore facilità di utilizzo e migliori interfacce per l’utente). La necessità di poter rendere disponibile uno stesso computer a più utenti (multiutenza), in centri di ricerca, università e aziende, condusse allo sviluppo di sistemi operativi multiutente come Unix.






Browser
I browser sono programmi che permettono al computer di visualizzare documenti ipertestuali, vale a dire documenti contenenti non solo testo, ma anche elementi di grafica, fotografie, suoni, video e animazioni. In generale vengono utilizzati per accedere ai siti Web del World Wide Web, o di reti interne istituite da compagnie e organizzazioni. Le funzionalità di un browser comprendono il passaggio rapido da un sito all'altro, l'uso di un motore di ricerca per trovare informazioni precise nella rete e la stampa dei documenti.




Per quello che riguarda i piccoli elaboratori, l’esigenza di unificare l’offerta sul mercato si tradusse nella progettazione di sistemi operativi più flessibili come, ad esempio, il System-360 dell’IBM, che permetteva di utilizzare il medesimo software su computer diversi, per prestazioni e prezzo.

La proliferazione degli utilizzi dei computer condusse i programmatori a richiedere e sviluppare linguaggi più potenti e versatili: nacquero così linguaggi come il C (dalle necessità degli sviluppatori di Unix), il Pascal (linguaggio creato per scopi didattici), Ada (su direttive del Dipartimento della Difesa); intanto il bisogno di scambiare dati e programmi in maniera affidabile fra i vari utilizzatori della tecnologia spingeva gli operatori verso lo sviluppo di una rete di trasmissione delle informazioni facilmente accessibile da qualsiasi parte del mondo. In particolare, si deve alla richiesta del Dipartimento della Difesa statunitense di progettare un sistema di trasmissione di dati abbastanza robusto da “sopravvivere” a un conflitto mondiale lo sviluppo, nella prima metà degli anni Settanta, dei protocolli TCP-IP, su cui è basato Internet.

La comparsa di computer più potenti fornì un notevole impulso agli studi di informatica in quanto, allargandosi l’utenza e l’utilizzo, si presentava la necessità di risolvere nuovi problemi sia di elettronica che di linguaggio.

Negli anni Ottanta nacquero linguaggi di programmazione da utilizzare su macchine speciali, come il C++, un’estensione del C orientata agli oggetti, per la programmazione di calcolatori paralleli, o il Prolog, progettato per l’intelligenza artificiale; vengono intanto sviluppati linguaggi orientati a compiti particolari e ben specifici: Postscript Adobe (per la gestione delle comunicazione con sistemi di stampa e visualizzazione), SQL (per l’interrogazione di database client-server), Tcl/Tk (per la realizzazione di interfacce utente), HTML (per la realizzazione di pagine Web), Mathematica (allo stesso tempo linguaggio di programmazione e software per la gestione di problemi matematici).

Hacker:
Hacker In origine, il termine indicava un fanatico dei computer, una persona completamente assorbita dalla loro tecnologia e dalle attività di programmazione. Negli anni Ottanta, con l'avvento dei personal e delle reti di computer collegate tramite linee telefoniche, il termine hacker ha acquistato una valenza negativa (in italiano 'pirata informatico') e viene usato per indicare chi, nascostamente, si introduce in computer altrui per spiare o manomettere dati e programmi. Hacker indica anche chi, oltre a programmare, ama 'smontare' sistemi operativi e programmi per vedere come funzionano.


C++
C++ In informatica, un'estensione object-oriented (orientata agli oggetti) del linguaggio di programmazione C, sviluppata da Bjorne Stroustrup nei primi anni Ottanta, presso i Bell Laboratories. Il C++ mantiene tutte le caratteristiche del linguaggio C, integrandole con la gestione degli oggetti.

Online:


Online In informatica, condizione di una risorsa del computer, attiva e pronta per funzionare. Una stampante, ad esempio, è online quando è pronta a ricevere dal computer i dati da stampare; un database è online quando è disponibile alla consultazione da parte di un utente che vi si colleghi. Nella trasmissione dati, si dice online un collegamento attivo. In relazione alla rete Internet, il termine online è utilizzato per definire un computer collegato al World Wide Web.


Offline:

Offline In informatica, lo stato in cui un dispositivo non può comunicare con un computer o essere controllato da esso. Un dispositivo è, ovviamente, offline quando non è collegato o quando è spento, ma il termine non si identifica con queste situazioni. Una stampante, ad esempio, può essere offline (momentaneamente disimpegnata), anche se è accesa e collegata al computer con il proprio cavo. In relazione alla rete Internet, il termine offline significa che un computer non è collegato al World Wide Web.


Server:

Server In informatica, un computer di una rete locale che opera con un software di amministrazione, controllando l'accesso delle workstation alle risorse della rete stessa, quali disk drive e stampanti. In relazione a Internet, il server è qualunque computer collegato alla rete, che sia in grado di offrire informazioni a chi vi si connetta. In pratica, a ogni indirizzo Internet (URL) è associato un server, che nella maggior parte dei casi è un computer con elevate prestazioni, dischi di grandi dimensioni e sistema operativo UNIX.











Evoluzione dell'hardware:

L’introduzione dei transistor, nella seconda metà degli anni Cinquanta, e successivamente quella dei circuiti integrati, nella seconda metà degli anni Sessanta, trasformarono gradualmente l’elaboratore elettronico in uno strumento di dimensioni più ridotte, affidabile, che di conseguenza iniziò a essere disponibile sul mercato. I primi computer erano macchine costose, che potevano venire acquistate solo da agenzie governative, grossi centri di ricerca e università; in seguito, l’abbassamento dei prezzi e la differenziazione di dimensioni e prestazioni delle macchine allargò l’utenza anche a società private.Con l’introduzione dei microprocessori (capaci di elaborare le informazioni a gruppi di 8, 16 e 32 bit), a partire dalla seconda metà degli anni Settanta, nacquero i microcomputer, o personal computer (PC), che resero l’elaboratore elettronico accessibile alla grande utenza, sia dal punto di vista del prezzo che dell’ingombro. Anche l’interfaccia con l’utente subì notevoli semplificazioni: alle schede perforate si affiancarono i terminali video (con maggiore controllo sulla macchina), le unità nastro (con la possibilità di archiviare ingenti quantità di dati) e i modem (per collegare fra loro i computer attraverso le linee telefoniche).

Negli anni Ottanta si avviò uno sviluppo di microprocessori di potenza crescente (Z 80 di Zilog, da 8088 fino a P6 di Intel, 680xx di Motorola, microprocessori a tecnologia RISC, Alpha di Digital) che continuò negli anni seguenti con rapidità incalzante, spinto dall’espansione del mercato. I progettisti di sistemi informatici si dovettero però preoccupare non solo di creare microprocessori più potenti, ma soprattutto, per soddisfare le esigenze del mercato, di semplificare l’utilizzo dei microcomputer. Nei laboratori di Palo Alto della Xerox si cominciarono a studiare nuove interfacce utente: nacquero la presentazione delle istruzioni in forma di “finestra” (utilizzata poi nei sistemi come Apple MacOs, Microsoft Windows, OSF-Motif, X-Window) e sistemi di puntamento innovativi


Cpu:
CPU o Central Processing Unit In informatica, l'unità centrale di elaborazione, costituita da un'unità di controllo e temporizzazione, che regola il corretto funzionamento del computer, e da un'unità di calcolo (unità aritmetico-logica), che interpreta ed esegue le istruzioni e le operazioni aritmetico-logiche in generale. Nei mainframe e nei primi minicomputer, l'unità centrale era costituita da numerosi circuiti stampati e integrati. Unità centrali realizzate in un singolo circuito integrato, dette microprocessori, hanno reso possibile la realizzazione di workstation e di personal computer sempre più compatti, ma capaci di grandi prestazioni. La CPU (o il microprocessore, nel caso di un microcomputer) è in grado di reperire, decodificare ed eseguire istruzioni e di spostare informazioni tra parti diverse del sistema attraverso il bus, la via principale di trasferimento dei dati. La CPU può essere considerata il cervello del computer. In qualche caso, l'espressione 'unità centrale' è usata per indicare l'insieme del processore e della memoria di un computer o, in senso ancora più ampio, l'intero computer principale (in antitesi alle sue unità periferiche).


Download:


Download o Scaricamento dati In informatica e nel campo delle telecomunicazioni, il processo di trasferimento di dati, prevalentemente unidirezionale, tra un computer locale e un dispositivo connesso, o tra un computer locale e uno remoto; noto anche come 'trasferimento discendente'. Ad esempio, si dice download l'invio di informazioni o comandi, tipicamente sotto forma di file PostScript, da un computer a una stampante, o la trasmissione di file da un computer remoto al computer richiedente, collegati per mezzo di un modem o di una rete. In un collegamento basato sul modem il processo impone, di solito, che la macchina richiedente invii istruzioni a quella remota perché questa dia inizio al trasferimento e che la richiedente stessa salvi su disco il file in arrivo. Lo scaricamento viene effettuato secondo opportuni protocolli di trasmissione, che assicurano l'assenza di errori e l'integrità dei dati.

Bug:
Bug (informatica) In informatica, errore nel software o nell’hardware.

Nel software, un bug è un errore logico o di codifica che causa un malfunzionamento del programma o la produzione di risultati errati. Errori di lieve entità quali, ad esempio, un cursore che non si comporta come dovuto, sono fastidiosi ma non danneggiano le informazioni. Errori più gravi possono invece bloccare lo svolgimento di un programma o far sì che il computer non risponda più ai comandi dell’utente. L’unico rimedio in un caso simile consiste nel riavviare il programma, anche se ciò implica la perdita di tutto il lavoro non salvato svolto fino al momento del blocco. In ogni caso, il programmatore dovrà trovare e correggere l’errore con un procedimento detto debugging.

A causa dei possibili rischi per dati importanti, i programmi applicativi commerciali vengono messi a punto e provati con estrema precisione prima di essere distribuiti (vedi Beta Test). I piccoli bug scoperti dopo la commercializzazione di un programma vengono corretti nel primo aggiornamento; ai più gravi si rimedia, in genere, con software appositi, detti patches, che arginano il problema o ne riducono gli effetti.

Nell’hardware, un bug è un problema strutturale ricorrente che impedisce a un sistema o gruppo di componenti di operare correttamente.

L’origine del termine (bug significa “cimice” o, genericamente, “insetto”) risale ai primordi dell’era dei computer, quando un problema all’hardware di un calcolatore elettromeccanico della Harvard University fu causato da una farfalla notturna caduta tra i contatti di un relè.

Crash:
Crash In informatica, un guasto improvviso del computer dovuto a un malfunzionamento vuoi del software, vuoi dell'hardware. Un crash di programma porta alla perdita totale o parziale dei dati non salvati e può lasciare il sistema operativo in uno stato di instabilità tale da richiedere il riavvio del computer. Un crash di un componente hardware del sistema, ad esempio del disco rigido (disk crash), può rendere inutilizzabile il computer ed eventualmente provocare una perdita di dati. Le procedure di backup sono provvedimenti di sicurezza che permettono di recuperare in parte o totalmente i dati persi in questi cas

Architettura Informatica:

In informatica, la combinazione degli elementi hardware che costituiscono la struttura di un computer, o anche la struttura logica del software di un sistema (ad esempio, del sistema operativo).

L'architettura di un computer comprende tutti i componenti, principali e secondari, necessari al suo funzionamento: il sistema di elaborazione, gli elementi integrati, la circuiteria e i programmi di sistema. Vengono generalmente esclusi i programmi applicativi, necessari per eseguire compiti specifici, ma non indispensabili al funzionamento della macchina. Per architettura di rete si intende la struttura logica di un insieme di più macchine collegate in una rete di comunicazione.

Un'architettura è detta aperta se le sue specifiche sono pubblicate e liberamente accessibili; chiusa, se le specifiche sono detenute solo dall’azienda produttrice, che impedisce l’integrazione di dispositivi prodotti da altre aziende.

Bios:

BIOS o Basic Input-Output System In informatica, insieme di routine che opera da interfaccia fra l'hardware e il sistema operativo di un computer, per permettere il trasferimento di informazioni tra i diversi elementi del sistema, quali la memoria, i dischi e il monitor. Sui primi computer IBM e compatibili, il BIOS, o ROM BIOS, era registrato nella memoria a sola lettura (ROM) della macchina e non era modificabile; nei computer più recenti esso è registrato in una memoria ad accesso casuale dedicata, capace di mantenere le informazioni anche in assenza di alimentazione, in modo da rendere possibile l'aggiornamento. Malgrado la sua forte influenza sulle prestazioni, il BIOS è invisibile per gli utenti di computer; esso è accessibile, invece, ai programmatori.

Algoritmo:
Algoritmo Termine che formalizza il concetto intuitivo di procedura generale, di metodo sistematico valido per risolvere una certa classe di problemi. In matematica, è la soluzione di un problema basata sull'uso ripetuto di un semplice metodo computazionale (ne è un esempio comune il procedimento dell'operazione di divisione in aritmetica). In informatica, indica, in generale, una sequenza di passi successivi, ciascuno dei quali specifica un'azione (o istruzione) eseguibile in modo meccanico. La sequenza completa permette di risolvere un problema, una volta che siano assegnate le condizioni iniziali. Per renderne più semplice la comprensione, un algoritmo può essere rappresentato sotto forma di diagramma di flusso.

In informatica, la nozione di algoritmo contiene due concetti impliciti, fondamentali ai fini dell'esecuzione dell'algoritmo stesso: quella di automa, l'esecutore meccanico dell'algoritmo, e quella di linguaggio in cui l'algoritmo è scritto, che l'automa riconosce.

L'algoritmo deve rispettare alcune proprietà fondamentali: 'effettività', vale a dire deve essere effettivamente eseguibile da un automa (o, in linguaggio dei computer, deve essere programmabile); 'finitezza di espressione', ovvero il numero di istruzioni da eseguire deve essere finito; 'finitezza della procedura', ovvero deve essere possibile concludere il calcolo, per qualsiasi situazione dei dati iniziali; 'determinismo', ovvero a ogni passo della procedura deve essere definita una e una sola operazione da eseguire. L'algoritmo può essere scritto con espressioni logiche o termini matematici, o in forma lessicale.

Sistema Operativo Detto Anche OS:
Sistema operativo In informatica, il software responsabile del controllo e dell'allocazione di tutte le risorse hardware di una macchina, quali la gestione della memoria, la temporizzazione dell'unità centrale di elaborazione (CPU, Central Processing Unit), la destinazione dello spazio sui dischi e il controllo delle periferiche. Il sistema operativo è il fondamento su cui poggiano tutti i programmi applicativi, quali, ad esempio, gli elaboratori di testo e i fogli elettronici.

I programmi del sistema operativo sono generalmente organizzati secondo una struttura gerarchica che comprende diversi livelli, la cui sequenza è stabilita in base al grado di astrazione rispetto alle risorse hardware presenti nel sistema; il livello più profondo, che esercita le funzioni di controllo, viene detto kernel o core (nucleo), mentre il livello più vicino all'utente viene detto interfaccia utente o shell.

Il sistema operativo risiede solitamente nella memoria di massa, tranne un piccolo segmento di codice che risiede nella ROM e che carica il sistema nella RAM (la memoria ad accesso casuale).


Alcuni esempi di sistemi operativi:
Windows Vista:
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Una schermata di Windows Vista, il sistema operativo succeduto a Windows XP e lanciato dalla Microsoft nel gennaio del 2007. Da notare l'utilizzo di effetti 3D, che rendono l'interfaccia grafica più accattivante che in passato.

Clock del processore:

In informatica, il circuito generatore di impulsi che fornisce al processore (CPU, Central Processing Unit) la scansione temporale per l'esecuzione delle singole operazioni logiche; alternativamente, la velocità (più precisamente la frequenza), espressa in milioni di cicli al secondo (MHz), con cui il processore esegue tali istruzioni: ad esempio, per una CPU a 1 GHz, la velocità è di 1 miliardo di cicli al secondo. Il primo personal computer IBM, basato sul chip Intel 8088, aveva una velocità (clock rate) di 4,77 MHz.

L'indicazione della velocità di clock fornisce solo un’informazione di massima sulle reali prestazioni di un computer, poiché la velocità di esecuzione delle operazioni è influenzata da diversi altri fattori, tra cui la quantità di memoria RAM, la velocità di accesso ad essa, la dimensione della memoria cache, le prestazioni complessive dei dischi e la presenza di schede dotate di coprocessori specifici ottimizzati per l’esecuzione di compiti particolari (ad esempio le schede grafiche più avanzate).


Basic:


In informatica, acronimo per Beginner's All-purpose Symbolic Instruction Code, un linguaggio di programmazione ad alto livello, generalmente interpretato o compilato, sviluppato verso la metà degli anni Sessanta da John Kemeny e Thomas Kurtz presso il Dartmouth College della Nuova Scozia, in Canada. Il BASIC deve la sua popolarità alla relativa semplicità con cui si apprende e si utilizza.

Nel corso degli anni il linguaggio ha conosciuto enormi perfezionamenti. Mentre le prime versioni erano di tipo interpretato e non strutturate, e quindi inadatte per applicazioni complesse e professionali, le più recenti sono strutturate e, spesso, di tipo compilato. Inoltre, gli ultimi sviluppi hanno portato a integrare la programmazione a oggetti nel linguaggio, rendendolo quindi molto avanzato. Il BASIC, soprattutto nelle versioni per Windows, rimane anche oggi un linguaggio relativamente semplice e trova tuttora numerose applicazioni; in particolare nella didattica, per compiti semplici, in ambito freeware e shareware e, in generale, ovunque non si richiedano velocità molto elevate, poiché il linguaggio è normalmente lento se comparato, ad esempio, con il C++.

Linguaggio di programmazione in generale:


Linguaggio di programmazione In informatica, qualsiasi linguaggio artificiale utilizzato per esprimere una sequenza di istruzioni (programma) che un computer è in grado di comprendere, elaborare ed eseguire. In generale, i linguaggi di programmazione sono caratterizzati da una struttura sintattica estremamente rigida, dettata da regole fisse che tengono conto del sistema di elaborazione del computer. A seconda del livello di astrazione permesso, si distinguono linguaggi di basso e di alto livello.


Pascal:
In informatica, linguaggio di programmazione ad alto livello, progettato alla fine degli anni Sessanta da Niklaus Wirth presso il Politecnico di Zurigo. Il Pascal, che semplifica la sintassi di ALGOL aggiungendo strutture quali sottocampi, tipi di dati numerati, file, record e gruppi, si è rivelato particolarmente utile a livello didattico, per l'insegnamento delle metodologie di programmazione. Dopo aver conosciuto un'ampia diffusione negli anni Ottanta, oggi perde terreno nei confronti del C, che viene preferito come linguaggio standard per microcomputer in quanto permette ai programmatori di sfruttare meglio le potenzialità del sistema operativo.


Memoria Ram e memoria Rom:

In base al tipo di operazioni consentite sulle informazioni in esse contenute si distinguono memorie di lettura/scrittura, dette ad accesso casuale, o RAM (Random Access Memory), tra cui vanno considerati i dischi e i nastri magnetici; memorie di sola lettura, o ROM (Read Only Memory), come i dischi ottici. Esistono poi altri parametri di classificazione, quali la capacità (una memoria da 1 MB può contenere informazioni fino a 1.048.576 byte), il tempo di accesso (sequenziale o diretto), la modalità di accesso (casuale o sequenziale) e la capacità di salvare o meno le informazioni in caso di interruzione dell'alimentazione (memorie stabili o labili).
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Fonte:Enciclopedia encarta.
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Metti la fonte.

Comunque non centra molto con l'Hardware:

Evoluzione del software:

All’evoluzione dell’architettura interna dell’elaboratore si sono naturalmente accompagnati lo sviluppo del software necessario a far funzionare le macchine (il sistema operativo), dei programmi (o applicazioni) che su tali macchine possono essere utilizzati e dei linguaggi in cui i programmi sono scritti.I primi sistemi operativi facevano uso di modalità batch (sistemi di elaborazione sequenziale) di esecuzione dei programmi, attualmente ancora utilizzata solo nei centri di calcolo per l’elaborazione di programmi molto lunghi, dotati di funzioni e calcoli laboriosi; più comunemente oggi l’elaborazione avviene in modo interattivo, ovvero con una risposta immediata della macchina alle richieste dell’utente.I primi linguaggi di programmazione di alto livello, sviluppati a partire dalla metà degli anni Cinquanta, furono il FORTRAN, orientato alle applicazioni scientifiche, e il COBOL, orientato alle applicazioni di carattere commerciale. Intorno agli anni Sessanta gli studi sull’intelligenza artificiale portarono allo sviluppo di linguaggi funzionali, costituiti essenzialmente da un sistema di definizioni di funzioni e dalle loro chiamate. Il più famoso di questi linguaggi è il LISP, ebbe poca fortuna inizialmente, riuscendo ad affermarsi solo a partire dalla fine degli anni Settanta, soprattutto in settori dove non era applicabile l’analisi numerica, ma si rendeva necessaria una programmazione in termini di simboli e strutture.

Le varietà degli utenti dei sistemi informatici ha accresciuto la differenziazione fra i sistemi operativi e i linguaggi di programmazione dei computer per l’utenza scientifica (macchine molto potenti, progettate per eseguire calcoli numerici) e di quelli per il vasto pubblico (macchine pensate prevalentemente per la stesura di testi, meno potenti, ma con maggiore facilità di utilizzo e migliori interfacce per l’utente). La necessità di poter rendere disponibile uno stesso computer a più utenti (multiutenza), in centri di ricerca, università e aziende, condusse allo sviluppo di sistemi operativi multiutente come Unix.






Browser
I browser sono programmi che permettono al computer di visualizzare documenti ipertestuali, vale a dire documenti contenenti non solo testo, ma anche elementi di grafica, fotografie, suoni, video e animazioni. In generale vengono utilizzati per accedere ai siti Web del World Wide Web, o di reti interne istituite da compagnie e organizzazioni. Le funzionalità di un browser comprendono il passaggio rapido da un sito all'altro, l'uso di un motore di ricerca per trovare informazioni precise nella rete e la stampa dei documenti.




Per quello che riguarda i piccoli elaboratori, l’esigenza di unificare l’offerta sul mercato si tradusse nella progettazione di sistemi operativi più flessibili come, ad esempio, il System-360 dell’IBM, che permetteva di utilizzare il medesimo software su computer diversi, per prestazioni e prezzo.

La proliferazione degli utilizzi dei computer condusse i programmatori a richiedere e sviluppare linguaggi più potenti e versatili: nacquero così linguaggi come il C (dalle necessità degli sviluppatori di Unix), il Pascal (linguaggio creato per scopi didattici), Ada (su direttive del Dipartimento della Difesa); intanto il bisogno di scambiare dati e programmi in maniera affidabile fra i vari utilizzatori della tecnologia spingeva gli operatori verso lo sviluppo di una rete di trasmissione delle informazioni facilmente accessibile da qualsiasi parte del mondo. In particolare, si deve alla richiesta del Dipartimento della Difesa statunitense di progettare un sistema di trasmissione di dati abbastanza robusto da “sopravvivere” a un conflitto mondiale lo sviluppo, nella prima metà degli anni Settanta, dei protocolli TCP-IP, su cui è basato Internet.

La comparsa di computer più potenti fornì un notevole impulso agli studi di informatica in quanto, allargandosi l’utenza e l’utilizzo, si presentava la necessità di risolvere nuovi problemi sia di elettronica che di linguaggio.

Negli anni Ottanta nacquero linguaggi di programmazione da utilizzare su macchine speciali, come il C++, un’estensione del C orientata agli oggetti, per la programmazione di calcolatori paralleli, o il Prolog, progettato per l’intelligenza artificiale; vengono intanto sviluppati linguaggi orientati a compiti particolari e ben specifici: Postscript Adobe (per la gestione delle comunicazione con sistemi di stampa e visualizzazione), SQL (per l’interrogazione di database client-server), Tcl/Tk (per la realizzazione di interfacce utente), HTML (per la realizzazione di pagine Web), Mathematica (allo stesso tempo linguaggio di programmazione e software per la gestione di problemi matematici).

Hacker:
Hacker In origine, il termine indicava un fanatico dei computer, una persona completamente assorbita dalla loro tecnologia e dalle attività di programmazione. Negli anni Ottanta, con l'avvento dei personal e delle reti di computer collegate tramite linee telefoniche, il termine hacker ha acquistato una valenza negativa (in italiano 'pirata informatico') e viene usato per indicare chi, nascostamente, si introduce in computer altrui per spiare o manomettere dati e programmi. Hacker indica anche chi, oltre a programmare, ama 'smontare' sistemi operativi e programmi per vedere come funzionano.


C++
C++ In informatica, un'estensione object-oriented (orientata agli oggetti) del linguaggio di programmazione C, sviluppata da Bjorne Stroustrup nei primi anni Ottanta, presso i Bell Laboratories. Il C++ mantiene tutte le caratteristiche del linguaggio C, integrandole con la gestione degli oggetti.

Online:

Online In informatica, condizione di una risorsa del computer, attiva e pronta per funzionare. Una stampante, ad esempio, è online quando è pronta a ricevere dal computer i dati da stampare; un database è online quando è disponibile alla consultazione da parte di un utente che vi si colleghi. Nella trasmissione dati, si dice online un collegamento attivo. In relazione alla rete Internet, il termine online è utilizzato per definire un computer collegato al World Wide Web.


Offline:

Offline In informatica, lo stato in cui un dispositivo non può comunicare con un computer o essere controllato da esso. Un dispositivo è, ovviamente, offline quando non è collegato o quando è spento, ma il termine non si identifica con queste situazioni. Una stampante, ad esempio, può essere offline (momentaneamente disimpegnata), anche se è accesa e collegata al computer con il proprio cavo. In relazione alla rete Internet, il termine offline significa che un computer non è collegato al World Wide Web.


Server:

Server In informatica, un computer di una rete locale che opera con un software di amministrazione, controllando l'accesso delle workstation alle risorse della rete stessa, quali disk drive e stampanti. In relazione a Internet, il server è qualunque computer collegato alla rete, che sia in grado di offrire informazioni a chi vi si connetta. In pratica, a ogni indirizzo Internet (URL) è associato un server, che nella maggior parte dei casi è un computer con elevate prestazioni, dischi di grandi dimensioni e sistema operativo UNIX.
 
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Fonte messa,se la sezione è sbagliata chiedo di spostare nelle prossime ore aggiornerò la guida.
 
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Ottima Raccolta Con Informazioni Che Possono Essere Utili, Ti Meriti Un Grazie :soso:
 
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Grazie del grazie xD Nei prossimi minuti riaggiornerò la guida .
@ReSargon,@System32 se la sezione è sbagliata spostate pure :emoji_slight_smile:
 
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Metti anche le informazioni che hai scritto nel topic precedente.
 
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Aggiornato,ho inserito i clock dei primi processori,ho aggiunto anche un linguaggio di programmazione abbastanza complesso il basic
 
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Beh bravo per aver copiato e postato, sará utile. Era meglio che non la copiavi ma facevi un riassunto :emoji_relieved: