LONDRA -- L'Universo è stato creato da Dio? No. Almeno questo è quanto sostiene nel suo ultimi libro Stephen Hawking, l'astrofisico più famoso del mondo, considerato da molti l'erede di Newton, del quale ha per così dire ereditato la prestigiosa cattedra all'Università di Cambridge.
In un nuovo libro che esce in questi giorni, l'autore del best-seller "Dal Big Bang ai buchi neri" sostiene, sulla base di nuove teorie, che "l'universo può essersi creato da sé, può essersi creato dal niente" e dunque "non è stato Dio a crearlo".
L'ennesima sfida fra scienza e religione. Nel suo libro più famoso, lo scienziato aveva cercato di spiegare che cosa accadeva "prima" del Big Bang, lasciando il quesito irrisolto. Ma nella sua nuova opera, intitolata "The Grand Design", offre la risposta: il Big Bang fu "una conseguenza inevitabile delle leggi della fisica".
Scrive Hawking: "Poiché esiste una legge come la gravità, l'universo può essersi e si è creato da solo, dal niente. La creazione spontanea è la ragione per cui c'è qualcosa invece del nulla, il motivo per cui esiste l'universo, per cui esistiamo noi". Nel libro, lo studioso predice che la fisica è vicina a formulare "una teoria del tutto". Ovvero, una serie di equazioni che possono interamente spiegare le proprietà della natura. Si tratterebbe di una scoperta epocale per la fisica, dai tempi di Einstein.
Nel nuovo libro, l'astrofisico rivela che il riferimento alla "mente di Dio" nel suo precedente volume sul Big Bang era stato male interpretato. Hawking non ha mai creduto che scienza e religione fossero conciliabili. "C'è una fondamentale differenza tra la religione, che è basata sull'autorità, e la scienza, che è basata su osservazione e ragionamento", conclude. "E la scienza vincerà perché funziona".
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In un nuovo libro che esce in questi giorni, l'autore del best-seller "Dal Big Bang ai buchi neri" sostiene, sulla base di nuove teorie, che "l'universo può essersi creato da sé, può essersi creato dal niente" e dunque "non è stato Dio a crearlo".
L'ennesima sfida fra scienza e religione. Nel suo libro più famoso, lo scienziato aveva cercato di spiegare che cosa accadeva "prima" del Big Bang, lasciando il quesito irrisolto. Ma nella sua nuova opera, intitolata "The Grand Design", offre la risposta: il Big Bang fu "una conseguenza inevitabile delle leggi della fisica".
Scrive Hawking: "Poiché esiste una legge come la gravità, l'universo può essersi e si è creato da solo, dal niente. La creazione spontanea è la ragione per cui c'è qualcosa invece del nulla, il motivo per cui esiste l'universo, per cui esistiamo noi". Nel libro, lo studioso predice che la fisica è vicina a formulare "una teoria del tutto". Ovvero, una serie di equazioni che possono interamente spiegare le proprietà della natura. Si tratterebbe di una scoperta epocale per la fisica, dai tempi di Einstein.
Nel nuovo libro, l'astrofisico rivela che il riferimento alla "mente di Dio" nel suo precedente volume sul Big Bang era stato male interpretato. Hawking non ha mai creduto che scienza e religione fossero conciliabili. "C'è una fondamentale differenza tra la religione, che è basata sull'autorità, e la scienza, che è basata su osservazione e ragionamento", conclude. "E la scienza vincerà perché funziona".
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