Release Home video al capolinea? Le previsioni del regista di Kannagi

Mirko

Utente Kafféè
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8 Marzo 2009
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In una sua intervista al portale nipponico Business Media Makoto, Yamamoto sostiene che nel giro di alcuni anni l’industria degli anime non riuscirà più a ricavare introiti sufficienti mediante la vendita in home-video di DVD e Blu-Ray e che tale modello di business verrà rimpiazzato dal “vecchio modello” in cui gli anime erano prodotti in maggioranza dalle televisioni e basavano i loro guadagni sulla vendita di spazi pubblicitari, giocattoli e merchandising vario.

A ciò si aggiungeranno secondo Yamamoto, partnership sempre più frequenti fra anime di richiamo e brand di altre compagnie come ad esempio le “alleanze” fra K-ON! e il rinomato shop on-line Rakuen o come lo Studio Ghibli che ha aperto un ristorante a tema nella sede generale della Toyota.

Seguendo questa tendenza sarebbero le televisioni a mettere in cantiere un numero maggiore di produzioni dando così una mole di lavoro maggiore agli studi di animazione in modo da superare, almeno in parte, l'annoso problema della bassa retribuzione degli animatori.
In questo scenario Yamamoto spera che si crei anche uno spazio per inserire anche degli elementi pescati tra gli “animatori semi-professionisti che pubblicano saltuariamente i propri lavori sul web” e che Yamamoto definisce come una “grandissima fucina di talenti”.

Il regista di Kannagi ammira inoltre l'altissimo livello qualitativo raggiunto dalle attuali produzioni grazie alle tecniche digitali ma ricorda anche che una spinta al raggiungimento di tale livello è arrivata dalle richieste di quelli che egli chiama “fan ossessionati” (saguka otaku) e che l'affidare il successo di una serie mediante la vendita in home-video a un pubblico molto “targettizzato” (e a costi tra l'altro molto alti) rappresenta al contempo un limite e un fattore di rischio per l'industria. L'avere un'elevatissima tecnica di animazione non sarebbe inoltre per Yamamoto una condizione necessaria per avere un buon successo in quanto buona parte del pubblico non noterebbe la differenza o comunque non sarebbe interessato a farci attenzione.

In passato la posizione di Yamamoto, durante il periodo in cui era impiegato alla Kyoto Animation, si era fatta controversa per via delle sue critiche alla politica degli studi. Tuttavia le sue previsioni paiono quanto meno attuali e nel prossimo futuro potremo assistere alla messa in produzione di serie dal target più ampio o più accessibili come prezzi oppure all'avvio (o per meglio dire al ritorno) di un modello di buisness basato sulla vendita di merchandising.

Fonte; AnimeClick