Nella mitologia cinese il drago è una bestia che è composta da varie parti di animali, ha il muso da coccodrillo, il corpo di serpente, la criniera e gli artigli da leone, le corna da cervo. È considerato un essere positivo e di grande saggezza, tanto che il trono dell'imperatore cinese era detto il Trono del Drago, e la sua faccia il Volto del Drago. Le credenze cinesi affermano anche che alla morte di un imperatore, esso volasse in cielo sotto forma di drago, e che quando un drago si alza in volo la pressione delle zampe sulle nuvole provoca la pioggia.
Secondo gli storici la leggenda dei draghi orientali nacque da un imperatore che viveva alle origini del mondo. Come simbolo aveva un serpente; ogni volta che vinceva una guerra contro una regione vicina metteva un pezzo del simbolo di quella regione, le corna, le zampe di tigre, i baffi di carpa, ecc.
Nell'iconografia cristiana il drago rappresenta il Diavolo e deriva da un drago dell'Antico Testamento che aveva fino a sette teste; a sua volta deriva dal drago babilonese Tiamat, essere di sesso femminile. Nel Libro di Giobbe, è citato il Leviatano, leggendario drago marino. La leggenda più nota è quella di San Giorgio, patrono dell'Inghilterra, che a seconda delle versioni uccide o addomestica il drago, liberando una fanciulla.
Il drago è presente anche nei miti delle popolazioni scandinave, dove l'ormr è solitamente descritto in forma di enorme serpente, senza zampe. In Scandinavia il drago è sempre visto come essere malefico, come Fafnir, il drago che ruba e custodisce il tesoro dei Nibelunghi e viene ucciso da Sigfrido, oppure Niðhöggr che cerca di distruggere il mondo rosicchiando le radici dell'albero Yggdrasill. Altro mostro serpentiforme è Miðgarðsormr, figlio di Loki e della gigantessa Angrboða, viene gettato da Odino nell'oceano.
Altra caratteristica del drago nella mitologia norrena è la sua capacità linguistica. Esso è in grado di parlare tutte le lingue, di cui si serve per mentire ed ingannare. Nella saga dei Volsunghi Sigfrido uccide il drago Fafnir. Un vecchio uomo (sotto le cui spoglie si celava Odino) che lo consiglia nell'impresa, gli suggerisce inoltre di scavare molte buche per far defluire il sangue del mostro e bagnarcisi. Bagnarsi nel sangue di Fafnir conferisce l'invulnerabilità. Sigfrido inoltre, dopo aver assaggiato il sangue del drago ucciso acquista il potere di comprendere il linguaggio degli uccelli.
Secondo gli storici la leggenda dei draghi orientali nacque da un imperatore che viveva alle origini del mondo. Come simbolo aveva un serpente; ogni volta che vinceva una guerra contro una regione vicina metteva un pezzo del simbolo di quella regione, le corna, le zampe di tigre, i baffi di carpa, ecc.
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Nell'iconografia cristiana il drago rappresenta il Diavolo e deriva da un drago dell'Antico Testamento che aveva fino a sette teste; a sua volta deriva dal drago babilonese Tiamat, essere di sesso femminile. Nel Libro di Giobbe, è citato il Leviatano, leggendario drago marino. La leggenda più nota è quella di San Giorgio, patrono dell'Inghilterra, che a seconda delle versioni uccide o addomestica il drago, liberando una fanciulla.
Il drago è presente anche nei miti delle popolazioni scandinave, dove l'ormr è solitamente descritto in forma di enorme serpente, senza zampe. In Scandinavia il drago è sempre visto come essere malefico, come Fafnir, il drago che ruba e custodisce il tesoro dei Nibelunghi e viene ucciso da Sigfrido, oppure Niðhöggr che cerca di distruggere il mondo rosicchiando le radici dell'albero Yggdrasill. Altro mostro serpentiforme è Miðgarðsormr, figlio di Loki e della gigantessa Angrboða, viene gettato da Odino nell'oceano.
Altra caratteristica del drago nella mitologia norrena è la sua capacità linguistica. Esso è in grado di parlare tutte le lingue, di cui si serve per mentire ed ingannare. Nella saga dei Volsunghi Sigfrido uccide il drago Fafnir. Un vecchio uomo (sotto le cui spoglie si celava Odino) che lo consiglia nell'impresa, gli suggerisce inoltre di scavare molte buche per far defluire il sangue del mostro e bagnarcisi. Bagnarsi nel sangue di Fafnir conferisce l'invulnerabilità. Sigfrido inoltre, dopo aver assaggiato il sangue del drago ucciso acquista il potere di comprendere il linguaggio degli uccelli.