Trovati due giacimenti:
fino a 3 miliardi di metri cubi
SANDRA RICCIO
Gas naturale nel sottosuolo della Sardegna: lo ha trovato la Saras dei fratelli Moratti grazie a un investimento di svariati milioni di euro, 10 già spesi per le indagini preparatorie. «Non è una dichiarazione di intenti: la società crede fermamente in questo progetto e nelle sue ricadute positive», spiega l’azienda. Due le aree individuate: una nell’Oristanese, che ha dato il via alla concessione Eleonora, l’altra nel Campidano di Cagliari (permesso Igia).
Lo studio più avanzato è quello di Oristano: l’accumulo di metano individuato dalle parti di Arborea, se confermato, potrebbe soddisfare i fabbisogni dell’intera provincia di Oristano - famiglie e imprese - per circa 25 anni. Si stima infatti una produzione tra 1 e 3 miliardi di metri cubi, circa 150 milioni di metri cubi all’anno per più di 20 anni. E si prevedono risparmi per la bolletta energetica delle famiglie e delle attività industriali tra il 25 e il 35% rispetto alle fonti tradizionali di approvvigionamento. Ulteriori vantaggi sono riconducibili ai «diritti di produzione» che saranno riconosciuti alla Regione Sardegna in base alla legge regionale 20 del 1959: si parla del 10% proporzionale alla produzione annua, una cifra compresa quindi tra 1 e 3 milioni di euro all’anno per 20 anni, risorse da reinvestire sul territorio.
«L’iter autorizzativo per la concessione Eleonora è a buon punto - ha spiegato Antioco Maria Gregu, responsabile di Sargas, la società costituita per il progetto -. Entro Natale dovremmo avere le autorizzazioni per la realizzazione del pozzo esplorativo a sud dello stagno di S’Ena Arrubia, a circa 5 chilometri dall’abitato di Arborea. Nei successivi 6 mesi si procederà a lavorare sulle infrastrutture, per poter cominciare la perforazione entro l’estate 2012. Due mesi serviranno per completare i lavori: si tratta di uno scavo obliquo che avrà una profondità di 2.800 metri. Altri due mesi serviranno per stabilire se c’è effettivamente il gas. Dal 2013 in poi si potrà quindi partire con la pianificazione della produzione».
Nessuna concorrenza al metanodotto Galsi che porterà il gas dall’Algeria all’Italia passando per la Sardegna. «Se troveremo il metano, pensiamo, per esempio, ai benefici derivanti dall’uso di depositi vicini perché presenti nell’area di produzione di Sargas». «Non siamo i primi a sondare la presenza di idrocarburi in Sardegna - precisa il geologo nuorese Giulio Casula, che ha seguito il progetto fin dai suoi primi passi -. Tre pozzi erano stati perforati nei primi Anni Sessanta, ma le limitate tecnologie di allora avevano portato a un nulla di fatto. Dalla metà del 2000 Saras ha ripreso in mano tutta la documentazione alla luce della revisione degli studi scientifici e geologici della Sardegna: oggi possiamo dire con convinzione che nel sottosuolo dell’Isola esistono le condizioni per la presenza di metano».
fino a 3 miliardi di metri cubi
SANDRA RICCIO
Gas naturale nel sottosuolo della Sardegna: lo ha trovato la Saras dei fratelli Moratti grazie a un investimento di svariati milioni di euro, 10 già spesi per le indagini preparatorie. «Non è una dichiarazione di intenti: la società crede fermamente in questo progetto e nelle sue ricadute positive», spiega l’azienda. Due le aree individuate: una nell’Oristanese, che ha dato il via alla concessione Eleonora, l’altra nel Campidano di Cagliari (permesso Igia).
Lo studio più avanzato è quello di Oristano: l’accumulo di metano individuato dalle parti di Arborea, se confermato, potrebbe soddisfare i fabbisogni dell’intera provincia di Oristano - famiglie e imprese - per circa 25 anni. Si stima infatti una produzione tra 1 e 3 miliardi di metri cubi, circa 150 milioni di metri cubi all’anno per più di 20 anni. E si prevedono risparmi per la bolletta energetica delle famiglie e delle attività industriali tra il 25 e il 35% rispetto alle fonti tradizionali di approvvigionamento. Ulteriori vantaggi sono riconducibili ai «diritti di produzione» che saranno riconosciuti alla Regione Sardegna in base alla legge regionale 20 del 1959: si parla del 10% proporzionale alla produzione annua, una cifra compresa quindi tra 1 e 3 milioni di euro all’anno per 20 anni, risorse da reinvestire sul territorio.
«L’iter autorizzativo per la concessione Eleonora è a buon punto - ha spiegato Antioco Maria Gregu, responsabile di Sargas, la società costituita per il progetto -. Entro Natale dovremmo avere le autorizzazioni per la realizzazione del pozzo esplorativo a sud dello stagno di S’Ena Arrubia, a circa 5 chilometri dall’abitato di Arborea. Nei successivi 6 mesi si procederà a lavorare sulle infrastrutture, per poter cominciare la perforazione entro l’estate 2012. Due mesi serviranno per completare i lavori: si tratta di uno scavo obliquo che avrà una profondità di 2.800 metri. Altri due mesi serviranno per stabilire se c’è effettivamente il gas. Dal 2013 in poi si potrà quindi partire con la pianificazione della produzione».
Nessuna concorrenza al metanodotto Galsi che porterà il gas dall’Algeria all’Italia passando per la Sardegna. «Se troveremo il metano, pensiamo, per esempio, ai benefici derivanti dall’uso di depositi vicini perché presenti nell’area di produzione di Sargas». «Non siamo i primi a sondare la presenza di idrocarburi in Sardegna - precisa il geologo nuorese Giulio Casula, che ha seguito il progetto fin dai suoi primi passi -. Tre pozzi erano stati perforati nei primi Anni Sessanta, ma le limitate tecnologie di allora avevano portato a un nulla di fatto. Dalla metà del 2000 Saras ha ripreso in mano tutta la documentazione alla luce della revisione degli studi scientifici e geologici della Sardegna: oggi possiamo dire con convinzione che nel sottosuolo dell’Isola esistono le condizioni per la presenza di metano».