Info I telescopi Esa a caccia del Big-bang.

gaetano27

Utente Medio
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7 Febbraio 2010
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KOROU, Guyana -- Due missioni, con obiettivi davvero ambiziosi. L'Agenzia spaziale europea (Esa) sta per mettere in orbita i due più grandi e sofisticati osservatori spaziali mai costruiti per scoprire i segreti dello spazio-tempo e osservare l'aspetto dell'universo subito dopo il Big Bang.

Il lancio dei due satelliti Hersschel e Planck, a partecipazione italiana, avverrà questo pomeriggio dalla base europea di Korou, nella Guyana francese. entrambi i dispositivi sono montati su un razzo vettore Ariane-5 che dovrebbe decollare alle 15.12 ora italiana.

Guarda il lancio in diretta web

Circa mezz'ora dopo il lancio, i due osservatori spaziali si separeranno per raggiungere la posizione assegnata, a un milione e mezzo di chilometri dalla Terra, in direzione opposta rispetto al Sole.

Da lassù, non appena terminati i test, cominceranno il loro viaggio scientifico nel tempo. Attraverso i suoi sensori agli infrarossi, Herschel osserverà gli oggetti più freddi dell'universo, come le nubi di polveri e gas che sono la culla dei sistemi planetari. Lungo 7,5 metri e con un diametro di quattro, ha uno specchio una volta e mezzo più grande rispetto a quello del telescopio spaziale Hubble. I suoi strumenti gli permettono di vedere anche attraverso gas e polvere cosmica, fino a scovare le prime galassie che hanno popolato l'universo poco dopo la sua nascita.

Planck, al quale l'Italia collabora con l'Istituto di Astrofisica Spaziale e Fisica Cosmica,

ricostruirà invece la mappa della luce fossile dell'universo. Il suo compito principale sarà quello di misurare il fondo cosmico di radiazione a microonde generato al momento del Big Bang, ovvero ciò che resta della prima luce dell'universo, prodotta e diffusa circa 380.000 anni dopo il Big Bang. Attraverso una mole di dati valutata in 15 maggiore di quelli finora disponibili, il satellite racconterà così origine, evoluzione e futuro del cosmo

Per realizzare questi due capolavori di tecnologia è servito il lavoro di un consorzio di oltre 100 aziende di 15 paesei europei e nordamericani. Si tratta del più grande contratto scientifico mai appaltato dall'Esa.

fonte:
scienze.tv
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