I TOKYO HOTEL TORNANO A ROMA
Un anno fa, quando i Tokio Hotel suonarono a Roma, una folla di quindicimila ragazzini prese d’assalto l’arena rock di Capannelle, costringendo gli organizzatori a estendere i confini dell’area concerti. Difficile prevedere cosa succederà sta*sera quando il quartetto tedesco salirà sul palco del CocaCola-Live@Mtv, in piazza del Popolo. Questa volta non c’è un biglietto da pagare e la band formata dai gemelli Bill (voce) e Tom (chitarra) Kaulitz, Georg Listing (basso) e Gustav Schäfer (batteria) è la guest star dell’evento.
Ma gli idoli dei teenager dovranno dimostrare di reggere il passare del tempo, dei gusti e delle mode. Per la verità un passo in avanti l’hanno già fatto: il loro terzo album «Humanoid », in uscita il 2 ottobre, è stato preceduto dal singolo «Automatic» che ha già scatenato reazioni contrastanti tra i fan italiani. I fan delusi paragonano i Tokio Hotel a una band di umanoidi uscita da un film di fantascienza, senza lesinare critiche al look e, soprattutto alla musica. Loro, in una recente intervista al Corriere della Sera , hanno ammesso di aver voluto sperimentare «cose nuove», aggiungendo al pop-rock i suoni elettronici e mettendo da parte la rabbia e il dolore racchiuso nel genere «emo» con il quale, fino a poco tempo fa, venivano accostati. Sono bastati due anni alla formazione per diventare portavoce dell’inquietudine adolescenziale con una musica che si snoda fra pop e rock. «Ogni nostra canzone contiene un messaggio. E vogliamo che i nostri fan si identifichino con quello che cantiamo», ha raccontato Bill che è anche l’autore dei testi e si ispira a espe*rienze personali o dei suoi amici («Se un nostro fan ci racconta una storia intrigante, finisce che diventa una canzone»).
Il quartetto ha fondato la band nel 2001. I Tokio Hotel avevano solo 13 anni quando hanno inciso il primo disco. I loro primi due album, «Schrei» e «Zimmer 483», hanno venduto quasi tre milioni copie in Germania. Poi, la «Tokio Hotel-mania » si è estesa in Austria, Svizzera, nell’Europa dell’Est e in Francia. Il loro terzo album, «Scream», l’hanno inciso in inglese («Non volevamo che i nostri fan si affaticassero per tradurre i nostri testi dal tedesco »), una lingua che non parlano. Per questo sono stati bacchettati da prestigiose riviste musicali inglesi e americane che hanno puntato il dito sull’accento del cantante Bill. «Pronuncia 'eyes' come se dicesse 'ice', ma fa parte del suo carisma», ha scritto la prestigiosa rivista statunitense Rolling Stone .
Incoscienti e strafottenti, pensano a mantenere il primo posto in classifica perché, hanno spiegato, non vogliono «morire in fretta» ma durare il più a lungo possibile. I Tokio Hotel sono gli headliner (ospiti principali) di un evento che partirà alle 20.40 e vedrà salire sul palco altri 14 artisti. Le popstar si sfideranno per conquistare il titolo della canzone dell’estate. Sarà il pubblico a votare il brano migliore. Sul palco, fra gli altri, Dolores O’Riordan, Pixie Lott, gli Zero Assoluto, i Lost, Noemi, J-Ax, il vincitore dell’ultimo festival di Sanremo Marco Carta, i Negrita, i Finley e David Guetta.
Un anno fa, quando i Tokio Hotel suonarono a Roma, una folla di quindicimila ragazzini prese d’assalto l’arena rock di Capannelle, costringendo gli organizzatori a estendere i confini dell’area concerti. Difficile prevedere cosa succederà sta*sera quando il quartetto tedesco salirà sul palco del CocaCola-Live@Mtv, in piazza del Popolo. Questa volta non c’è un biglietto da pagare e la band formata dai gemelli Bill (voce) e Tom (chitarra) Kaulitz, Georg Listing (basso) e Gustav Schäfer (batteria) è la guest star dell’evento.
Ma gli idoli dei teenager dovranno dimostrare di reggere il passare del tempo, dei gusti e delle mode. Per la verità un passo in avanti l’hanno già fatto: il loro terzo album «Humanoid », in uscita il 2 ottobre, è stato preceduto dal singolo «Automatic» che ha già scatenato reazioni contrastanti tra i fan italiani. I fan delusi paragonano i Tokio Hotel a una band di umanoidi uscita da un film di fantascienza, senza lesinare critiche al look e, soprattutto alla musica. Loro, in una recente intervista al Corriere della Sera , hanno ammesso di aver voluto sperimentare «cose nuove», aggiungendo al pop-rock i suoni elettronici e mettendo da parte la rabbia e il dolore racchiuso nel genere «emo» con il quale, fino a poco tempo fa, venivano accostati. Sono bastati due anni alla formazione per diventare portavoce dell’inquietudine adolescenziale con una musica che si snoda fra pop e rock. «Ogni nostra canzone contiene un messaggio. E vogliamo che i nostri fan si identifichino con quello che cantiamo», ha raccontato Bill che è anche l’autore dei testi e si ispira a espe*rienze personali o dei suoi amici («Se un nostro fan ci racconta una storia intrigante, finisce che diventa una canzone»).
Il quartetto ha fondato la band nel 2001. I Tokio Hotel avevano solo 13 anni quando hanno inciso il primo disco. I loro primi due album, «Schrei» e «Zimmer 483», hanno venduto quasi tre milioni copie in Germania. Poi, la «Tokio Hotel-mania » si è estesa in Austria, Svizzera, nell’Europa dell’Est e in Francia. Il loro terzo album, «Scream», l’hanno inciso in inglese («Non volevamo che i nostri fan si affaticassero per tradurre i nostri testi dal tedesco »), una lingua che non parlano. Per questo sono stati bacchettati da prestigiose riviste musicali inglesi e americane che hanno puntato il dito sull’accento del cantante Bill. «Pronuncia 'eyes' come se dicesse 'ice', ma fa parte del suo carisma», ha scritto la prestigiosa rivista statunitense Rolling Stone .
Incoscienti e strafottenti, pensano a mantenere il primo posto in classifica perché, hanno spiegato, non vogliono «morire in fretta» ma durare il più a lungo possibile. I Tokio Hotel sono gli headliner (ospiti principali) di un evento che partirà alle 20.40 e vedrà salire sul palco altri 14 artisti. Le popstar si sfideranno per conquistare il titolo della canzone dell’estate. Sarà il pubblico a votare il brano migliore. Sul palco, fra gli altri, Dolores O’Riordan, Pixie Lott, gli Zero Assoluto, i Lost, Noemi, J-Ax, il vincitore dell’ultimo festival di Sanremo Marco Carta, i Negrita, i Finley e David Guetta.
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