- 28 Febbraio 2012
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ANSA.it
Il bagliore di una stella esplosa oltre 370 milioni di anni fa è stato individuato dall'Osservatorio provinciale di Montarrenti (Siena). A quel tempo, mentre sulla Terra era in atto una grande fase di transizione e la vita passava dall'acqua alla terraferma, la luce di una stella proveniente dalla lontana galassia a spirale chiamata MCG-01-36-005, nella costellazione della Vergine, cominciava il viaggio straordinario verso il nostro pianeta, per raggiungerlo solo oggi, dopo centinaia di milioni di anni.
Ad individuare la supernova SN 2013bj sono stati gli astrofili Simone Leonini, Giacomo Guerrini, Paolo Rosi e Luz Marina Tinjaca Ramirez. Gli strumenti in dotazione all'osservatorio senese che sorvegliano costantemente la volta celeste alla ricerca di questi fenomeni, i piu' violenti dal tempo della formazione dell'Universo, hanno identificato per primi al mondo il ''fuoco d'artificio'' celeste, confermandone la presenza attraverso l'utilizzo di un telescopio robotico a controllo remoto collocato nelgli Stati Uniti, nel Nuovo Messico.
Solo a questo punto è stato possibile inviare l'allerta alla comunità astronomica internazionale, alla quale hanno risposto gli astronomi Nidia Morrel ed Eric Hsiao, del'Osservatoriol Carnegie a La Serena, in Chile che, grazie ai ricercatori dell'Australian National University hanno indirizzato il telescopio di 2,3 metri di diametro del Siding Spring Observatory (New South Wales, Australia) verso l'oggetto appena scoperto per la sua caratterizzazione.
L'esplosione, individuata dopo il suo massimo di luminosità, viene classificata attraverso l'analisi spettroscopica come supernova di tipo II, ovvero un evento che segna la fine di una stella dalla massa circa 8 volte maggiore rispetto a quella solare: la setlla esaurisce il suo combustibile nucleare e collassa sotto la sua stessa gravità, portandola verso un tragico quanto spettacolare destino.
Il bagliore di una stella esplosa oltre 370 milioni di anni fa è stato individuato dall'Osservatorio provinciale di Montarrenti (Siena). A quel tempo, mentre sulla Terra era in atto una grande fase di transizione e la vita passava dall'acqua alla terraferma, la luce di una stella proveniente dalla lontana galassia a spirale chiamata MCG-01-36-005, nella costellazione della Vergine, cominciava il viaggio straordinario verso il nostro pianeta, per raggiungerlo solo oggi, dopo centinaia di milioni di anni.
Ad individuare la supernova SN 2013bj sono stati gli astrofili Simone Leonini, Giacomo Guerrini, Paolo Rosi e Luz Marina Tinjaca Ramirez. Gli strumenti in dotazione all'osservatorio senese che sorvegliano costantemente la volta celeste alla ricerca di questi fenomeni, i piu' violenti dal tempo della formazione dell'Universo, hanno identificato per primi al mondo il ''fuoco d'artificio'' celeste, confermandone la presenza attraverso l'utilizzo di un telescopio robotico a controllo remoto collocato nelgli Stati Uniti, nel Nuovo Messico.
Solo a questo punto è stato possibile inviare l'allerta alla comunità astronomica internazionale, alla quale hanno risposto gli astronomi Nidia Morrel ed Eric Hsiao, del'Osservatoriol Carnegie a La Serena, in Chile che, grazie ai ricercatori dell'Australian National University hanno indirizzato il telescopio di 2,3 metri di diametro del Siding Spring Observatory (New South Wales, Australia) verso l'oggetto appena scoperto per la sua caratterizzazione.
L'esplosione, individuata dopo il suo massimo di luminosità, viene classificata attraverso l'analisi spettroscopica come supernova di tipo II, ovvero un evento che segna la fine di una stella dalla massa circa 8 volte maggiore rispetto a quella solare: la setlla esaurisce il suo combustibile nucleare e collassa sotto la sua stessa gravità, portandola verso un tragico quanto spettacolare destino.