Il debito pubblico
Quando le entrate di bilancio non sono sufficienti a coprire tutta la spesa pubblica, per arrivare al pareggio bisogna ricorrere a dei prestiti. I prestiti in passato venivano richiesti in via straordinaria, ma oggi tutti gli stati sono indebitati.
Ci sono molti metodi per coprire il disavanzo, i principali sono l’alienazione di beni patrimoniali e l’applicazione di imposte straordinarie.
L’alienazione di beni patrimoniali ed essi possono essere compresi nel patrimonio dello stato oppure possono essere di altro ente pubblico. La dismissione è stata attuata in molti stati, tra cui l’Italia per diminuire l’indebitamento.
L’imposizione straordinaria avviene solo una volta e se l’aliquota è molto alta costringe i contribuenti a disinvestire i propri capitali per far fronte al pagamento.
Secondo David Ricardo l’imposta straordinaria che il prestito pubblico avranno la stessa incidenza sui contribuenti attuali e futuri. Vero è che sulle generazioni attuali e future entrambe hanno stessa valenza, però gli Stati preferiscono sempre attuare il prestito pubblico per vari motivi:
• Il prestito pubblico viene rimborsato e non fa diminuire il patrimonio.
• La pressione tributaria è percepita meglio per il prestito che per l’imposta straordinaria visto che il primo fa aumentare la pressione durevolmente, ma di poco mentre l’imposta fa aumentare la pressione di molto anche se temporaneamente.
• Il malcontento che accompagna le imposte straordinarie viene eliminato.
Il prestito pubblico può essere definito come uno scambio di beni presenti con beni futuri.
I prestiti si possono distinguere in:
PRESTITI FORZOSI E PRESTITI VOLONTARI
I prestiti forzosi sono quella categoria di prestiti che obbligano i cittadini a sottoscriverli in qualsiasi misura essi siano, ma a differenza delle imposte in questo caso lo Stato è obbligato a rimborsare il corrispettivo ai cittadini.
I prestiti volontari sono quella categoria di prestiti che non obbligano i cittadini a sottoscriverli, quindi essi possono decidere se versare la quota del prestito, e quanto versare.
PRESTITI INTERNI E PRESTITI ESTERI
Il prestito è interno quando lo stato si rivolge solo a coloro che vivono sul suo territorio.
Il prestito è estero quando lo stato si rivolge a creditori, banchieri e risparmiatori di un’altra nazione. L’unico svantaggio è la dipendenza dallo stato a cui appartengono gli investitori. Si attua il prestito estero se il tasso di interesse interno è troppo alto.
I prestiti si classificano secondo la forma di rimborso:
• Prestiti rimborsabili a scadenza fissa: Lo stato è obbligato a rimborsare l’intero ammontare del capitale ad ogni creditore. Dovrà quindi pagare una cospicua somma senza avere i fondi necessari, e sarà quindi costretto a richiedere un nuovo prestito.
• Prestiti rimborsabili gradatamente: Lo stato paga annualmente una quota fissa comprensiva di interessi. Lo stato ha il vantaggio di estinguere in più anni l’onere.
• Prestiti a cartelle ammortizzabili: Lo stato rimborsa limitate somme di debiti estraendole a sorte tra le varie somme versate dagli investitori.
Quando il prestito giunge al termine lo stato può chiedere ai possessori dei titoli il rinnovo. Se i nuovi titoli sono differenti dai vecchi si ha il fenomeno della conversione.
Appena sfornato :P
Quando le entrate di bilancio non sono sufficienti a coprire tutta la spesa pubblica, per arrivare al pareggio bisogna ricorrere a dei prestiti. I prestiti in passato venivano richiesti in via straordinaria, ma oggi tutti gli stati sono indebitati.
Ci sono molti metodi per coprire il disavanzo, i principali sono l’alienazione di beni patrimoniali e l’applicazione di imposte straordinarie.
L’alienazione di beni patrimoniali ed essi possono essere compresi nel patrimonio dello stato oppure possono essere di altro ente pubblico. La dismissione è stata attuata in molti stati, tra cui l’Italia per diminuire l’indebitamento.
L’imposizione straordinaria avviene solo una volta e se l’aliquota è molto alta costringe i contribuenti a disinvestire i propri capitali per far fronte al pagamento.
Secondo David Ricardo l’imposta straordinaria che il prestito pubblico avranno la stessa incidenza sui contribuenti attuali e futuri. Vero è che sulle generazioni attuali e future entrambe hanno stessa valenza, però gli Stati preferiscono sempre attuare il prestito pubblico per vari motivi:
• Il prestito pubblico viene rimborsato e non fa diminuire il patrimonio.
• La pressione tributaria è percepita meglio per il prestito che per l’imposta straordinaria visto che il primo fa aumentare la pressione durevolmente, ma di poco mentre l’imposta fa aumentare la pressione di molto anche se temporaneamente.
• Il malcontento che accompagna le imposte straordinarie viene eliminato.
Il prestito pubblico può essere definito come uno scambio di beni presenti con beni futuri.
I prestiti si possono distinguere in:
PRESTITI FORZOSI E PRESTITI VOLONTARI
I prestiti forzosi sono quella categoria di prestiti che obbligano i cittadini a sottoscriverli in qualsiasi misura essi siano, ma a differenza delle imposte in questo caso lo Stato è obbligato a rimborsare il corrispettivo ai cittadini.
I prestiti volontari sono quella categoria di prestiti che non obbligano i cittadini a sottoscriverli, quindi essi possono decidere se versare la quota del prestito, e quanto versare.
PRESTITI INTERNI E PRESTITI ESTERI
Il prestito è interno quando lo stato si rivolge solo a coloro che vivono sul suo territorio.
Il prestito è estero quando lo stato si rivolge a creditori, banchieri e risparmiatori di un’altra nazione. L’unico svantaggio è la dipendenza dallo stato a cui appartengono gli investitori. Si attua il prestito estero se il tasso di interesse interno è troppo alto.
I prestiti si classificano secondo la forma di rimborso:
• Prestiti rimborsabili a scadenza fissa: Lo stato è obbligato a rimborsare l’intero ammontare del capitale ad ogni creditore. Dovrà quindi pagare una cospicua somma senza avere i fondi necessari, e sarà quindi costretto a richiedere un nuovo prestito.
• Prestiti rimborsabili gradatamente: Lo stato paga annualmente una quota fissa comprensiva di interessi. Lo stato ha il vantaggio di estinguere in più anni l’onere.
• Prestiti a cartelle ammortizzabili: Lo stato rimborsa limitate somme di debiti estraendole a sorte tra le varie somme versate dagli investitori.
Quando il prestito giunge al termine lo stato può chiedere ai possessori dei titoli il rinnovo. Se i nuovi titoli sono differenti dai vecchi si ha il fenomeno della conversione.
Appena sfornato :P