Release Il Nazismo

Rootlf

Utente Senior
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16 Maggio 2013
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L'immediato dopoguerra Tedesco
Alla fine della guerra, in Germania ci furono grandi cambiamenti, il governo era crollato perché il Kaiser Guglielmo II scappò; fu proclamata la repubblica, la nuova costituzione.
La Germania si trovava come un paese sconfitto, con l’economia bloccata per gli ingenti debiti di guerra, con moltissimi disoccupati, per tutti questi problemi lo stato decise di stampare la "Carta moneta" e ciò ebbe come conseguenza l’inflazione. Nella popolazione era diffuso il rancore verso i vincitori, umiliazione e la disoccupazione; questi sentimenti sfociavano in proteste di massa, occupazione delle fabbriche e scontri in piazza.
La Germania fu il paese più in crisi, nel 1918 di fronte al disastro della sconfitta reparti della Marina e dell’esercito si ammutinarono chiedendo la pace immediata e le dimissioni dell’imperatore. In poche settimane si formarono migliaia di consigli di Operai, Soldati e marinai che controllavano in armi i centri nevralgici del Paese. Di fronte alla rivoluzione e al rischio di una disgregazione dello Stato, gli stessi ufficiali costrinsero l’Imperatore Guglielmo II ad abdicare. Il 9 novembre 1919 il Kaiser fuggì nei Paesi Bassi e a Berlino fu proclamata la Repubblica. In attesa di un’Assemblea costituente, fu istituito un Governo provvisorio affidato al socialdemocratico Ebert che, come suo primo atto, firmò l’armistizio con Gran Bretagna e Francia (1918). L’iniziativa politica era nelle mani dei Socialisti.
Profonde divergenze dividevano però la sinistra tedesca; la maggioranza, costituita dal Partito Socialdemocratico (Spd), era favorevole a una soluzione parlamentare della crisi e ostile ad uno sviluppo dei consigli in senso rivoluzionario. Vi erano poi i Socialisti Indipendenti (Uspd) separatisi dai precedenti perché contrari alla guerra , e perché proponevano riforme economiche (nazionalizzazione delle Imprese). All’estrema sinistra si collocavano gli Spartachisti, cioè gli aderenti alla Lega di Spartaco (così chiamata in ricordo dello schiavo che si era ribellato ai Romani), guidata da Rosa Luxemburg e Liebknecht. Essi avevano come programma la rivoluzione socialista da attuare attraverso la presa di potere dei consigli.
Oltre ai Socialisti, vi era un altro centro di potere rappresentato dalle gerarchie militari capeggiate dal maresciallo Von Hindenburg, comandante dell’esercito Tedesco. Essi ritenevano prioritario ristabilire l’ordine nel Paese, da questo la nascita dei Corpi Franchi (gruppi di volontari guidati da ufficiali e sottoufficiali desiderosi di lottare contro i “Rossi”).
Nelle elezioni del 1919 i socialdemocratici raggiunsero il 38% dei voti, la maggioranza. Fu costituito un governo di coalizione formato dalla Spd, dai cattolici e dai liberaldemocratici presieduti da Scheidemann. A capo dello Stato fu posto Ebert ed all’opposizione vi erano l’Uspd, i Comunisti e a destra il Partito Nazionale Tedesco Del Popolo (Dnvp). Il nuovo Governo introdusse riforme sociali: riduzione giornata lavorativa a 8 ore potenziamento delle assicurazioni sociali. La firma del trattato di Versailles (1919) e l’accettazione di paci pesanti diedero fiato alla propaganda contro il Governo e a vere azioni di violenza, anche con un Colpo di Stato stroncato nel 1920. Nell’agosto del 1919 fu approvata la Costituzione Di Weimar così chiamata dal nome della città in cui si formò. Furono anni assai duri con diversi assassinii come il Cattolico Erzberger favorevole al trattato di Versailles e Rathenau autore del trattato di Rapallo (accordo di collaborazione economica e politica) con l’Urss. Nello stesso anno fallì il colpo di stato tentato a Monaco da Hitler capo di un piccolo partito di estrema destra Nsdap.
La Situazione Economica Tedesca si stabilizzò a partire dal 1924 grazie all’aiuto economico fornito da potenze occidentali, in particolare dagli USA , che compresero l’importanza dell’uscita della Germania dalla crisi. Nell’estate del 1924 venne varato il piano Dawes (finanziere Americano che lo progettò) che assicurava ampi finanziamenti all’industria tedesca. Nell’ottobre del 1925 Stresemann (conservatore) stipulò con la Francia il trattato di Locarno che stabilizzava la situazione occidentale della Germania. L’anno successivo la Germania venne ammessa nella società Delle Nazioni. Nel 1925 alla morte di Ebert venne eletto come presidente della Repubblica Von Hindenburg.


IL NAZISMO
La stabilità raggiunta dalla Germania Weimariana alla metà degli anni venti si interruppe con il crollo di Wall Street. L’economia tedesca era strettamente legata ai finanziamenti Americani, e con la crisi del 29 la produzione industriale si dimezzò e i disoccupati raggiunsero i sei milioni. Ripresero con intensità i conflitti sindacali e ci fu una nuova ondata inflazionistica con la diminuzione del potere d’acquisto dei salari. In questo scenario si collocò l’ascesa di Hitler.
Nato in Austria nel 1889 egli si arruolò volontario nella Prima Guerra Mondiale dopo la quale aveva risentito una forte delusione per la sconfitta e l’umiliazione dovuta ai trattati di pace. Nel 1920, a Monaco aveva aderito ad un piccolo partito di estrema destra Partito Nazionalsocialista Tedesco dei Lavoratori (Nazional=devozione per la Nazione e Socialismo=Responsabilità della nazione per l’individuo). Come molti altri partiti politici di quel tempo il partito disponeva di squadre militari (SA) Reparti D’Assalto per colpire i militanti della sinistra. Conquistata la guida del Partito Nazionalsocialista grazie all’aiuto delle SA, Hitler tentò nel 1923 un colpo di Stato in Baviera. Hitler però fu arrestato e condannato a 5 anni, ma ne fece poco più di uno grazie ad appoggi. Il processo diede modo di propagandare le sue idee raccolte nel libro Mein Kampf. Le ideologie Hitleriane mescolavano ingredienti capaci di attirare i diversi strati della società. La stessa denominazione di Nazionalsocialista fondeva “NAZIONAL” il risentimento per la sconfitta subita e la revisione degli ingiusti trattati di pace, proponendo un’espansione della Germania riallacciandosi al Pangermanesimo (Riunione di tutti i territori che parlassero il Tedesco in un Unico Stato) e “SOCIALISTA” nettamente antimarxista e basato sui valori della comunità del popolo e sul potere di uno stato Forte capace di garantire giustizia sociale. Le ideologie di Hitler proponevano inoltre la teoria dello “SPAZIO VITALE” a cui la nazione tedesca avrebbe avuto diritto, per le proprie potenzialità e la teoria “SOCIALDARWINISTA” da cui derivava l’esaltazione della lotta come affermazione dei popoli più forti. Hitler intanto otteneva crescenti consensi presso le elité economico-finanziarie e militari, dato che vedevano in lui l’uomo che avrebbe potuto stabilizzare in senso autoritario il Governo del paese. Ciò fu possibile con la diffusione del “Culto Del Capo” come principio organizzativo. Il partito nazista quindi divenne un’organizzazione gerarchica avente delle strutture paramilitari forti ed aggressive: le SA e dal 1926 le SS (SQUADRE DI PROTEZIONE) , sotto la guida di Himmler. Un ruolo fondamentale, ebbero nella Politica di Hitler l’Antisemitismo e il razzismo, ossessivamente propagandati da Hitler. Successivamente Hitler unì antisemitismo ed antibolscevismo costruendo così la pietra angolare della sua politica. Nei frenetici comizi grazie ai quali costruì la sua popolarità alternava il tema dell’antisemitismo rivolto a catturare la massa con l’antibolscevismo rivolto a catturare la borghesia. Gli ebrei divennero il capro espiatorio della situazione di crisi, dato che il successo di molti ebrei nelle professioni e nella finanza venne sbandierato di fronte a milioni di disoccupati ed impiegati impoveriti per aizzarne il risentimento verso un nemico. Con Hitler l’antisemitismo non predicava l’odio solo verso gli Ebrei ma anche verso persone di Razze ritenute inferiori. Agli scoppi dei POGROM (devastazioni= manifestazioni violente contro ebrei) egli oppose la necessità di antisemitismo programmato e istituzionale finalizzato a estirpare la razza.
Il progetto Nazionalsocialista ebbe quindi successo perché si inserì nella profonda crisi in cui precipitò la Repubblica dopo il 1929, nel quale la Veemenza dell’Eloquio di Hitler ebbe un ruolo da protagonista contro una repubblica democratica inefficiente e incapace per risolvere la crisi del paese.
Salito al potere, alla testa di un governo di Coalizione con i partiti conservatori, Hitler impiegò sei mesi per costruire uno Stato Totalitario. Nel marzo 1933 si tennero nuove elezioni precedute da intimidazioni e violenze delle SA. Pochi giorni prima del voto l’incendio del Reichstag (Parlamento di Berlino), fornì il pretesto per una retata contro i Comunisti, Liverali e Socialisti. Al voto Hitler ottenne il 44% dei voti con i quali si assicurò la maggioranza assoluta in Parlamento. Il partito Comunista fu messo fuori legge e i suoi parlamentari privati del Mandato. Hitler ottenne dal parlamento i pieni poteri. In pochi mesi ogni garanzia costituzionale ed ogni libertà e possibilità di dissenso vennero abolite. Fu sciolto il partito Socialdemocratico e nell’approvazione della legge contro nuovi partiti portò all’estremo potere del Partito nazista, unico in Germania. Nel 1933 venne costituito anche il primo campo di concentramento per prigionieri politici (A Dachau), e nel 1934 dopo la morte di Von Hindenburg, Hitler assunse anche la carica di Capo dello Stato, concentrando su di se tutti i poteri ed inoltre ordinò l’eliminazione del capo Rohm e dei principali dirigenti della SA che rischiavano di danneggiare l’immagine di Hitler quale restauratore dell’ordine. L’operazione fu condotta dalle SS, che eliminarono anche alcuni deputati e diversi personaggi ritenuti inaffidabili (NOTTE DEI LUNGHI COLTELLI).
A metà del 1934 lo stato totalitario Nazista era costituito, Hitler non volle mai procedere all’approvazione di una Costituzione ma mirò sempre all’indebolimento delle istituzioni statali: Governo, Parlamento e Magistratura. Il Fuhrer titolo con il quale si faceva chiamare era l’unica fonte del diritto in ogni settore. Il sistema Nazista preveda una pluralità di centri di potere gestiti da fedelissimi:
• Il partito con strutture centrali e regionali;
• la Gestapo , polizia segreta del Regime;
• Istituzioni speciali quali Todt, il piano Quadriennale, operazioni di Consenso volte a realizzare le volontà del Fuhrer.
Le SS e la Gestapo comandate da Himmler furono gli strumenti repressivi con i quali il Nazismo eliminava gli oppositori. Vi erano inoltre altre organizzazioni volte al controllo della vita sociale: La Fronte del Lavoro e le Corporazioni (a seconda delle attività economiche). IL LAVORO RENDE LIBERI è l’agghiacciante iscrizione posta sull’ingresso del campo di Concentramento di Auschwitz in cui vennero sfruttate e trucidate centinaia di migliaia di detenuti. Era forte la Propaganda del cosiddetto TERZO REICH (i primi due furono: Il Sacro Romano Impero Germanico con Ottone I ed abolito da Napoleone e il Reich fondato da Guglielmo II fondato nel 187 e crollato nel 1918). La violenza del Nazismo si orientava in tre direzioni: Politico, Sociale e Razziale, si assiste per lo più ad una violenza della terza direzione contro gli esseri definiti Subumani, ritenuti al di sotto degli umani, la violenza Razziale che mirava ad un risanamento del popolo tedesco. La repressione politica ebbe come obiettivo la repressione degli oppositori politici mentre quella sociale dei cosiddetti asociali (omosessuali, vagabondi, zingari, prostitute).
Andarono in queste direzioni le operazioni sterilizzazione delle persone sofferenti di handicap fisici e l’operazione Eutanasia, volta all’eliminazione con Gas e Iniezioni letali di categorie di malati mentali. Le persecuzioni naziste contro gli ebrei crebbero in modo impressionante , prima con una loro esclusione dalla vita politica, sociale e lavorativa e poi con le Leggi Di Norimberga del 1935 che proibirono i matrimoni fra ariani ed ebrei privandoli anche di cittadinanza a cui seguì successivamente la NOTTE DEI CRISTALLI 1938, con riferimento alle vetrine dei negozi , incendi delle Sinagoghe, uccisioni, confisco dei beni appartenenti agli ebrei e la loro deportazione nei campi di concentramento con l’obbligo di portare sugli abiti la stella gialla di David come segno di riconoscimento ed infine il genocidio. Dal punto di vista economico il regime nazista attuò una politica autarchica e di forte dirigismo. Era volta al raggiungimento di un alto livello di occupazione per uscire completamente dalla crisi economica (sport, Volkswagen). Lo stato finanziò imponenti opere pubbliche (autostrade) e sviluppò un’accelerata politica di riarmo. Il secondo obiettivo del Regime Nazista era quindi preparare il paese alla Guerra con un piano economico quadriennale proposto proprio da Hitler, che prevedeva inoltre per l’accaparramento di ingenti capitali anche una politica estera aggressiva, teoria dello Spazio Vitale.

Hitler scelse la svastica come simbolo, prima del partito nazionalsocialista e poi del terzo reich, perché era a conoscenza delle sua antiche origini ed era affascinato dall’alone di mistero e dall’aura magica che lo circondavano