Release Il paesino + bello del mondo CALTAGIRONE

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21 Marzo 2009
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Caltagirone (Caltagiruni o Cattaggiruni in siciliano), soprannominata La Regina dei Monti Erei, è un comune di 39.520 abitanti (g.f.(fonte ISTAT, marzo 2009), della provincia di Catania.

Situato nella Sicilia centrale, è famosa per la produzione della ceramica, sviluppatasi nei secoli a partire dai tempi dei Greci. Dopo un passato glorioso che la vide, già da oltre due millenni, roccaforte privilegiata per bizantini, arabi, genovesi e normanni che controllavano le due piane, quella di Catania e di Gela, oggi Caltagirone vive un periodo di rinnovato sviluppo, grazie alle sue risorse principali come il turismo e la produzione della ceramica.

È ricca di monumenti come le chiese, pregevoli palazzi e ville settecentesche, per l'eccezionale valore del suo patrimonio monumentale fa parte dei comuni del Val di Noto, Patrimonio Mondiale dell'umanità.

Ha dato i natali ai politici Don Luigi Sturzo e Mario Scelba. Aspira da tempo a diventare capoluogo di provincia dei 15 comuni del calatino.Caltagirone (C.A.P. 95041) dista 115 Km. da Agrigento, 86 Km. da Caltanissetta, 77 Km. da Catania, alla cui provincia appartiene, 67 Km. da Enna, 173 Km. da Messina, 228 Km. da Palermo, 68 Km. da Ragusa, 105 Km. da Siracusa, 288 Km. da Trapani.

Sistemi Particolare di Caltagirone

Il comune conta 38.200 abitanti e ha una superficie di 38.277 ettari per una densità abitativa di 100 abitanti per chilometro quadrato. Sorge in una zona collinare montuosa, posta a 600 metri sopra il livello del mare.

Il municipio è sito in piazza Minicipio n. 5, tel. 0933 41111 fax. 0933 41329. L'indirizzo di posta elettronica è il seguente: comune.di.caltagirone@ctonline.it.

Sita su un colle che si affaccia sulla valle del torrente omonimo, Caltagirone vanta una cospicua produzione di agrumi, uva, cereali e olive. Rilevante è l'artigianato locale che produce splendide ceramiche artistiche nei colori verde, azzurro e giallo e maioliche che vengono esposte nell'annuale Mostra-Mercato dell'artigianato che si tiene nel mese di giugno. Fiorente è pure l'allevamento di ovini, caprini e bovini.

Foto © Comune di Caltagirone Particolare di un presepe

Il nome Caltagirone deriva dall'arabo Qalat - Jerun che significa "Castello dei sepolcreti" per la presenza su tutto il territorio di vaste necropoli. Il primo nucleo abitato sorse intorno ad un castello in epoca greca.

Nel 1030 esso fu conquistato da una colonia di Liguri capeggiata dal generale bizantino Giorgio Maniace. Nel 1090 il conte Ruggero D'Altavilla prese possesso del borgo e lo cristianizzò.

Intorno al 1458 fu riunito un Parlamento che nominò Giovanni d'Aragona principe di Caltagirone e Sovrano del Regno di Sicilia.

Il terremoto del 1542 e poi quello del 1693 distrussero totalmente il paese e il nuovo centro ricostruito ebbe una impostazione di stile barocco grazie all'intervento di diversi architetti quali Rosario Gagliardi (1682-1762), Francesco Battaglia (1701-1778) e Natale Bonaiuto (XVIII secolo).

Fra il 1622 e il 1800 esso fu sito dell'Università degli Studi fondata dal sovrano Filippo III. Nel 1800 circa fu assurto a sede vescovile.


Di notevole interesse architettonico sono il Duomo normanno dedicato a S. Giuliano che conserva bei dipinti opere di Francesco Vaccaro (1802-1882), la Chiesa del Collegio eretta dai Gesuiti nel 1593 e la Chiesa di S. Giacomo riedificata dopo il terremoto del 1693.

Rilevanti sono pure la Chiesa di S. Maria del Monte impreziosita dalla grande scalinata ricca di maioliche policrome che unifica le due parti della cittadina, la Corte Capitaniale con insigni finestre e portali opere del Gagini (1478-1536) e la Chiesa di S. Nicola del 1700, oggi sede del Museo Etnologico Siciliano.

È importante ricordare che Caltagirone è sede dal 1965 del Museo Regionale delle Ceramiche.

Fra i nomi illustri calatini ricordiamo quello del grande democratico Luigi Sturzo (1871-1959).
La cattedrale
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Il territorio [modifica]

La città sorge al margine occidentale della provincia, a 608m di altitudine, adagiata su tre colli che, formando un anfiteatro naturale, costituiscono lo spartiacque tra le valli del fiume Maroglio, che sfocia nel golfo di Gela, e il fiume Caltagirone che scende verso la piana di Catania.
Scalinata di S. Maria del Monte

Nella parte meridionale si trova un piccolo altopiano sabbioso dove sorge il piccolo borgo di Santo Pietro con la sua riserva naturale. Dall'altopiano si può godere il panorama del golfo di Gela.

Sempre nella parte meridionale sorge il piccolo centro di Granieri, a 351m di altitudine, entrato a far parte del territorio di Caltagirone nei primi anni del Novecento.

Facevano parte del territorio le borgate di Mazzarrone, Botteghelle, Cucchi, Leva e Grassura, elevate a comune autonomo nel 1976 e costituenti l'attuale comune di Mazzarrone. Già nel 1937 era stato ceduto, al comune di Chiaramonte Gulfi, l'esteso territorio dell'ex feudo Mazzarronello, posto a sud di Mazzarrone.
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territorio di Caltagirone sono presenti una riserva naturale e un parco situato nella parte nord della città:

Riserva Naturale Orientata Bosco di Santo Pietro

Parco Monte San Giorgio

Il clima

Data l'altitudine di poco superiore ai 608 m s.l.m., il clima è generalmente umido, anche per il fatto di trovarsi sullo spartiacque tra la piana di Gela e la piana di Catania.

L'inverno è piuttosto rigido, con temperature comunque quasi sempre sopra lo zero, ed è caratterizzato da precipitazioni abbastanza copiose, soprattutto piovose.

La nebbia caratterizza l'autunno in quasi tutte le zone della città, tanto da essere definita dagli abitanti stessi "la pesana". La primavera è abbastanza fresca, con temperature superiori ai 10-15 °C, mentre l'estate si manifesta con alte temperature (sopra i 30-35 °C), che degenerano a volte in afa tra luglio e agosto.

In base alla media trentennale di riferimento 1961-1990, la temperatura media del mese più freddo, gennaio, si attesta a +8,2 °C; quella del mese più caldo, agosto, è di +25,4 °C.[1]

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Il simbolo di Caltagirone risale al 1030, anno della liberazione della città da parte dei genovesi dal dominio saraceno.

I calatini, per riconoscenza, avrebbero adottato nel loro stemma, nel petto dell'aquila che tiene tra gli artigli un osso, lo scudo crociato rosso sostenuto da due grifoni, per ricordare l'antica origine, quella della Repubblica marinara.

Economia
Caltagirone è un centro agricolo, per la vastitità del suo territorio e la poca densità abitativa (103 ab./km²) (si annoverano coltivazioni di uva, olive, mandorle, pesche, querce da sughero) (Quercus suber).

È nota soprattutto per la tradizione della produzione di ceramica; La produzione ceramica, sviluppatasi nel corso dei millenni, ha portato ad una fiorente attività che si manifesta nelle innumerevoli botteghe in cui la produzione tradizionale di stoviglie e manufatti vari si va evolvendo sempre più verso forme artistiche decorate a mano.

Oltre al vasellame, elementi di spicco nella produzione locale sono le figure in terracotta ed i fischietti.

A questo proposito, la città è dotata di un proprio museo specializzato, il Museo della ceramica,sito all'ingresso del giardino pubblico, che raccoglie oggetti che documentano l'evoluzione dei manufatti del settore a partire dalla preistoria e dal periodo greco attraendo numerosi visitatori e turisti.

In tempi recenti si è sviluppata una forma di attrattiva turistica costituita dai presepi artistici nei quali le figure in terracotta inserite all'interno costituiscono uno degli aspetti più rilevanti dal punto di vista artistico: al presepe sono dedicate numerose caratteristiche esposizioni sia permanenti che temporanee nei mesi di dicembre e gennaio. Recentemente, nei locali della ex biblioteca comunale, è stato istituito il Museo internazionale del presepe, che vanta una collezione di oltre mille pezzi, i quali abbracciano un percorso storico che va dal Settecento fino ai giorni nostri.

La città festeggia come patrono San Giacomo ed in occasione della festività, la scala monumentale viene illuminata con un sistema tradizionale di coppi colorati disposti in modo da riprodurre un disegno stilizzato dal notevole effetto scenico.

I principali punti di interesse turistico del centro storico sono la lunga Scalinata di Santa Maria del Monte o comunemente detta "La Matrice", in cui ognuna delle 142 alzate è decorata con un differente motivo di piastrelle in ceramica che riprendono gli stili del passato, e il ponte di S.Francesco che collega i due colli su cui si sviluppa il centro storico.

Preistoria

Sin dall'antichità la località fu scelta per la sua posizione privilegiata che essendo sullo spartiacque che divide le due più vaste pianure della Sicilia, la Piana di Gela e la Piana di Catania, le consentiva di controllare e difendere un vasto territorio.

I primi insediamenti stabili nel territorio dell'odierna Caltagirone risalgono alla preistoria, come testimoniano gli scavi archeologici effettuati in contrada Sant'Ippolito - alle sorgenti del fiume Caltagirone - che hanno portato alla luce i resti di un villaggio neolitico abitato ininterrottamente sino all'arrivo dei Greci.

Poco distante, in contrada Montagna, vi è una necropoli risalente alla prima età del bronzo. Meritano particolare attenzione le ricche tombe della struttura a tholos.

Sulle colline che dominano la vallata del fiume Maroglio si trova il grande centro greco di Monte San Mauro con costruzioni in muratura.

Gli archeologi, inoltre, hanno trovato tracce della presenza umana in epoca remota nelle contrade Moschitta, Paradiso, Piano dell'Angelo e nella stessa Caltagirone.

Dai Romani al Medioevo
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Scavi archeologici hanno dimostrato anche la presenza dei Romani nel territorio, scelta avvenuta per la sua posizione privilegiata che le consentiva di controllare un vasto territorio.

Durante la dominazione araba fu una delle fortezze più importanti della Sicilia orientale e da essi proviene l'attuale nome della città. Fonti storiche riportano il nome all'espressione araba Qal'at Ghīrān, "rocca delle grotte", forse proprio in relazione alle tombe preistoriche di contrada Montagna o alle abitazioni scavate nella roccia.

Per il fatto che gli abitanti erano specializzati nella lavorazione dell'argilla e, in particolare, di contenitori adatti ad esportare la notevole produzione di miele, gli Arabi sembra introducessero nuove tecniche nella lavorazione dell'argilla, dando quindi un importante impulso all'artigianato della ceramica. L'espansione vera e propria dell'abitato e il fiorire della sua economia avvennero comunque durante il periodo normanno.

Nel 1154 Edrisi, il celebre geografo arabo alla corte di Ruggero il Normanno, descrive così Hisn al-Genūn (Castello dei Genovesi): Il castello di Caltagirone sorge imponente sulla vetta di un monte inaccessibile; nel suo territorio si estendono campi coltivati a perdita d'occhio. Questo nome deriva probabilmente dalla presenza di una nutrita colonia di Genovesi giunti intorno al 1040.

Il primo documento certo in cui compare il toponimo Caltagirone, ed in cui sono elencati i possedimenti della città è datato 1160 ed è emanato da re Guglielmo 1° - il Malo-.

La fiorente comunità ligure diede manforte al conte Ruggero contro i musulmani durante l'assedio di Rocca di Judica. Quest'aiuto valse alla città di Caltagirone i possedimenti dei territori di Judica, Fetanasimo, Regalsemi e Camopietro ed è all'origine della ricchezza feudale della città.

Nel XIII secolo Caltagirone partecipò alla rivolta contro gli Angioini nei cosiddetti Vespri Siciliani.

Fu il nobile Gualtiero di Caltagirone a sollecitare l'avvento di re Pietro d'Aragona nel corso dell'assedio di Messina. Deluso nelle sue aspettative dal nuovo monarca, Gualtiero cospirò contro di lui e fu per questo decapitato in Piazza San Giuliano nel 1283.

In seguito allo sviluppo dell'artigianato e del commercio, legati alla produzione della ceramica, nacque una classe di ricchi commercianti che si stabilirono qui provenendo anche da altre parti d'Italia.

Il benessere di cui godette la città è facilmente ravvisabile anche nel centro storico di Caltagirone che presenta edifici sacri e pubblici di pregevole fattura, la cui costruzione e il cui rifacimento fu affidato, com'era in uso, ad abili e famosi architetti ed artisti dell'epoca.

Nel XIV secolo a Caltagirone viveva una piccola comunità ebraica (הקהילה היהודית ב Caltagirone) stabilitasi in una zona vicino al quartiere San Giuliano che oggi prende il nome di "Via Iudeca" (דרך Iudeca) o "zona miracoli". Gli ebrei si dedicavano all'artigianato (in particolare nel settore tessile, infatti molte famiglie della comunità ebraica finirono con l'assumere alcuni cognomi come per esempio "Alba") ed alle attività creditizie.

Nel 1492 la dominazione spagnola decretò la scomparsa degli ebrei in Sicilia e la città fu duramente colpita nella sua vita economica e culturale.

Nel 1458 sorgeva in cima alla collina maggiore un castello dove si incoronò re di Sicilia Giovanni II di Aragona che, per gratitudine dei soccorsi ricevuti nelle varie imprese da lui compiute, tornò a dichiarare Caltagirone città demaniale. Anche Giovanni d'Aragona e Castiglia e Ferdinando il Cattolico le concedettero e confermarono altri privilegi, tra cui quello del "mero e misto imperio".
Secoli XV-XVII [modifica]

I secoli XV-XVII furono l'epoca aurea della "Città della ceramica", che allora si arricchì di chiese, istituti, collegi e conventi. Nacque pure l'università nella quale si insegnavano giurisprudenza, filosofia e medicina, nonché un ospedale che era tra i migliori della Sicilia.

In quei secoli la popolazione della città si aggirò sempre attorno ai 20.000 abitanti, di cui un migliaio erano ceramisti.

Nel 1671 a causa della carestia muorirono circa 2000 persone, per fame e per stenti.

Il 1693 è l'anno che segna una drammatica, radicale svolta per Caltagirone come del resto per l'intera Sicilia orientale. Un catastrofico terremoto la rade al suolo insieme ad altre dieci città: un immane disastro che costò la vita a circa 100 mila persone.

La città nell'arco di circa dieci anni risorge con un volto barocco, quello che ancora oggi sostanzialmente conserva.
 
Allora siamo in 2 :emoji_relieved:
Ci sono stato pure io e non è stato un esperienza che non scorderò mai, comunque bello, ero andato a vedere qualcosa dei romani :soso:

Saluti
 
ognuno ha le sue idee -.- cmq non abito li a me piace moltissimo perche la gente e fantastica e si rwespira un aria troppo bella e il paese e stupendo
 
Oggettivamente sarà pure il tuo paese preferito, ma non venire a dirci "il paese più bello del mondo etc..." :emoji_relieved:
 
Io ci sono stato, però devo dire che esistono posti molto più superiori di caltaginone :°°:
 
ma ragazzi e possibile che tutti siete stati a caltagiroe che cazz fanno organizzate pellegrinaggi xD?
 
deve essere bello lo voglio andare ad esplorare appena faccio un viaggio