- 1 Luglio 2010
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Punteruolo rosso della palma
Il punteruolo rosso della palma, Rhynchophorus ferrugineus
(Olivier), è un coleottero curculionide originario dell’Asia meridionale
e della Melanesia e risulta molto dannoso alle piante di palma.
Sono segnalati gravi danni nei palmeti da dattero egiziani e della
penisola arabica.
Nel 1994 l’insetto è comparso per la prima volta in Europa e precisamente
in Spagna.
Dal 2005 è segnalato anche in Italia in diverse regioni: Toscana,
Sicilia, Campania, Lazio, Puglia.
L’insetto vive all’interno della palma, dove compie tutto il suo
ciclo vitale. A maturità la femmina della specie sfarfalla e va a deporre
le proprie uova (circa 300) in piccole cavità del tronco o in corrispondenza
delle superfici di taglio delle foglie.
Dopo 2-5 giorni dalla ovideposizione nascono le larve che si
introducono nella palma e si cibano dei tessuti della stessa. Le larve
si spostano all’interno della pianta scavando tunnel e larghe cavità
che diventano il luogo ideale per lo sviluppo dell’insetto.
Le larve attive si possono rinvenire in qualsiasi parte della palma
fino al colletto.
Il periodo di sviluppo larvale varia, secondo la stagione, da 1 a 3 mesi.
A maturità le larve si “impupano” in un contenitore cilindrico
formato da strati fibrosi (pupario); generalmente questa fase avviene
nelle parti più esterne del fusto e del rachide .
Dopo 20-30 giorni l’adulto (lungo circa 3-4 cm) è sviluppato ma
rimane all’interno della palma anche per diversi giorni prima di
abbandonare la pianta ospite e infestare nuove piante.
L’intero ciclo dura circa 4 mesi e nella stessa pianta si sovrappongono
più generazioni dell’insetto fino a distruzione della pianta
ospite.
I danni causati dalle larve sono visibili solo in una fase avanzata
dell’infestazione. I sintomi esteriori dell’attacco del curculionide
sono rappresentati dall’anomalo portamento della chioma che
perde la sua simmetria verticale e che successivamente si mostra
completamente divaricata con l’aspetto ad ombrello aperto. Nelle
fasi terminali la palma appare come “capitozzata” della chioma e
si evidenzia il suo “collasso”: a quel punto si manifesta la migrazione
di massa degli insetti che erano presenti all’interno dello stipite
(gli adulti sono in grado di volare anche per distanze di 1
Km) per la ricerca di un nuovo esemplare di palma del quale alimentarsi.
PROFILASSI
Dato il lungo periodo in cui le larve restano all’interno della
pianta esse risultano difficilmente raggiungibili dai comuni antiparassitari.
Appare evidente la necessità di impedire preventivamente l’ingresso
delle larve e soprattutto l’esigenza di prestare la massima
attenzione per individuare precocemente il momento dei loro primiinsediamenti. Infatti, gli interventi
di difesa possono sortire
qualche risultato solo se attuati
con tempestività.
Per prevenire le infestazioni
è necessario mantenere le piante
nelle migliori condizioni
vegetazionali, adottando tutti
gli accorgimenti tecnici che permettano
di evitare o limitare
l’insediamento iniziale del
parassita.
Gli interventi di profilassi generale a cui devono attenersi tutti i proprietari
di piante di palme sono così individuabili:
- accurate ispezioni periodiche su tutte le piante suscettibili di attacco
da parte del coleottero in questione;
- impiego di trappole innescate con feromone di aggregazione per il
monitoraggio degli adulti;
- accurata potatura delle vecchie foglie e delle infiorescenze secche,
eliminazione delle guaine fogliare, dei residui organici, ecc.;
- bruciatura dei residui della potatura;
- evitare i tagli delle foglie verdi o, se indispensabili, effettuarli nel periodo
invernale operando un
taglio “alto” cioè conservando
un metro di moncone
della foglia che potrà
essere asportata successivamente
quando secca;
- copertura e disinfezione
delle ferite eventualmente
presenti o procurate
nelle operazioni di trasporto
e/o potatura con
mastici, paste insetticide.
COME DIFENDERSI.
LOTTA CHIMICA
I prodotti autorizzati nei giardini privati sono esclusivamente quelli
contrassegnati dalla dizione PPO (Prodotti per Piante Ornamentali).
I principi attivi afferenti a tale categoria sono, principalmente,
prodotti che agiscono per contatto ed ingestione quindi possono
esercitare solo un effetto a carico dell’insetto quando si trova fuori
dalla palma (adulti in fase di deposizione, uova appena deposte,
pupari che fuoriescono totalmente o in parte).
Si segnalano i seguenti principi attivi: Bifentrin con una discreta
attività repellente, Malation, Deltametrina, Diazinone con attività
citotropica, Triclorfon. Il trattamento deve essere effettuato con
abbondanti volumi d’acqua cercando di bagnare bene la chioma e il
fusto della palma.
In caso di infestazione in vivai o aree pubbliche dovranno essere adoperati
i prodotti consentiti dalla vigente normativa per tali impieghi.
ABBATTIMENTO
Le operazioni di abbattimento delle piante morte o compromesse
per la presenza di R. ferrugineus devono avvenire secondo modalità
atte a ridurre i rischi di diffusione del punteruolo.
In particolare:
1) l’abbattimento deve essere effettuato in assenza di pioggia e di
vento;
2) le dimensioni del cantiere devono essere tali da permettere che le
operazioni di abbattimento siano effettuate in sicurezza tenendo
conto degli spazi occorrenti alle macchine operatrici e delle
dimensioni della pianta da abbattere;
3) deve essere predisposta la copertura dell’area sottostante la proiezione
della pianta da abbattere con un telone di plastica dello
spessore di almeno 0,20 millimetri;
4) in caso di piante di notevoli dimensioni si procederà con il taglio
a sezioni, avvalendosi anche di carro gru, asportando per prima
le foglie e l’apice vegetativo, evitando la caduta libera a terra;
5) se in occasione del taglio si rilevano cavità con presenza di larve
o adulti le parti tagliate devono essere tempestivamente chiuse in
buste di plastica;
6) in caso di abbattimento di piante di ridotte dimensioni può essere
previsto direttamente il taglio del tronco al di sotto del colletto
della pianta con o senza la rimozione della ceppaia, tenuto conto
che di solito il R. ferrugineus non attacca tale organo della pianta;
7) raccolta e imbustamento di tutti i residui caduti sul telone di plastica
a fine operazione di abbattimento della singola pianta.
DISTRUZIONE PIANTE ABBATTUTE
Il metodo più sicuro per evitare la diffusione di R. ferrugineus è rappresentato
dalla distruzione delle piante attaccate e abbattute mediante
bruciatura, incenerimento e cippatura, fatto salvo il rispetto delle
norme sui rifiuti e regolamenti comunali.
La distruzione delle palme infestate deve avvenire, improrogabilmente,
entro 24 ore dall’abbattimento.
Bruciatura: tale operazione, per la natura del legno e l’elevato tenore
di umidità dello stesso, può presentare qualche difficoltà per cui
si può far uso di bruciatori a gas.
Cippatura: tale metodo consente, attraverso l’uso di macchine operatrici
di dimensioni adeguate allo scopo, di ridurre il materiale
vegetale in volumi estremamente ridotti che garantiscono la distruzione
delle forme vitali dell’insetto presenti.
In particolare:
1) se le condizioni ambientali lo consentono, la distruzione deve
avvenire sul posto;
2) in caso di impossibilità a procedere alla distruzione in loco, tutto
il materiale vegetale deve essere conferito ad un inceneritore,
oppure bruciato in una specifica isola ecologica;
3) in ogni caso il sito deve essere quanto più possibile vicino al
luogo delle operazioni di abbattimento;
4) la ceppaia, quando necessario, va distrutta con le stesse modalità
della parte aerea della pianta o bruciata sul posto o in alternativa
trattata chimicamente;
5) il materiale destinato alla distruzione in un sito diverso da quello
di abbattimento deve essere trasportato in modo che non
venga disperso accidentalmente;
6) nel caso in cui non sia possibile effettuare tempestivamente le
operazioni di abbattimento o, nelle 24 ore successive provvedere
alla distruzione della pianta, deve essere previsto il posizionamento
di una rete antinsetto che vada a coprire integralmente ed
in maniera serrata la pianta infestata, in modo di non consentire
la fuoriuscita di insetti adulti.
Il punteruolo rosso della palma, Rhynchophorus ferrugineus
(Olivier), è un coleottero curculionide originario dell’Asia meridionale
e della Melanesia e risulta molto dannoso alle piante di palma.
Sono segnalati gravi danni nei palmeti da dattero egiziani e della
penisola arabica.
Nel 1994 l’insetto è comparso per la prima volta in Europa e precisamente
in Spagna.
Dal 2005 è segnalato anche in Italia in diverse regioni: Toscana,
Sicilia, Campania, Lazio, Puglia.
L’insetto vive all’interno della palma, dove compie tutto il suo
ciclo vitale. A maturità la femmina della specie sfarfalla e va a deporre
le proprie uova (circa 300) in piccole cavità del tronco o in corrispondenza
delle superfici di taglio delle foglie.
Dopo 2-5 giorni dalla ovideposizione nascono le larve che si
introducono nella palma e si cibano dei tessuti della stessa. Le larve
si spostano all’interno della pianta scavando tunnel e larghe cavità
che diventano il luogo ideale per lo sviluppo dell’insetto.
Le larve attive si possono rinvenire in qualsiasi parte della palma
fino al colletto.
Il periodo di sviluppo larvale varia, secondo la stagione, da 1 a 3 mesi.
A maturità le larve si “impupano” in un contenitore cilindrico
formato da strati fibrosi (pupario); generalmente questa fase avviene
nelle parti più esterne del fusto e del rachide .
Dopo 20-30 giorni l’adulto (lungo circa 3-4 cm) è sviluppato ma
rimane all’interno della palma anche per diversi giorni prima di
abbandonare la pianta ospite e infestare nuove piante.
L’intero ciclo dura circa 4 mesi e nella stessa pianta si sovrappongono
più generazioni dell’insetto fino a distruzione della pianta
ospite.
I danni causati dalle larve sono visibili solo in una fase avanzata
dell’infestazione. I sintomi esteriori dell’attacco del curculionide
sono rappresentati dall’anomalo portamento della chioma che
perde la sua simmetria verticale e che successivamente si mostra
completamente divaricata con l’aspetto ad ombrello aperto. Nelle
fasi terminali la palma appare come “capitozzata” della chioma e
si evidenzia il suo “collasso”: a quel punto si manifesta la migrazione
di massa degli insetti che erano presenti all’interno dello stipite
(gli adulti sono in grado di volare anche per distanze di 1
Km) per la ricerca di un nuovo esemplare di palma del quale alimentarsi.
PROFILASSI
Dato il lungo periodo in cui le larve restano all’interno della
pianta esse risultano difficilmente raggiungibili dai comuni antiparassitari.
Appare evidente la necessità di impedire preventivamente l’ingresso
delle larve e soprattutto l’esigenza di prestare la massima
attenzione per individuare precocemente il momento dei loro primiinsediamenti. Infatti, gli interventi
di difesa possono sortire
qualche risultato solo se attuati
con tempestività.
Per prevenire le infestazioni
è necessario mantenere le piante
nelle migliori condizioni
vegetazionali, adottando tutti
gli accorgimenti tecnici che permettano
di evitare o limitare
l’insediamento iniziale del
parassita.
Gli interventi di profilassi generale a cui devono attenersi tutti i proprietari
di piante di palme sono così individuabili:
- accurate ispezioni periodiche su tutte le piante suscettibili di attacco
da parte del coleottero in questione;
- impiego di trappole innescate con feromone di aggregazione per il
monitoraggio degli adulti;
- accurata potatura delle vecchie foglie e delle infiorescenze secche,
eliminazione delle guaine fogliare, dei residui organici, ecc.;
- bruciatura dei residui della potatura;
- evitare i tagli delle foglie verdi o, se indispensabili, effettuarli nel periodo
invernale operando un
taglio “alto” cioè conservando
un metro di moncone
della foglia che potrà
essere asportata successivamente
quando secca;
- copertura e disinfezione
delle ferite eventualmente
presenti o procurate
nelle operazioni di trasporto
e/o potatura con
mastici, paste insetticide.
COME DIFENDERSI.
LOTTA CHIMICA
I prodotti autorizzati nei giardini privati sono esclusivamente quelli
contrassegnati dalla dizione PPO (Prodotti per Piante Ornamentali).
I principi attivi afferenti a tale categoria sono, principalmente,
prodotti che agiscono per contatto ed ingestione quindi possono
esercitare solo un effetto a carico dell’insetto quando si trova fuori
dalla palma (adulti in fase di deposizione, uova appena deposte,
pupari che fuoriescono totalmente o in parte).
Si segnalano i seguenti principi attivi: Bifentrin con una discreta
attività repellente, Malation, Deltametrina, Diazinone con attività
citotropica, Triclorfon. Il trattamento deve essere effettuato con
abbondanti volumi d’acqua cercando di bagnare bene la chioma e il
fusto della palma.
In caso di infestazione in vivai o aree pubbliche dovranno essere adoperati
i prodotti consentiti dalla vigente normativa per tali impieghi.
ABBATTIMENTO
Le operazioni di abbattimento delle piante morte o compromesse
per la presenza di R. ferrugineus devono avvenire secondo modalità
atte a ridurre i rischi di diffusione del punteruolo.
In particolare:
1) l’abbattimento deve essere effettuato in assenza di pioggia e di
vento;
2) le dimensioni del cantiere devono essere tali da permettere che le
operazioni di abbattimento siano effettuate in sicurezza tenendo
conto degli spazi occorrenti alle macchine operatrici e delle
dimensioni della pianta da abbattere;
3) deve essere predisposta la copertura dell’area sottostante la proiezione
della pianta da abbattere con un telone di plastica dello
spessore di almeno 0,20 millimetri;
4) in caso di piante di notevoli dimensioni si procederà con il taglio
a sezioni, avvalendosi anche di carro gru, asportando per prima
le foglie e l’apice vegetativo, evitando la caduta libera a terra;
5) se in occasione del taglio si rilevano cavità con presenza di larve
o adulti le parti tagliate devono essere tempestivamente chiuse in
buste di plastica;
6) in caso di abbattimento di piante di ridotte dimensioni può essere
previsto direttamente il taglio del tronco al di sotto del colletto
della pianta con o senza la rimozione della ceppaia, tenuto conto
che di solito il R. ferrugineus non attacca tale organo della pianta;
7) raccolta e imbustamento di tutti i residui caduti sul telone di plastica
a fine operazione di abbattimento della singola pianta.
DISTRUZIONE PIANTE ABBATTUTE
Il metodo più sicuro per evitare la diffusione di R. ferrugineus è rappresentato
dalla distruzione delle piante attaccate e abbattute mediante
bruciatura, incenerimento e cippatura, fatto salvo il rispetto delle
norme sui rifiuti e regolamenti comunali.
La distruzione delle palme infestate deve avvenire, improrogabilmente,
entro 24 ore dall’abbattimento.
Bruciatura: tale operazione, per la natura del legno e l’elevato tenore
di umidità dello stesso, può presentare qualche difficoltà per cui
si può far uso di bruciatori a gas.
Cippatura: tale metodo consente, attraverso l’uso di macchine operatrici
di dimensioni adeguate allo scopo, di ridurre il materiale
vegetale in volumi estremamente ridotti che garantiscono la distruzione
delle forme vitali dell’insetto presenti.
In particolare:
1) se le condizioni ambientali lo consentono, la distruzione deve
avvenire sul posto;
2) in caso di impossibilità a procedere alla distruzione in loco, tutto
il materiale vegetale deve essere conferito ad un inceneritore,
oppure bruciato in una specifica isola ecologica;
3) in ogni caso il sito deve essere quanto più possibile vicino al
luogo delle operazioni di abbattimento;
4) la ceppaia, quando necessario, va distrutta con le stesse modalità
della parte aerea della pianta o bruciata sul posto o in alternativa
trattata chimicamente;
5) il materiale destinato alla distruzione in un sito diverso da quello
di abbattimento deve essere trasportato in modo che non
venga disperso accidentalmente;
6) nel caso in cui non sia possibile effettuare tempestivamente le
operazioni di abbattimento o, nelle 24 ore successive provvedere
alla distruzione della pianta, deve essere previsto il posizionamento
di una rete antinsetto che vada a coprire integralmente ed
in maniera serrata la pianta infestata, in modo di non consentire
la fuoriuscita di insetti adulti.
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