Info Il superacceleratore è ripartito

Fede.

Utente Strepitoso
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2 Agosto 2008
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Il superacceleratore è ripartito

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Dopo 14 mesi di stop dovuto a vari problemi, l'ultimo sembra per una briciola di pane, il superacceleratore di particelle (Lhc) di Ginevra è ripartito. Già poco prima delle 23 di venerdì i primi fasci di particelle, iniettati alle 16, hanno fatto il giro completo del grande acceleratore del Cern a Ginevra. Circa 300 ricercatori stanno eseguendo le operazioni necessarie a far percorrere i 27 chilometri dell'anello da due fasci di protoni che corrono in direzioni opposte e, se tutto va bene, nelle prime ore di sabato un fascio di particelle sarà fatto girare per alcuni minuti.

L'ITALIA - «Siamo di nuovo in pista per un'avventura scientifica che aprirà un'era nuova della fisica». Così il presidente dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn) Roberto Petronzio ha commentato il successo del primo giro completo dei fasci di particelle nell'anello di Lhc, l'acceleratore del Cern di Ginevra. Il fascio di particelle «gira ora in tutta sicurezza, monitorato in modo sofisticato e protetto grazie ai nuovi sistemi di controllo» ha aggiunto Petronzio, nel sottolineare che «a questo successo hanno contribuito non poco i tecnici italiani, protagonisti nelle opere di riparazione e miglioramento della macchina seguite all'incidente del 19 settembre 2008». Un contributo che ha avuto una «piccola ma significativa» testimonianza anche nelle ultime settimane, quando quattro dei cinque tecnici Infn inviati su richiesta del laboratorio di Ginevra ad accelerare la messa in funzione della macchina sono stati poi assunti nello staff del Cern. Lhc è un'impresa scientifica internazionale in cui l'Italia ha un ruolo di primo piano con un contribuito pari a circa il 15% dell'intera macchina. All'acceleratore lavorano oltre 600 fisici italiani coordinati dall'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare. I due «giganti» di Lhc, gli esperimenti Cms e Atlas sono guidati da connazionali, Guido Tonelli e Fabiola Gianotti, e italiano è lo stesso direttore della ricerca del Cern, Sergio Bertolucci, ex-membro della Giunta esecutiva dell'Infn. Alla costruzione di Lhc hanno contribuito anche industrie italiane che hanno costruito parti importantissime e di tecnologia molto avanzata e il nostro Paese, come sottolinea l'istituto nazionale di fisica, «ha saputo assicurarsi un ritorno degli investimenti per Lhc superiore al contributo italiano al Cern e a quello della maggioranza degli altri paesi europei».

RIPARTENZA - L'Lhc è stato riacceso una decina di giorni fa, ma finora il fascio di protoni è stato attivato in modo da percorrere singoli settori della macchina. Dopo l'inaugurazione del 10 settembre 2008, appena nove giorni dopo un guasto ha imposto una lunghissima pausa all'acceleratore. Risolti i problemi e scongiurate maledizioni e paure, adesso si riparte. «Al Cern respiriamo un clima molto positivo», ha affermato il portavoce del Cern, James Gillies. Nei prossimi giorni si tenterà di raggiungere l'energia di 1,2 TeV, un record per la fisica contemporanea, mentre a regime la macchina funzionerà all'energia di 7 TeV per fascio e che i fasci di particelle potranno raggiungere una velocità pari al 99,9% di quella della luce. Per avere le prime collisioni bisognerà attendere 10-12 giorni. Durante la lunga pausa si è lavorato molto per aumentare la sicurezza e confinare al massimo eventuali guasti, in modo che possano interessare soltanto settori ristretti della macchina. Riceratori e tecnici sono convinti di poter recuperare velocemente il tempo perduto. «Non abbiamo mai testato il sistema dell'accelerazione: è la prima volta», ha concluso Gillies.

Potete commentare il fatto anche sul nostro Journal, precisamente in questo articolo: http://www.sciax2.it/forum/blogs/sc...acceleratore-di-ginevra-e-ripartito-1761.html

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Potrebbe causare problemi anche alla popolazione italiana? ç_ç è pericoloso giusto? Oddio mio