Info In arrivo il primo laser atomico a raggi X

FreekyFries

Utente Assiduo
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8 Luglio 2008
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In arrivo il primo laser atomico a raggi X

Un laser atomico a raggi X per guardare dentro le molecole e spiarne da vicino il lavoro. Sarà questo il compito del nuovo laser, il primo nel suo genere a penetrare all'interno delle molecole osservando in tempo reale le reazioni chimiche al loro interno con una precisione e un'accuratezza senza precedenti.
A realizzarlo è stato un team di ricercatori del Max Planck Istitute di Amburgo, coordinato da Nina Rohringer. Il nuovo laser atomico a raggi X conferma una teoria del 1967 secondo cui i laser a raggi X laser potevano essere realizzati nella stessa identica maniera dei laser a luce visibile, ossia inducendo gli elettroni a “cadere” dai più elevati livelli di energia a quelli più bassi all'interno degli atomi, rilasciando un singolo colore nel processo.
Ma fino a qualche anno fa, una simile situazione non era affatto possibile e le sorgenti di raggi X non erano abbastanza potenti da creare questo tipo di laser. In collaborazione con i colleghi americani dello SLAC, i laboratori che ospitano l'omonimo acceleratore californiano (Stanford Linear Accelerator Center), gli studiosi hanno fatto sì che gli impulsi laser provenienti dal Fel, il laser a elettroni liberi (Fel) usato nell'acceleratore, colpisse una capsula contenente atomi di neon, scatenando una valanga di emissioni di raggi X. Nasce così il rimo laser atomico a raggi X.
"Questo risultato apre le porte per un nuovo modo di lavorare con i raggi X capacità," ha dichiarato John Bozek, scienziato dell'LCL. "Gli scienziati vorranno sicuramente nuove strutture per sfruttare questo nuovo tipo di laser."
"I raggi X ci danno una visione che penetra nel mondo degli atomi e delle molecole", ha detto Nina Rohringer, che ha guidato la ricerca. “Prevediamo che i ricercatori utilizzeranno questo nuovo tipo di laser per molte cose interessanti, come prendere in giro i dettagli delle reazioni chimiche o guardare le molecole biologiche durante il lavoro”, ha aggiunto. “La brevità degli impulsi ci permetterà di osservare anche i cambiamenti più veloci insieme ai più piccoli dettagli”.

Fonte: nextme.it