Infinity Blade 2 - Il Successo!

~Lavezzi120

Utente Colossal
Autore del topic
12 Maggio 2009
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Come già saprete utenti di Sciax2 , è passato un anno dall’uscita del primo Infinity Blade, titolo che nel bene e nel male ha rivoluzionato il panorama del gaming sui dispositivi mobile, intesi non strettamente come console portatili, dimostrando che i device Apple, oltre allo stile e alla user experience, nascondono anche una potenza di calcolo di tutto rispetto, sfruttata a dovere dal punto di vista grafico da una versione appositamente realizzata del celebre Unreal Engine.
I ragazzi di ChAIR, spalleggiati da Epic, si sono quindi rimessi all’opera e con sei mesi di lavoro serrato, con punte estreme di crunch time, sono riusciti a portare una prima demo di Infinity Blade 2 sul palco della presentazione di iPhone 4S, pubblicando quindi il gioco pochi giorni prima dell’anniversario del lancio del primo capitolo.
Il seguito riesce quindi a stupire come la prima volta?
Chi ha giocato a lungo a Infinity Blade proverà sensazioni contrastanti al primo avvio del seguito: la landa brulla, avente come vera protagonista la ben nota torre da affrontare più volte non apparirà, almeno all’inizio, lasciando spazio ad un ambiente differente, molto orientale e dominato da ciliegi in fiore che perdono i propri petali nel vento, giardini curati all’inverosimile con laghetti popolati da pesci e canneti attraverso i quali l’aria suona suadenti melodie.
La nuova ambientazione, però, non deve trarre in inganno: Infinity Blade è ancora un titolo che prende grande ispirazione dal machismo che caratterizza gran parte della produzione curata da Epic, da Gears of War al recente Bulletstorm.
Ambiente a parte, infatti, i veri protagonisti sono ancora i cavalieri, le loro armature, le armi e gli scudi, spesso estremizzati, e una trama che ripropone la sua struttura a spirale, sempre ai limiti della ripetitività ma in grado di infondere ad ogni tentativo la curiosità necessaria a continuare.
Nel seguito Siris sarà riuscito ad impadronirsi della spada in grado di uccidere gli dei, attorno al quale ha ruotato tutta la trama del primo episodio.
Il suo cammino, quindi, lo porterà verso una terra lontana, per cercare di trovare l’Artigiano dei Segreti; durate i primi minuti di gioco, però, non tutto andrà come previsto e in seguito i suoi discendenti dovranno nuovamente affrontare le prove di una torre, questa volta collocata su un costone di roccia diviso da una diga, seguendo una storia che offrirà qualche spunto in più rispetto al passato, con due piani temporali che tenderanno a sovrapporsi, svelando poco a poco una terribile verità.
c_infinity_blade.jpg
Se graficamente i passi avanti sono netti lo stesso non si può dire del gameplay.
Da questo punto di vista, ad una prima occhiata, Infinity Blade 2 sembra una versione praticamente identica al predecessore.
E’ necessario immergersi maggiormente nel mondo di gioco per iniziare a percepire i primi cambiamenti, più evidenti con il passare delle ore in quanto non così rivoluzionari.
Il numero di mosse è aumentato, così come la varietà di attacchi degli avversari che non si limiteranno più a semplici fendenti provenienti dai lati o dal centro della schermata di gioco, facendo maggiormente leva su movimenti alternativi, che spesso comprendono l’uso dello scudo come strumento d’offesa, testate o mosse particolarmente elaborate, che includono spaccate o rotazioni quasi innaturali del torso, frequenti soprattutto in presenza di avversari femminili.
Per quanto riguarda il giocatore, invece, sono state introdotte due nuove tipologie di armi che, di fatto, vanno a creare delle differenti classi: quella classica, con il guerriero dotato di spada e scudo, quella per le armi pesanti, da utilizzare per attacchi lenti ma di particolare forza, e quella che sfrutta due armi, una per mano, sacrificando lo scudo ma ottenendo in cambio un’agilità non comune, in grado di favorire la concatenazione di mosse di minore efficacia ma maggior rapidità.
La scelta di quale arma impugnare, da cambiare in qualsiasi momento tranne quando è in corso uno scontro, va quindi a modificare l'approcio di combattimento, svelando anche un meccanismo di parata rivisto che si basa sia sullo scudo, se presente, che sul contrasto diretto tra lame, da ottenere mimando a tempo l’attacco dell’avversario, in modo che la propria arma riesca a deflettere quella nemica.
Sono stati introdotti anche degli attacchi potenziati, che si caricano progressivamente infliggendo o subendo danni, e le magie, da lanciare disegnando le rune direttamente con il dito sullo schermo, così come le possibilità di stordire l’avversario pugnalandolo, agendo con rapidità su alcuni punti lasciati scoperti a seguito a una parata particolarmente efficace o a una schivata effettuata con tempismo perfetto.
Grazie a questi accorgimenti, quindi, il gameplay si dimostra leggermente più vario e agli scontri, soprattutto se contro avversari di livello particolarmente alto, viene aggiunto uno strato di strategia, necessaria a sopravvivere, donando importanza al bilanciamento delle parate, all’uso dello scudo solo nei momenti di vero pericolo, andando a schivare quando serve e aspettando il momento giusto per passare al contrattacco.
Al contrario l’esplorazione ha subito ben poche modifiche e il protagonista prosegue ancora in modo autonomo da un hotspot all’altro, camminando con un’andatura particolarmente lenta e zen che può quasi infastidire, andando completamente a spezzare l’azione.
Tornano gli oggetti collezionabili da individuare e raccogliere all’interno dello scenario, con la possibilità di muovere la telecamera quando il protagonista è fermo tanto per godere degli scorci visivamente migliori quanto per andare a caccia di pozioni e chiavi, queste ultime necessarie ad aprire forzieri o porte che possono variare la strada da percorrere per giungere alla sommità della torre.
Molto simile al passato, infine, il substrato ruolistico alla base del sistema di potenziamento, nuovamente basato su esperienza da accumulare per crescere di livello in livello, ottenendo punti da spendere per migliorare le proprie caratteristiche, investendo nel contempo l’oro raccolto o guadagnato in equipaggiamento sempre più performante, in grado di massimizzare le possibilità di vittoria negli scontri più duri.​