Inter, che idea: scambio Balotelli-Fabregas!
L’Inter e Mario Balotelli corrono veloci verso il divorzio. L’ennesima polemica agitata (col beneplacito della società) da José Mourinho può mettere una pietra tombale su un rapporto, quello tra il portoghese e SuperMario, mai sbocciato. Balotelli voleva già andarsene nel gennaio di un anno fa - e Massimo Moratti lo aveva trattenuto a forza, cercando di incollare personalmente i cocci - e nei prossimi giorni tornerà alla carica. Il sogno sarebbe quello di vestire di rossonero, la realtà invece porta verso l’Inghilterra, all’Arsenal, dove gioca un certo Cesc Fabregas, ritenuto a Palazzo Saras come obiettivo prioritario per rinforzare ancor di più la squadra magari già a gen*naio o, al più tardi, a giugno quando Patrick Vieira saluterà la compagnia. Operazione non semplice da portare a compimento visti i pessimi rapporti tra José Mourinho e Arsène Wenger, ma le antiche ruggini potrebbero essere accantonate in nome di un affare che metterebbe davvero tutti d’accordo, visto che il manager dell’Arsenal stravede per Balotelli il quale, a sua volta, gradirebbe assai vivere un’esperienza di vita in Premier, speranza vanificatasi un anno fa quando per il niet di Moratti sfumò il prestito di sei mesi al West Ham di Gianfranco Zola.
SPECIAL... PSICOLOGO - Come da copione, anche ieri la conferenza stampa di Mourinho si è trasformata in un viaggio nel pianeta Balotelli. L’interessato, tra l’altro, sembra vivere tutto ciò che gli accade intorno con la massima serenità. La prova? Presto detta: Mario ha ribadito tranquillamente ai tifosi che stazionavano davanti alla Pinetina di tifare Milan e ha scherzato sull’amore per la velocità: «E’ vero che vai a 240 all’ora?» gli ha chiesto uno, «Di più», la risposta con tanto di sorrisone. Non aveva alcuna voglia di ridere Mourinho: «I migliori psicologi sportivi sono gli allenatori e quindi io perché, oltre a una conoscenza teorica, ne ho una anche pratica derivante dal fatto che ho lavorato nel calcio per tutta la vita. Il modo migliore di gestire Mario? Lavorare, farlo giocare e trattarlo come gli altri».
L’INCIDENTE - Ma c’è dell’altro, perché lo Speciale è tornato sulla passione del ragazzo per le auto veloci: «Sì, io mi preoccupo. All’inizio della mia carriera ho visto il calcio perdere un giocatore assolutamente incredibile che aveva 20 anni e che ha messo fine alla sua carriera perché gli piaceva scherzare con le auto. Era un russo, si chiamava Cherbarkov: in seguito a un incidente d’auto è rimasto paralizzato». Chiusura con nuova tirata d’orecchie alla famiglia Balotelli,“colpevole” di voler gestire da sé le attività del ragazzo bypassando l’ufficio stampa dell’Inter: «Per me non è un dramma se Balotelli da bambino era milanista. Per quanto mi è stato detto, Filippo Inzaghi era tifoso dell’Inter però ha segnato tantissimi gol con la maglia del Milan e in questo momento è un milanista enorme e difende quella maglia come pochi. Quando una persona fa solidarietà, lo fa per cuore e non per pubblicità e non capisco per quale ragione la famiglia si debba portare la stampa al seguito. Una società come l’Inter poi ha una struttura organizzata per appoggiare i giocatori e non capisco perché qualcuno, invece di usufruire di queste strutture, gli crei un nuovo problema».
L’Inter e Mario Balotelli corrono veloci verso il divorzio. L’ennesima polemica agitata (col beneplacito della società) da José Mourinho può mettere una pietra tombale su un rapporto, quello tra il portoghese e SuperMario, mai sbocciato. Balotelli voleva già andarsene nel gennaio di un anno fa - e Massimo Moratti lo aveva trattenuto a forza, cercando di incollare personalmente i cocci - e nei prossimi giorni tornerà alla carica. Il sogno sarebbe quello di vestire di rossonero, la realtà invece porta verso l’Inghilterra, all’Arsenal, dove gioca un certo Cesc Fabregas, ritenuto a Palazzo Saras come obiettivo prioritario per rinforzare ancor di più la squadra magari già a gen*naio o, al più tardi, a giugno quando Patrick Vieira saluterà la compagnia. Operazione non semplice da portare a compimento visti i pessimi rapporti tra José Mourinho e Arsène Wenger, ma le antiche ruggini potrebbero essere accantonate in nome di un affare che metterebbe davvero tutti d’accordo, visto che il manager dell’Arsenal stravede per Balotelli il quale, a sua volta, gradirebbe assai vivere un’esperienza di vita in Premier, speranza vanificatasi un anno fa quando per il niet di Moratti sfumò il prestito di sei mesi al West Ham di Gianfranco Zola.
SPECIAL... PSICOLOGO - Come da copione, anche ieri la conferenza stampa di Mourinho si è trasformata in un viaggio nel pianeta Balotelli. L’interessato, tra l’altro, sembra vivere tutto ciò che gli accade intorno con la massima serenità. La prova? Presto detta: Mario ha ribadito tranquillamente ai tifosi che stazionavano davanti alla Pinetina di tifare Milan e ha scherzato sull’amore per la velocità: «E’ vero che vai a 240 all’ora?» gli ha chiesto uno, «Di più», la risposta con tanto di sorrisone. Non aveva alcuna voglia di ridere Mourinho: «I migliori psicologi sportivi sono gli allenatori e quindi io perché, oltre a una conoscenza teorica, ne ho una anche pratica derivante dal fatto che ho lavorato nel calcio per tutta la vita. Il modo migliore di gestire Mario? Lavorare, farlo giocare e trattarlo come gli altri».
L’INCIDENTE - Ma c’è dell’altro, perché lo Speciale è tornato sulla passione del ragazzo per le auto veloci: «Sì, io mi preoccupo. All’inizio della mia carriera ho visto il calcio perdere un giocatore assolutamente incredibile che aveva 20 anni e che ha messo fine alla sua carriera perché gli piaceva scherzare con le auto. Era un russo, si chiamava Cherbarkov: in seguito a un incidente d’auto è rimasto paralizzato». Chiusura con nuova tirata d’orecchie alla famiglia Balotelli,“colpevole” di voler gestire da sé le attività del ragazzo bypassando l’ufficio stampa dell’Inter: «Per me non è un dramma se Balotelli da bambino era milanista. Per quanto mi è stato detto, Filippo Inzaghi era tifoso dell’Inter però ha segnato tantissimi gol con la maglia del Milan e in questo momento è un milanista enorme e difende quella maglia come pochi. Quando una persona fa solidarietà, lo fa per cuore e non per pubblicità e non capisco per quale ragione la famiglia si debba portare la stampa al seguito. Una società come l’Inter poi ha una struttura organizzata per appoggiare i giocatori e non capisco perché qualcuno, invece di usufruire di queste strutture, gli crei un nuovo problema».
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Ultima modifica:
nel senso che se fossi l'Arsenal non scambierei mai Fabregas per Balotelli poichè è vero che Mario è un talento ma ha anche una testa di m***a (almeno io così la penso) e poi Fabregas fa girare il centrocampo della squadra quindi come ho detto non farei sto scambio