MOURINHO 10. Un voto ripetitivo, che va a ricalcare quello del campionato. Ma non c'è niente da fare, il popolo nerazzurro identifica questa grande annata con il suo allenatore e la sua eredità sarà pesantissima. Rimarranno nella storia alcuni capolavori tattici come la vittoria di Stamford Bridge sul Chelsea e quella di San Siro contro il Barcellona, ma la vera genialata è stata l'impostazione della partita del Camp Nou.
JULIO CESAR 9. Quasi sempre perfetto, quasi sempre puntuale, ha solo sulla coscienza forse il gol preso a San Siro contro il Chelsea, ma per il resto ha fatto tutto il possibile e un po' di impossibile.
CORDOBA 6,5. E' stato impiegato in momenti di emergenza, ma tra gli attori non protagonisti è stato il più autorevole candidato all'Oscar, nonostante l'età e nonostante la mancanza di continuità nell'utilizzo.
JAVIER ZANETTI 9. A 37 anni ha centrato l'annata perfetta, la stagione senza la minima sbavatura, sempre a tirare il gruppo, sempre a dare l'esempio, un uomo che non ha mai lasciato passare 24 ore della sua vita senza allenarsi almeno una volta.
LUCIO 9,5. Ha dato sicurezza a tutti ma ha anche riempito gli occhi con quelleprestazioni straordinarie nelle partite decisive come quella di Barcellona, con quegli anticipi fenomenali che facevano ripartire la squadra. Mezzo punto in meno per qualche incertezza di troppo in finale
MAICON 9. In Europa forse la sua potenza esplosiva risulta meno letale che in Italia, ma resta tanta roba. Padrone della fascia destra in quasi tutte le partite che ha disputato, adesso costringerà i suoi dirigenti a respingere assalti furiosi sul mercato.
MATERAZZI 6,5. Per lui vale lo stesso discorso fatto per Cordoba, rispetto al quale forse conserva un po' più di peso all'interno dello spogliatoio.
SAMUEL 8,5. Una sicurezza assoluta in Champions come in campionato, anche se forse in Europa è stato meno scintillante di Lucio. Si tratta solo di un fatto visivo e non tecnico, perché comunque si parla di un giocatore di affidabilità assoluta.
CHIVU 7,5. Assorbito il trauma del cambio di ruolo con ritorno al passato, assorbito il colpo alla testa preso a inizio gennaio, ha datop il suo contributo alla causa interista, magari in maniera poco appariscente ma sempre efficace.
SANTON senza voto. Pochi minuti e una stagione da resettare.
STANKOVIC 8,5. In campo sempre con il cuore, ha confermato la sua fama di giocatore che dà sempre il 100 per cento anche quando è costretto a girare come una trottola perché gli viene chiesto un continuo cambio di posizione in campo.
QUARESMA senza voto. L'unica grande delusione dell'era Mourinho.
THIAGO MOTTA 7,5. Qualche prestazione di alto livello c'è stata, ma il voto si abbassa inevitabilmente per l'espulsione del Camp Nou che gli è costata la partecipazione alla finale contro il Bayern.
SNEIJDER 10. Non ha sbagliato niente, è stato un numero 10 perfetto per le abitudini del nuovo millennio, ha interpretato in maniera magistrale il ruolo di "chi sta tra le linee", come dicono adesso i tecnici.
MUNTARI 6,5. Nel gruppo degli attori non protagonisti, si è fatto trovare pronto quando è statoli suo momento.
MARIGA senza voto. Il giorno della sua presentazione, Mourinho disse che aveva molto da imparare. La volontà è tanta, prima o poi arriverà.
CAMBIASSO 9. In giro per il campo a calamitare palloni, straordinario direttore d'orchestra capace anche di vincere qualche segno di scetticismo che il suo allenatore aveva mostrato nei suoi confronti.
MILITO 10. Per ovvie ragioni la perfezione è stata raggiunta nella gara più importante. Un pochino di fatica nella prima fase del torneo, poi si è dimostrato il fuoriclasse che tutti conoscono. In finale due gol bellissimi e pesantissimi e due palle gol non sfruttate da Sneijder e Pandev. Mostruoso
PANDEV 7,5. E' entrato a lavori in corso ma nessuno si è accorto di questo particolare. Perfettamente integrato, è stato utilissimo in diverse occasioni.
ETO'O 9. Nella prima parte della stagione è rimasto un po' in ombra, in Champions come anche in campionato. La primavera l'ha fatto esplodere, come l'anno scorso nel Barcellona, ha giocato alcune gare-capolavoro, ha segnato una meraviglia di gol a Stamford Bridge, ha corso come un ragazzino di vent'anni sacrificandosi per il trionfo.
BALOTELLI 7. Per il bellissimo gol contro il Rubin Kazan, gol liberatorio che ha dato la certezza della qualificazione, merierebbe forse di più. Ma non si può cancellare la bruttissima serata che ha vissuto a San Siro contro il Barcellona, rovinando un po' il gusto del trionfo.
Fonte: Sportmediaset
JULIO CESAR 9. Quasi sempre perfetto, quasi sempre puntuale, ha solo sulla coscienza forse il gol preso a San Siro contro il Chelsea, ma per il resto ha fatto tutto il possibile e un po' di impossibile.
CORDOBA 6,5. E' stato impiegato in momenti di emergenza, ma tra gli attori non protagonisti è stato il più autorevole candidato all'Oscar, nonostante l'età e nonostante la mancanza di continuità nell'utilizzo.
JAVIER ZANETTI 9. A 37 anni ha centrato l'annata perfetta, la stagione senza la minima sbavatura, sempre a tirare il gruppo, sempre a dare l'esempio, un uomo che non ha mai lasciato passare 24 ore della sua vita senza allenarsi almeno una volta.
LUCIO 9,5. Ha dato sicurezza a tutti ma ha anche riempito gli occhi con quelleprestazioni straordinarie nelle partite decisive come quella di Barcellona, con quegli anticipi fenomenali che facevano ripartire la squadra. Mezzo punto in meno per qualche incertezza di troppo in finale
MAICON 9. In Europa forse la sua potenza esplosiva risulta meno letale che in Italia, ma resta tanta roba. Padrone della fascia destra in quasi tutte le partite che ha disputato, adesso costringerà i suoi dirigenti a respingere assalti furiosi sul mercato.
MATERAZZI 6,5. Per lui vale lo stesso discorso fatto per Cordoba, rispetto al quale forse conserva un po' più di peso all'interno dello spogliatoio.
SAMUEL 8,5. Una sicurezza assoluta in Champions come in campionato, anche se forse in Europa è stato meno scintillante di Lucio. Si tratta solo di un fatto visivo e non tecnico, perché comunque si parla di un giocatore di affidabilità assoluta.
CHIVU 7,5. Assorbito il trauma del cambio di ruolo con ritorno al passato, assorbito il colpo alla testa preso a inizio gennaio, ha datop il suo contributo alla causa interista, magari in maniera poco appariscente ma sempre efficace.
SANTON senza voto. Pochi minuti e una stagione da resettare.
STANKOVIC 8,5. In campo sempre con il cuore, ha confermato la sua fama di giocatore che dà sempre il 100 per cento anche quando è costretto a girare come una trottola perché gli viene chiesto un continuo cambio di posizione in campo.
QUARESMA senza voto. L'unica grande delusione dell'era Mourinho.
THIAGO MOTTA 7,5. Qualche prestazione di alto livello c'è stata, ma il voto si abbassa inevitabilmente per l'espulsione del Camp Nou che gli è costata la partecipazione alla finale contro il Bayern.
SNEIJDER 10. Non ha sbagliato niente, è stato un numero 10 perfetto per le abitudini del nuovo millennio, ha interpretato in maniera magistrale il ruolo di "chi sta tra le linee", come dicono adesso i tecnici.
MUNTARI 6,5. Nel gruppo degli attori non protagonisti, si è fatto trovare pronto quando è statoli suo momento.
MARIGA senza voto. Il giorno della sua presentazione, Mourinho disse che aveva molto da imparare. La volontà è tanta, prima o poi arriverà.
CAMBIASSO 9. In giro per il campo a calamitare palloni, straordinario direttore d'orchestra capace anche di vincere qualche segno di scetticismo che il suo allenatore aveva mostrato nei suoi confronti.
MILITO 10. Per ovvie ragioni la perfezione è stata raggiunta nella gara più importante. Un pochino di fatica nella prima fase del torneo, poi si è dimostrato il fuoriclasse che tutti conoscono. In finale due gol bellissimi e pesantissimi e due palle gol non sfruttate da Sneijder e Pandev. Mostruoso
PANDEV 7,5. E' entrato a lavori in corso ma nessuno si è accorto di questo particolare. Perfettamente integrato, è stato utilissimo in diverse occasioni.
ETO'O 9. Nella prima parte della stagione è rimasto un po' in ombra, in Champions come anche in campionato. La primavera l'ha fatto esplodere, come l'anno scorso nel Barcellona, ha giocato alcune gare-capolavoro, ha segnato una meraviglia di gol a Stamford Bridge, ha corso come un ragazzino di vent'anni sacrificandosi per il trionfo.
BALOTELLI 7. Per il bellissimo gol contro il Rubin Kazan, gol liberatorio che ha dato la certezza della qualificazione, merierebbe forse di più. Ma non si può cancellare la bruttissima serata che ha vissuto a San Siro contro il Barcellona, rovinando un po' il gusto del trionfo.
Fonte: Sportmediaset