- 12 Luglio 2010
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La Juve manda al tappeto il Cesena, risponde al Milan e continua l'inarrestabile marcia in campionato. Allo Juventus Stadium finisce 2-0: la squadra di Conte domina fin dall'inizio, ma riesce a sbloccare il risultato solo alla mezz'ora della ripresa con il solito Marchisio, poi Vidal chiude i conti con un rigore dubbio. I bianconeri, ancora imbattuti, tornano al primo posto in classifica a +2 su Milan e Udinese. Continua, invece, la sfortunata stagione di Del Piero costretto ad uscire pochi minuti dopo l'ingresso in campo per un colpo al volto.
Per la prima volta Conte deve fare a meno di Pirlo, squalificato e sostituito a centrocampo da Pazienza, ma l'atteggiamento della Juve non cambia. I bianconeri sono subito aggressivi e arrivano al tiro due volte con Matri. Ma la mira dell'attaccante è imprecisa e Antonioli resta a riposo fino allo scoccare della mezz'ora, quando si limita alla normale amministrazione sul destro non irresistibile di Marchisio dal limite. Più importante, invece, l'intervento del portiere del Cesena sul sinistro a incrociare di Vucinic prima dell'intervallo. La spinta della Juve continua ma il fortino del Cesena regge anche in avvio di ripresa. Antonioli fa buona guardia su un destro insidioso da fuori di Vucinic, poi Conte decide di cambiare radicalmente l'attacco con un doppio cambio: fuori Matri e Vucinic, dentro Quagliarella e Del Piero. Il capitano torna finalmente in campo, accolto dall'ovazione del pubblico, ma questa non sembra proprio la sua stagione.
Cinque minuti dopo l'ingresso in campo il n.10 rimedia un calcio al volto da Rossi e, sanguinante, è costretto a lasciare il campo in barella, sostituito dall'ex di turno Giaccherini. Quanto tutto sembra girare contro la Juve, è il solito Marchisio a sbloccare la partita e a riportare la 'Vecchia Signorà al primo posto. È il 72': filtrante di Vidal, stop e sinistro sul primo palo del centrocampista e Antonioli è battuto. La Juve sfiora il raddoppio con Pepe, poi archivia i tre punti grazie a un rigore generosamente concesso dall'arbitro Doveri per un presunto fallo di Antonioli su Giaccherini: il portiere in uscita prende prima il pallone e poi il suo ex compagno di squadra, ma tant'è. Il n.1 del Cesena viene espulso, fra i pali va il povero Rodriguez che viene infilato da Vidal: 2-0. Nel finale Quagliarella sfiora il terzo gol, ma il tiro a botta sicura dell'attaccante viene respinto involontariamente da Lichsteiner.
Ferita lacero-contusa alla tempia sinistra: è la diagnosi dello staff medico della Juventus per Alessandro Del Piero. Il capitano è stato costretto a uscire dopo otto minuti dal suo ingresso in campo nel secondo tempo dopo un duro intervento di Rossi a centrocampo. «Il giocatore non ha mai perso conoscenza - riferisce il club bianconero - la ferita è stata suturata già allo stadio, con otto punti. Il capitano sarà comunque portato all'ospedale per i controlli di rito».
Da roccaforte a tabù. Il Catania ha smarrito la via di casa. Contrariamente a una tradizione radicata che vuole gli etnei fare leva sul fattore campo, la formazione rossazzurra inanella la terza sconfitta di fila al Massimino. Dopo Chievo in campionato e Novara in Coppa Italia, è il Cagliari a passare grazie a una magia di Ibarbo, che per il suo primo gol in Italia si regala un'autentica prodezza saltando in slalom Legrottaglie, Spolli e Andujar prima di depositare il pallone in rete. L'invenzione del colombiano, decisamente il migliore in campo, consente ai sardi, oggi in maglia bianca con i 4 mori in pieno petto, di tornare al successo dopo sette turni di astinenza agganciando i padroni di casa a quota 17 in classifica. Che sia stata una prodezza individuale a risolvere la gara non è un caso. Ballardini imbriglia il 3-5-2 avversario modificando il teorico 4-3-1-2 di partenza con l'arretramento di Cossu e l'avanzamento a turno in mediana di uno dei due esterni difensivi cos da evitare l'inferiorit… numerica in mezzo al campo. Il Cagliari rimane in massa dietro la linea della palla puntando sulla tradizionale compattezza del proprio centrocampo e affidandosi alla vivacità di Ibarbo per tenere in apprensione l'esitante difesa etnea. Il Catania ci prova con Gomez e Lodi, ma l'occasione migliore capita agli ospiti con Ibarbo, imbeccato da Cossu e stoppato da Andujar. Perso Biagianti per un problema muscolare, Montella prova a giocarsi la carta Barrientos nella ripresa, ma il jolly lo pesca Ibarbo, che va a recuperare un pallone apparentemente innocuo sulla linea di fondo prima di inventarsi il guizzo risolutivo. Non serve a Montella passare al 4-3-3 e buttare nella mischia il pur combattivo Maxi Lopez. Sono gli ospiti a sfiorare il raddoppio con Thiago Ribeiro, che non sfrutta una mancata chiusura di Spolli su cross basso del solito Ibarbo, e Agostini, autore di un tiro cross che s'infrange sulla faccia interna del palo. Il Catania, poco brillante, si rende pericoloso con Bergessio e Maxi Lopez, con quest'ultimo che nei minuti di recupero, con una prodezza personale, chiama Agazzi all'intervento più difficile dell'incontro. Ma non basta.
Un gol speciale di Di Vaio basta al Bologna per battere il Siena e conquistare tre punti preziosi in chiave salvezza. Al Dall'Ara, l'1-0 matura alle soglie della mezz'ora: Diamanti libera Di Vaio col tacco, il bomber rossoblù ringrazia e con un tocco di destro supera Brkic in uscita, siglando così la rete n.200 in Italia. I toscani ci provano prima e dopo il gol, ma sulla loro strada trovano un Gillet insuperabile. Nella ripresa il Bologna soffre e ad un quarto d'ora dalla fine Calaiò si dispera per un colpo di testa fuori di un soffio. Gli ospiti reclamano anche il rigore per un fallo di mano di Garics in area, ma Mazzoleni fa proseguire. La vittoria consente al Bologna di agganciare proprio il Siena (e l'Inter) al quartultimo posto, a quota 14 punti. Pari a reti bianche, invece, fra Chievo e Atalanta al Bentegodi in un match che regala poche emozioni. In classifica i veneti salgono a 16 punti, a +1 sui bergamaschi.
@Jay-Z
Per la prima volta Conte deve fare a meno di Pirlo, squalificato e sostituito a centrocampo da Pazienza, ma l'atteggiamento della Juve non cambia. I bianconeri sono subito aggressivi e arrivano al tiro due volte con Matri. Ma la mira dell'attaccante è imprecisa e Antonioli resta a riposo fino allo scoccare della mezz'ora, quando si limita alla normale amministrazione sul destro non irresistibile di Marchisio dal limite. Più importante, invece, l'intervento del portiere del Cesena sul sinistro a incrociare di Vucinic prima dell'intervallo. La spinta della Juve continua ma il fortino del Cesena regge anche in avvio di ripresa. Antonioli fa buona guardia su un destro insidioso da fuori di Vucinic, poi Conte decide di cambiare radicalmente l'attacco con un doppio cambio: fuori Matri e Vucinic, dentro Quagliarella e Del Piero. Il capitano torna finalmente in campo, accolto dall'ovazione del pubblico, ma questa non sembra proprio la sua stagione.
Cinque minuti dopo l'ingresso in campo il n.10 rimedia un calcio al volto da Rossi e, sanguinante, è costretto a lasciare il campo in barella, sostituito dall'ex di turno Giaccherini. Quanto tutto sembra girare contro la Juve, è il solito Marchisio a sbloccare la partita e a riportare la 'Vecchia Signorà al primo posto. È il 72': filtrante di Vidal, stop e sinistro sul primo palo del centrocampista e Antonioli è battuto. La Juve sfiora il raddoppio con Pepe, poi archivia i tre punti grazie a un rigore generosamente concesso dall'arbitro Doveri per un presunto fallo di Antonioli su Giaccherini: il portiere in uscita prende prima il pallone e poi il suo ex compagno di squadra, ma tant'è. Il n.1 del Cesena viene espulso, fra i pali va il povero Rodriguez che viene infilato da Vidal: 2-0. Nel finale Quagliarella sfiora il terzo gol, ma il tiro a botta sicura dell'attaccante viene respinto involontariamente da Lichsteiner.
Ferita lacero-contusa alla tempia sinistra: è la diagnosi dello staff medico della Juventus per Alessandro Del Piero. Il capitano è stato costretto a uscire dopo otto minuti dal suo ingresso in campo nel secondo tempo dopo un duro intervento di Rossi a centrocampo. «Il giocatore non ha mai perso conoscenza - riferisce il club bianconero - la ferita è stata suturata già allo stadio, con otto punti. Il capitano sarà comunque portato all'ospedale per i controlli di rito».
Da roccaforte a tabù. Il Catania ha smarrito la via di casa. Contrariamente a una tradizione radicata che vuole gli etnei fare leva sul fattore campo, la formazione rossazzurra inanella la terza sconfitta di fila al Massimino. Dopo Chievo in campionato e Novara in Coppa Italia, è il Cagliari a passare grazie a una magia di Ibarbo, che per il suo primo gol in Italia si regala un'autentica prodezza saltando in slalom Legrottaglie, Spolli e Andujar prima di depositare il pallone in rete. L'invenzione del colombiano, decisamente il migliore in campo, consente ai sardi, oggi in maglia bianca con i 4 mori in pieno petto, di tornare al successo dopo sette turni di astinenza agganciando i padroni di casa a quota 17 in classifica. Che sia stata una prodezza individuale a risolvere la gara non è un caso. Ballardini imbriglia il 3-5-2 avversario modificando il teorico 4-3-1-2 di partenza con l'arretramento di Cossu e l'avanzamento a turno in mediana di uno dei due esterni difensivi cos da evitare l'inferiorit… numerica in mezzo al campo. Il Cagliari rimane in massa dietro la linea della palla puntando sulla tradizionale compattezza del proprio centrocampo e affidandosi alla vivacità di Ibarbo per tenere in apprensione l'esitante difesa etnea. Il Catania ci prova con Gomez e Lodi, ma l'occasione migliore capita agli ospiti con Ibarbo, imbeccato da Cossu e stoppato da Andujar. Perso Biagianti per un problema muscolare, Montella prova a giocarsi la carta Barrientos nella ripresa, ma il jolly lo pesca Ibarbo, che va a recuperare un pallone apparentemente innocuo sulla linea di fondo prima di inventarsi il guizzo risolutivo. Non serve a Montella passare al 4-3-3 e buttare nella mischia il pur combattivo Maxi Lopez. Sono gli ospiti a sfiorare il raddoppio con Thiago Ribeiro, che non sfrutta una mancata chiusura di Spolli su cross basso del solito Ibarbo, e Agostini, autore di un tiro cross che s'infrange sulla faccia interna del palo. Il Catania, poco brillante, si rende pericoloso con Bergessio e Maxi Lopez, con quest'ultimo che nei minuti di recupero, con una prodezza personale, chiama Agazzi all'intervento più difficile dell'incontro. Ma non basta.
Un gol speciale di Di Vaio basta al Bologna per battere il Siena e conquistare tre punti preziosi in chiave salvezza. Al Dall'Ara, l'1-0 matura alle soglie della mezz'ora: Diamanti libera Di Vaio col tacco, il bomber rossoblù ringrazia e con un tocco di destro supera Brkic in uscita, siglando così la rete n.200 in Italia. I toscani ci provano prima e dopo il gol, ma sulla loro strada trovano un Gillet insuperabile. Nella ripresa il Bologna soffre e ad un quarto d'ora dalla fine Calaiò si dispera per un colpo di testa fuori di un soffio. Gli ospiti reclamano anche il rigore per un fallo di mano di Garics in area, ma Mazzoleni fa proseguire. La vittoria consente al Bologna di agganciare proprio il Siena (e l'Inter) al quartultimo posto, a quota 14 punti. Pari a reti bianche, invece, fra Chievo e Atalanta al Bentegodi in un match che regala poche emozioni. In classifica i veneti salgono a 16 punti, a +1 sui bergamaschi.
@Jay-Z
Fonte: Il messaggero