- 24 Novembre 2009
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VINOVO (Torino), 26 novembre 2009 - "I jolly sono finiti". Lo aveva detto Jean Claude Blanc dopo la secca sconfitta della Juventus a Palermo. Ieri sera però Ciro Ferrara se n'è trovato un altro nella manica e se l'è giocato in Champions League contro l'altro Blanc, Laurent. Ora però la Juventus non può più permettersi né jolly né passi falsi. Perché il prossimo mese sarà decisivo, la Juve si gioca tutto: il passaggio del girone in casa contro il Bayern e la possibilità di continuare a sperare nello scudetto il 5 dicembre, sempre in casa, contro l'Inter.
COSI' NON VA — La sconfitta contro il Bordeaux preoccupa non tanto per il 2-0, ma per la prestazione disastrosa della Juventus. Mai in partita, confusa, senza identità, senza idee, schiantata da un ottimo collettivo (ma niente a che vedere col Barcellona vittorioso sull'Inter). Gli uomini chiave hanno deluso, primo tra tutti Alessandro Del Piero. Il capitano, rientrato dopo 3 mesi, ha giocato titolare per la prima volta in stagione senza brillare, faticando a trovare la posizione sulla sinistra. Amauri non ha avuto un pallone giocabile, i tre rifinitori sono rimasti spesso ai margini dal gioco, tagliati fuori dal centrocampo francese, molto più organizzato e muscolare. Diego, opaco, si è intravisto a tratti. Camoranesi, nervoso, si è preoccupato più di randellare gli avversari che di proporre assist. La difesa si è aggrappata a Buffon e Chiellini, ma entrambi i gol sono arrivati da palle inattive, con la retroguardia schierata
REAZIONE — La Juventus è rientrata a Torino subito dopo la partita, poco prima delle 3 di notte. Stamattina alle 11 tutti a Vinovo per preparare la partita contro il Cagliari. Ciro Ferrara ha voluto analizzare la partita con il suo staff e tutti i giocatori prima dell'inizio dell'allenamento. Una riunione tecnica durata circa mezz'ora, poi tutti in campo a testa bassa. Diego (a freddo) ha voluto ritornare sulle sue dichiarazioni (a caldo) pubblicate oggi da quasi tutti i quotidiani. "Le mie parole di ieri nei confronti di Ferrara sono state fraintese. Non ho attaccato nessuno, mi sono assunto le mie responsabilità come tutti i miei compagni. Il compito di noi giocatori non è quello di dire quello che non va, ma è quello di lavorare sodo, al resto ci pensa l'allenatore. Se la Juve gioca male vuol dire che anche il sottoscritto ha giocato male, mi sforzo di parlare italiano e spero che le mie parole non vengano più fraintese".
CAMBIAMENTI — Troppi alti e bassi, alla Juve serve più stabilità. Ferrara sta valutando il ritorno al rombo, spostando Del Piero accanto ad Amauri, acciaccato ma recuperabile. Il 4-2-3-1 ha garantito gol e occasioni con Camoranesi, Diego e Giovinco in giornata. Ma altrettanti gol concessi quando la squadra non è riuscita a trovare il giusto equilibrio. L'ipotesi più pittoresca (per ora è soltanto un'idea) sarebbe quella di un ritorno al 4-4-2 di Ranieri per dare più copertura alla difesa. A centrocampo Camoranesi, Melo, Sissoko e Marchisio (o De Ceglie, o Poulsen) mentre in attacco Ferrara potrebbe provare Diego seconda punta (o Del Piero) accanto a Amauri. L'unica certezza è che ora Ferrara non può più sbagliare.
Fonte: Gazzetta.it
COSI' NON VA — La sconfitta contro il Bordeaux preoccupa non tanto per il 2-0, ma per la prestazione disastrosa della Juventus. Mai in partita, confusa, senza identità, senza idee, schiantata da un ottimo collettivo (ma niente a che vedere col Barcellona vittorioso sull'Inter). Gli uomini chiave hanno deluso, primo tra tutti Alessandro Del Piero. Il capitano, rientrato dopo 3 mesi, ha giocato titolare per la prima volta in stagione senza brillare, faticando a trovare la posizione sulla sinistra. Amauri non ha avuto un pallone giocabile, i tre rifinitori sono rimasti spesso ai margini dal gioco, tagliati fuori dal centrocampo francese, molto più organizzato e muscolare. Diego, opaco, si è intravisto a tratti. Camoranesi, nervoso, si è preoccupato più di randellare gli avversari che di proporre assist. La difesa si è aggrappata a Buffon e Chiellini, ma entrambi i gol sono arrivati da palle inattive, con la retroguardia schierata
REAZIONE — La Juventus è rientrata a Torino subito dopo la partita, poco prima delle 3 di notte. Stamattina alle 11 tutti a Vinovo per preparare la partita contro il Cagliari. Ciro Ferrara ha voluto analizzare la partita con il suo staff e tutti i giocatori prima dell'inizio dell'allenamento. Una riunione tecnica durata circa mezz'ora, poi tutti in campo a testa bassa. Diego (a freddo) ha voluto ritornare sulle sue dichiarazioni (a caldo) pubblicate oggi da quasi tutti i quotidiani. "Le mie parole di ieri nei confronti di Ferrara sono state fraintese. Non ho attaccato nessuno, mi sono assunto le mie responsabilità come tutti i miei compagni. Il compito di noi giocatori non è quello di dire quello che non va, ma è quello di lavorare sodo, al resto ci pensa l'allenatore. Se la Juve gioca male vuol dire che anche il sottoscritto ha giocato male, mi sforzo di parlare italiano e spero che le mie parole non vengano più fraintese".
CAMBIAMENTI — Troppi alti e bassi, alla Juve serve più stabilità. Ferrara sta valutando il ritorno al rombo, spostando Del Piero accanto ad Amauri, acciaccato ma recuperabile. Il 4-2-3-1 ha garantito gol e occasioni con Camoranesi, Diego e Giovinco in giornata. Ma altrettanti gol concessi quando la squadra non è riuscita a trovare il giusto equilibrio. L'ipotesi più pittoresca (per ora è soltanto un'idea) sarebbe quella di un ritorno al 4-4-2 di Ranieri per dare più copertura alla difesa. A centrocampo Camoranesi, Melo, Sissoko e Marchisio (o De Ceglie, o Poulsen) mentre in attacco Ferrara potrebbe provare Diego seconda punta (o Del Piero) accanto a Amauri. L'unica certezza è che ora Ferrara non può più sbagliare.
Fonte: Gazzetta.it