TORINO, 12 giugno - Milos Krasic vuole fortemente la Juve e lo ha ribadito ai vertici bianconeri anche ieri, nel corso di una breve ma sod disfacente (per Marotta & C) telefonata dal ritiro ser bo. In sintesi Krasic ha det to: «Ho una solo parola. Al City non vado e preferisco voi all’Inter». Beninteso, si tratta di una posizione che non è legata a questioni di tifo, di appeal o quant’altro, anche se così piacerebbe a chi ha una visione romanti ca del calcio. Semplicemen te la Juve nelle scorse setti mane ha toccato il tasto giusto per convincere il ser bo, spiegandogli in modo esauriente il motivo per cui in bianconero avrebbe tro vato le condizioni ideali per sfondare nel calcio "occi dentale". Per questioni tat tiche, essenzialmente. E per la statura che gli viene riconosciuta. Seppure con finato sulla fascia, Krasic è infatti considerato “ centra le” nei disegni di Del Neri. Evidentemente Marotta è stato particolarmente convincente, perché da quel momento il nuovo Nedved si è dimostrato sordo al canto delle pur numerose e affascinanti sirene.
LA MANOVRA - Un canto stonato per le orecchie ju ventine, ma non è certo una novità che ai tavoli del cal*ciomercato ognuno faccia il proprio gioco. In un filone consolidato si inserisce quindi il rilancio di Marco Branca (con l’entourage del giocatore) e il successivo voltafaccia dei dirigenti del Cska. Questo è un partico lare che va spiegato. Beppe Marotta è volato a Mosca mercoledì, soltanto dopo che il Cska aveva garantito al mediatore Marko Nale tilic di considerare chiusa positivamente la trattati va. Di fatto la Juve aveva accettato la richiesta ini*ziale del club russo: 15 mi lioni. Si trattava di concor dare le modalità di paga mento, un dettaglio a quel punto. Ma quando Marotta è entrato nella sede del Cska, la situazione è cam biata, perché il dg Roman Babev ha spiegato di avere altre offerte, dall’Italia e non. In particolare una del Manchester City, pari a 18 milioni. Marotta a quel punto ha spiegato che non avrebbe partecipato ad aste e i russi, incuranti delle pa role spese prima che partis se il blitz del dg juventino, hanno chiesto alcuni giorni di tempo per valutare bene la situazione. Tutte le suc cessive parole non hanno cambiato la realtà: il Cska darà una risposta lunedì. Sempre che a Mosca non cambino di nuovo idea, cosa che in casa Juve non esclu dono, per prendere ulterio re tempo.
TuttoSport
LA MANOVRA - Un canto stonato per le orecchie ju ventine, ma non è certo una novità che ai tavoli del cal*ciomercato ognuno faccia il proprio gioco. In un filone consolidato si inserisce quindi il rilancio di Marco Branca (con l’entourage del giocatore) e il successivo voltafaccia dei dirigenti del Cska. Questo è un partico lare che va spiegato. Beppe Marotta è volato a Mosca mercoledì, soltanto dopo che il Cska aveva garantito al mediatore Marko Nale tilic di considerare chiusa positivamente la trattati va. Di fatto la Juve aveva accettato la richiesta ini*ziale del club russo: 15 mi lioni. Si trattava di concor dare le modalità di paga mento, un dettaglio a quel punto. Ma quando Marotta è entrato nella sede del Cska, la situazione è cam biata, perché il dg Roman Babev ha spiegato di avere altre offerte, dall’Italia e non. In particolare una del Manchester City, pari a 18 milioni. Marotta a quel punto ha spiegato che non avrebbe partecipato ad aste e i russi, incuranti delle pa role spese prima che partis se il blitz del dg juventino, hanno chiesto alcuni giorni di tempo per valutare bene la situazione. Tutte le suc cessive parole non hanno cambiato la realtà: il Cska darà una risposta lunedì. Sempre che a Mosca non cambino di nuovo idea, cosa che in casa Juve non esclu dono, per prendere ulterio re tempo.
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