La Cassazione apre ai figli adottati dalle coppie gay. La Prima sezione civile di Roma (sentenza 601) si è espressa affrontando il caso scatenato da una causa di affidamento tra un padre di religione islamica, che aveva avuto un figlio con una donna italiana residente a Brescia, e che successivamente era andata a convivere con la compagna: «Non sono poste certezze scientifiche o dati di esperienza, bensì il mero pregiudizio che sia dannoso per l’equilibrato sviluppo del bambino il fatto di vivere in una famiglia incentrata su una coppia omosessuale», scrive la Cassazione.
LA REAZIONE DELLA CHIESA – «L’adozione dei bambini da parte degli omosessuali porta il bambino a essere una sorta di merce», questo il commento del presidente del dicastero vaticano per la famiglia, arcivescovo Vincenzo Paglia. «Il bambino deve nascere e crescere all’interno di quella che, da che mondo è mondo, è la via ordinaria, cioè con un padre e una madre», grida l’arcivescovo, «E il bambino deve crescere in questo contesto. Inficiare questo principio è pericolosissimo, per il bambino anzitutto, ma per l’intera società».
PER LA CEI È UNA SENTENZA AMBIGUA – «È una sentenza ambigua che crea sconcerto». A criticare la decisione della Cassazione è il quotidiano della Cei, Avvenire, che scrive: “Per esperienza comune la nascita di un bambino scaturisce dall’unione tra un uomo e una donna e comporta la cura da parte dei genitori”.
Fonte: oggi.it