[Abraham Lincoln: Vampire Hunter, USA 2012, Fantasy, durata 110'] Regia di Timur Bekmambetov
Con Benjamin Walker, Mary Elizabeth Winstead, Dominic Cooper, Anthony Mackie, Robin McLeavy, Jimmi Simpson, Alan Tudyk, Rufus Sewell, Edrick Browne, Jaqueline Fleming
LA TRAMA
All'età di nove anni, Abraham Lincoln (Benjamin Walker) ha visto morire sua madre per le conseguenze di una strana malattia che, tempo dopo, mentre si occupava dei debiti lasciati dal suo sfortunato padre, ha scoperto essere causata da un vampiro. Da quel giorno ha giurato a se stesso che l'unico scopo della sua vita sarebbe stato dare la caccia a tutti i vampiri della terra, anche quando da 16esimo Presidente degli Stati Uniti sarà chiamato a occuparsi dei problemi della nazione.
L’idea è solo una: affrontare l’accumulo di assurdo, performance demenziali e soluzioni oltre la fisica con paradossale serietà. Recitazione laconica da B movie, simbolismi letterali (i sudisti sono infine vampiri: la schiavitù è anche quella del sangue), sceneggiatura a rotta di collo e buchi neri, una propensione per il gore stilizzato, per il ralenti e la violenza grafica. Vorrebbe essere peculiare, ma è solo automatico, vorrebbe essere epica ironica, ma è solo patetico tedio, sollazzo nerd 3D con budget decente. Ridateci i soldi, i minuti persi. O quantomeno un film della Troma
RILEGGERE LA STORIA DEGLI STATI UNITI
La leggenda del cacciatore di vampiri ripercorre in maniera immaginaria i lati segreti della vita di Abramo Lincoln, il sedicesimo presidente degli Stati Uniti, e della formazione della nazione stessa. La volontà dei visionari registi Tim Burton (qui nelle vesti di produttore) e Timur Bekmambetov (già regista di Wanted - Scegli il tuo destino) era quella di aggiungere un altro tassello, del tutto inedito, alla tradizione delle figure cinematografiche dei vampiri assetati di sangue, immaginando Lincoln come il più grande cacciatore di non morti della storia. Accostare Abramo Lincoln ai vampiri appare un'idea alquanto inaspettata, se non addirittura bizzarra, ma era precisa intenzione dei due spiazzare il pubblico - ribaltando ciò che ha studiato sui libri - e riscrivere l'epopea della nascita degli Stati Uniti in maniera più coinvolgente e viscerale. Abramo Lincoln diventa in questo modo il primo supereroe degli States, coniugando in sé la dualità dei protagonisti dei fumetti più classici con la sua doppia vita segreta: presidente di giorno e cacciatore di vampiri la notte.
Chiamato ad adattare il suo omonimo best seller da cui il film è tratto, lo sceneggiatore Seth Grahame-Smith ha notato come, al di là dei vampiri, Lincoln sarebbe stato ugualmente un superoeroe, evidenziando come dal nulla sia diventato l'uomo più importante dell'intera storia degli Usa. Senza famiglia né soldi, dopo aver perso la madre quand'era ancora ragazzo, Lincoln era un uomo profondamente solo. Tutti coloro che amava erano morti ma, senza istruzione e armato solo della sua intelligenza, è riuscito a diventare presidente e salvare una nazione.
A perfetto agio con il mondo dei vampiri, il regista Timur Bekmambetov ha puntato molto su immagini dal forte impatto visivo. Inizialmente coinvolto come produttore, è stato convinto da Tim Burton a curare la regia del progetto. Essendo lui russo, Burton era allettato dal vedere rappresentare la storia americana da qualcuno che fornisse una prospettiva diversa da quella già consolidata nell'immaginario collettivo. Nonostante la presenza di emozioni forti, horror e azione, i realizzatori non hanno infatti mai dimenticato di avere a che fare con il ritratto di una persona molto amata, il cui ricordo è ancora vivo negli americani (basti pensare che nello stesso periodo anche il regista Steven Spielberg ha deciso di dare il via al suo progetto Lincoln).
LONTANI DAI VAMPIRI DI TWILIGHT
L'idea di coniugare la figura di Lincoln con il mondo dei vampiri viene suggerita a Grahame-Smith da alcune semplici casualità. Nel 2009, mentre si trovava in tour promozionale per il suo precedente lavoro, cadeva il bicentenario della nascita del presidente. In ogni libreria, si ritrovava a esser circondato da un lato da gigantografie di Lincoln e dall'altro lato da poster promozionali dei libri della saga di Twilight e Sookie Stackhouse, da cui è tratta la serie tv True Blood. I suoi vampiri, però, sono l'esatto opposto delle figure romantiche catturate nelle pagine di questi libri. Rendono, invece, omaggio alla tradizione classica dei film di genere: non sono romantici né divertenti e non brillano particolarmente, sono semmai assetato di sangue e la loro astuzia li ha portati a integrarsi nel tessuto della vita quotidiana, lavorando come fabbri, farmacisti e banchieri.
45 ANNI DI VICENDE: AIUTANTI E NEMICI
A interpretare il ruolo di Abramo Lincoln è Benjamin Walker, che casualmente aveva già avuto a che fare con il mondo dei "presidenti" nel musical Bloody Bloody Andrew Jackson, portato in scena a Broadway nel 2010. Poiché la storia si protrae per 45 anni, il ventinovenne attore è stato costretto a perdere quasi 20 chili della sua massa muscolare e indossare diverse protesi facciali per rendere credibile il suo Lincoln e avvicinarlo alla figura tramandata dalle immagini storiche. La storia parte con Lincoln bambino che assiste impotente alla morte della madre Nancy, la cui idea, "si è tutti schiavi fino a quando ognuno non sarà libero", ispirerà tutti i passi del futuro presidente. Da quel momento, Abramo non dimenticherà mai il responsabile del male che ne ha procurato la morte, il vampiro e uomo d'affari Jack Barts (Martin Csokas), contro cui giura eterna vendetta.
Ad aiutarlo nella sua impresa, impartendogli consigli sul come controllare la rabbia e diventare più forte, è il carismatico Henry (Dominic Cooper), un raffinato gentiluomo amante della vita e degli eccessi. Lo istruisce fisicamente e intellettualmente ma alcune rivelazioni porteranno Abramo a dubitare sui veri scopi di tale operazione. Ad accompagnare Abramo vi è sempre il suo amico e guardia del corpo Will (Anthony Mackie), un personaggio che non esisteva nel libro. La persona più intima e vicina a Lincoln è la moglie Mary, interpretata da Mary Elizabeth Winstead. Il loro primo incontro a Springfield, nell'Illinois, è pieno di dolcezza e fornisce un netto contrasto con la vita oscura del cacciatore di vampiri. All'inizio, il loro rapporto somiglia a una commedia romantica, i due sono attratti dalla reciproca intelligenza, dalla loro integrità e senso dell'umorismo. Il loro grado di fiducia è tale che durante il picnic in cui Abramo confessa la sua attività notturna Mary è portata a pensare che si tratti di uno scherzo. Per non tradire le sue attese, Abramo decide di tenerla lontana da quel mondo sanguinario ma è una scelta che cozza con il valore dell'onestà in cui crede e si ritrova a interrogarsi su cosa sia più importante per lui.
A capo dei vampiri vi è Adam, a cui dà il volto Rufus Sewell. Adam è la perfetta nemesi di Abramo. Seth Grahame-Smith lo ha immaginato con un potere illimitato generatosi dalla sua esistenza millenaria. Guerriero, leader, politico e proprietario di piantagioni nel sud degli States, Adam è un Rhett Butler malevolo e minaccioso, desidera la libertà per tutti i vampiri e si augura che Lincoln possa prima o poi passare dalla sua parte, tanto che in un primo momento esita a usare la forza contro di lui. È di fronte al suo rifiuto che scatena una guerra senza precedenti con un esercito di vampiri guidato dalla bellissima Vadoma (Erin Wasson), donna di poche parole e molti fatti.
EFFETTI DIGITALI E RICOSTRUZIONE SCENICA
Adam, Vadoma e Abramo sono i protagonisti di una lunga sequenza dal forte contrasto visivo, che inizia ricordando Via col vento e si conclude con una delle scene di lotta più cruente viste al cinema.
La mischia nella piantagione di Adam non è però l'unica scena da ricordare. Gli effetti visivi creati dal supervisore Craig Lyn e dalla società Weta Digital, famosa per le innovazioni create per Avatar e L'alba del pianeta delle scimmie, hanno contribuito alla realizzazione di una spettacolare battaglia in piena guerra civile - in cui i soldati dell'Unione sono travolti in maniera sconvolgente dai nemici confederati - e alla sequenza in cui Lincoln uccide Jack Barts.
In mezzo a un migliaio di cavalli in corsa, Lincoln corre, salta e combatte una velocissima ma furiosa battaglia contro la persona che più odia in vita sua. La locomotiva del treno in corsa, sul cui tetto si svolge l'ultima battaglia contro i vampiri nei pressi di Gettysburg, è stata ricostruita a grandezza naturale rispettando in maniera fedele la struttura dei treni del XIX secolo. La stessa cura è stata usata per la realizzazione delle armi: asce, coltelli, pistole e fucili usati in scena sono modellati in maniera conforme agli originali del periodo. L'ascia di Abramo, però, nasconde al suo interno un meccanismo ingegneristico che permette di trasformarla in un'arma da fuoco.
Il set è stato ospitato nella città di New Orleans, in cui si conservano ancora case ed edifici risalenti a metà Ottocento e che è patria di una ricca tradizione di vampiri (non a caso è anche la città in cui si svolgono le vicende di Intervista col vampiro).
Bella la recensione? @ebello @Kabullino @Kaito