La leggenda della morte di Paul McCartney (talvolta citata come PID, Paul Is Dead), è una delle prime e più note teorie del complotto sul mondo del rock. La leggenda metropolitana iniziò a circolare dal 1969; la tesi era che il bassista dei Beatles fosse deceduto nel 1966 per un incidente stradale, e fosse stato sostituito da un sosia. La leggenda, che ovviamente non è stata mai confermata e presenta oggettivamente non poche difficoltà, troverebbe le sue conferme proprio in "messaggi in codice" nascosti nel corso degli anni dagli stessi Beatles nelle loro opere.
Confutazioni :
La leggenda della morte di Paul, come ci si potrebbe aspettare, presenta numerose incongruenze, a partire dal già menzionato problema di come un sosia avrebbe potuto sostituire e imitare così efficacemente un musicista e cantante del livello di McCartney, ed oltretutto essere mancino come il vero Beatle. Ipotizzare che Yesterday e Penny Lane siano state scritte da due autori diversi non è certamente semplice.
Molte date non coincidono; Help!, Rubber Soul, Revolver e Yesterday and Today, per esempio, sono antecedenti alla presunta morte.
Per fare un altro esempio, sul distintivo della giacca di Paul fra le fotografie interne di Sgt. Pepper le lettere sono O.P.P. (e non O.P.D.), che stanno per Ontario Provincial Police, distintivo ricevuto da Paul quando i Beatles suonarono a Toronto nel 1965 e con la seconda "P" trasformata in "D" dalla piega della giacca). Anche la targa "28IF" di Abbey Road è poco convincente perché Paul, nato il 18 giugno 1942, avrebbe avuto (o aveva) 27 anni e non 28 alla data in cui l'album fu pubblicato.Quanto al riferimento alla "Vedova McCartney" riportato sulla targa stessa, la data della presunta morte implicherebbe che l'uomo che Linda incontrò per la prima volta ad un party nel 1967 (e che avrebbe poi sposato il 13 marzo 1969) fosse fin da allora l'"impostore" anziché il vero Paul.
Più in generale, nel valutare le "sorprendenti" coincidenze citate nelle sezioni precedenti occorre ricordare che i dettagli della leggenda PID furono definiti gradualmente, in molti casi a posteriori rispetto alla comparsa degli "indizi" nella discografia dei Beatles (si veda per esempio il caso di "Padre McKenzie").
Non si può escludere, peraltro, che i Beatles abbiano volutamente "giocato" con la leggenda che stava nascendo, o che l'abbiano alimentata inconsapevolmente attraverso qualche scelta fatta con altri intenti (per esempio è vero che Paul è spesso "fuori schema" rispetto agli altri Beatles nelle copertine e nelle foto ufficiali: di spalle, di profilo ecc.). Lennon, in particolare, amava l'humor nero: una foto, tra quelle degli esordi al Cavern, mostra il chitarrista che si finge morto, mentre gli altri componenti della band lo vegliano. Con la leggenda PID sarebbe soltanto "cambiato" il beatle morto.
A questo va inoltre aggiunto un dubbio fondamentale, ovvero come sia potuta pervenire fino a noi la conversazione tra Rita e Paul circa la gravidanza, la fuga da casa, eccetera dato che le uniche due persone presenti al dialogo (Rita e Paul appunto) erano chiuse in un'automobile in movimento (cosa che esclude la presenza di terzi o la possibilità che qualcuno abbia casualmente udito) . Tra l'altro, secondo la dinamica dell'incidente, tra la summenzionata conversazione e la loro morte Rita e Paul non hanno avuto modo di parlare con terzi, quindi, i dettagli risultano pervenuti a noi in maniera inesplicabile.
Nel 2005 viene pubblicato il primo libro italiano sul PID, Il Caso Del Doppio Beatle, di Glauco Cartocci (Robin Editore, Roma) continuamente aggiornato (4ª edizione ottobre 2009).
Nel luglio 2009 è stato pubblicato The Beatles: l'infinita storia di 'Bill' McCartney di Emilio Aurilia (Pilgrimedizioni, Aulla), un breve saggio che percorre parallelamente la leggenda e l'attività discografica dei quattro, aggiungendo considerazioni circa l'argomento.
Io penso date le analisi biometriche che possa essere una persona diversa...voi?
Fonte : Wikipedia.it
La Leggenda :
La notte del 9 novembre 1966 Paul McCartney uscì dalla sala prove dopo un violento litigio con gli altri tre Beatles (secondo un'altra versione[1] Paul era uscito frastornato da una festa all'inizio di dicembre del 1965). Salì sulla sua auto per tornare a casa e lungo una stradina di campagna raccolse una ragazza che faceva l'autostop. La ragazza si chiamava Rita e gli raccontò che stava scappando di casa perché era incinta e, contro il parere del suo ragazzo, aveva deciso di abortire. Solo in un secondo momento Rita comprese che la persona al volante era Paul dei Beatles; la sua reazione esagitata spaventò e distrasse McCartney, che non vide che il semaforo diventava rosso (oltretutto Paul era anche stanco). Pur riuscendo a evitare l'urto con un altro veicolo, l'auto del Beatle uscì di strada e si schiantò contro un albero, prendendo fuoco. Paul, sbalzato fuori dall'abitacolo, sbatté la testa contro l'albero. Sia Paul che Rita persero la vita. (Secondo una variante della teoria dell'incidente stradale, Paul rimase decapitato nello schianto contro un camion.)
Ricevuta la notizia, gli altri tre Beatles dovettero decidere cosa fare. Il loro manager Brian Epstein e John Lennon insistettero per adottare la linea del silenzio: avrebbero seppellito Paul senza far sapere niente a nessuno, per non sconvolgere il mondo o il futuro del gruppo che, nel 1966, era all'apice del suo successo. Si misero quindi alla ricerca di un sosia. Dopo settimane di ricerche, scelsero William Campbell, un ex poliziotto che assomigliava a Paul e che acconsentì a sottoporsi ad alcuni interventi di chirurgia plastica per rendere ancor più netta la somiglianza.
Da quel momento, i Beatles non si esibirono più dal vivo, sia perché Campbell era più alto di Paul, sia perché occorreva del tempo per insegnargli a imitare i movimenti e la voce di Paul.
Stando a questa storia, la persona che suona e canta sugli album dei Beatles dopo il 1966, che ha composto Back in the USSR, Hey Jude, Helter Skelter, Let It Be e The Long and Winding Road, che appare nei film Magical Mystery Tour e Let It Be, nonché l'autore dell'imponente discografia solista di McCartney, sarebbe un impostore, scelto sulla base di una spiccata somiglianza fisica con l'originale.
Gli ipotetici indizi :
I sostenitori della teoria adducono come prove numerosi indizi che i tre Beatles superstiti avrebbero disseminato nelle loro opere successive alla tragedia. Anche il motivo per cui questi indizi sarebbero stati forniti è controverso: secondo alcuni lo scopo sarebbe stato quello di far conoscere la verità indirettamente, poco alla volta; secondo altri, si tratta d'indizi quasi involontari e forniti in modo inconscio.
Alcuni indizi :
Revolver : Sulla copertina di Revolver, realizzata da Klaus Voorman, Paul è l'unico defilato, addirittura di profilo (come a dire: "Non sono più con voi"?). In alto a sinistra compare il viso di Paul con un'espressione che potrebbe essere di sofferenza. Ma la maggior parte dei cosiddetti indizi di Revolver si troverebbero nei testi delle canzoni. La morte è in effetti un tema ricorrente di Revolver, e questo fatto di per sé (essendo l'album proprio del 1966) potrebbe essere stato uno degli elementi scatenanti della leggenda.
Nel brano d'apertura dell'album Taxman (più precisamente, in due diverse strofe della canzone), Harrison canta: «If you drive a car» e «if you get too cold»; il primo verso significa certamente "Se guidi un'auto"; il secondo "Se hai troppo freddo", ma potrebbe anche esser letto, da chi fosse in cerca d'indizi di tragedie, come "Se diventi troppo freddo". In Tomorrow Never Knows (titolo tratto dal libro tibetano dei morti) Lennon canta «Play the game of existence to the end» ("Gioca il gioco della vita sino alla fine").
Alcuni versi dei brani cantati da Paul (o Campbell secondo i sostenitori della leggenda) vengono interpretati come indizi ancor più espliciti, e addirittura rivelatori di nuovi elementi. In Got to Get You Into My Life, Paul canta: «I took a ride, I didn't know what I would find there» ("Andai a farmi un giro, e non sapevo cos'avrei trovato"), e poco dopo: «Then I suddenly see you» ("Poi all'improvviso ti vedo"), entrambi versi che si riferirebbero al suo fatale giro in macchina e al suo incontro con Rita (o con la morte). Ma il verso più esplicito comparirebbe nel celebre brano Eleanor Rigby: «Father McKenzie, writing the words of a sermon that no one will hear [...] wiping the dirt from his hands as he walks from the grave» ("Padre McKenzie, che scrive le parole di un sermone che nessuno ascolterà [...], pulendosi le mani mentre si allontana dalla tomba"). Entrambi i versi (che anche in questo caso non si susseguono immediatamente nel testo della canzone) si riferirebbero al funerale segreto di Paul (anziché a quello della povera Eleanor Rigby, al quale "non venne nessuno", nobody came). Per alcuni sostenitori della teoria, la canzone avrebbe proprio lo scopo di rivelare che la cerimonia sarebbe stata veramente ufficiata da un certo "padre McKenzie"; per di più, nella versione originale del brano, il nome del prete era "Father McCartney"[2], il che renderebbe la cosa ancor più macabra (con Paul che celebra il proprio funerale).
Come nel caso di Rubber Soul, anche questi indizi sono molto poco attendibili, dal momento che la data del presunto incidente è il 9 novembre 1966 e Revolver fu pubblicato il 5 agosto 1966, con tutti i pezzi citati già depositati.
Magical Mistery Tour : Nella copertina di Magical Mystery Tour, la parola stellata "Beatles", guardata allo specchio, sembra un numero di telefono, 5371438[4]. Pare che negli anni sessanta a Londra a quel numero rispondesse una voce registrata che diceva "ti stai avvicinando" (alla verità?).
Sempre su quest'album appare il tricheco di I Am the Walrus, anch'esso oggetto di numerose speculazioni. Sarebbe, secondo la mitologia eschimese, un simbolo di morte. È Lennon a cantare "io sono il tricheco", ma nel booklet dell'album a "Little Nicola" (la bambina che appare nel film) viene attribuita la risposta: "no, you're not" (no, non sei tu). Sempre nello stesso brano si sente una voce in sottofondo che, riprodotta al contrario, sembrerebbe dire "ha ha, Paul is dead". Fra i numerosi effetti sonori, inoltre, vi è il brano del Re Lear di Shakespeare ("rubato" alla maniera di John Cage da una trasmissione radio) che recita "oh, morte inopportuna". Nel White Album Lennon avrebbe gettato altra benzina sul fuoco cantando, nel brano Glass Onion (termine con cui si indicano le bare di vetro): here's another clue for you all the walrus was Paul ("ecco un altro indizio per voi tutti il tricheco era Paul"), frase che, secondo interpretazioni più convenzionali, avrebbe proprio il senso di schernire i fan troppo accaniti nella ricerca di indizi nascosti e messaggi in codice nell'opera del quartetto di Liverpool. Se la canzone viene ascoltata al contrario, si può sentire "Paul took the wrong road" ("Paul prese la strada sbagliata"). Inoltre, in I Am the Walrus si sente una voce che dice "oh is really dead" (a circa 2 minuti e 12 secondi). Per sentirlo meglio si può mettere la riproduzione ad una velocità minore, ma anche senza questo si può sentire benissimo. A metà del video, in corrispondenza alle parole "sitting in an English garden" ("seduto in un giardino inglese", allusione ad un cimitero secondo i sostenitori della PID) si vedono prima i quattro Beatles schierati che indicano qualcosa, scena seguita da un breve fotogramma di un primo piano di Paul con gli occhi chiusi e subito dopo, quando la scena si riallarga si vede sfrecciare sullo sfondo una macchina bianca.
I sostenitori del PID dunque affermano anche che Paul, in qualche modo, sia il tricheco (tra l'altro l'unico personaggio che appare in nero sulla copertina dell'album). Ma anche sulla testa dell'ippopotamo (che dovrebbe essere Paul se non si tenesse conto delle teorie menzionate finora) appare una mano.
Nel libretto fotografico di Magical Mystery Tour e nel film omonimo, Paul vaga per una collina come uno spettro (un presunto riferimento a Edgar Lee Masters) per l'esecuzione del suo brano The Fool on the Hill. Il risvolto di copertina presenta un disegno di quattro maghi; Paul ha il viso nascosto e il suo è l'unico cappello decorato con fiori neri. La storia del libretto si apre con "away in the sky, beyond the clouds, live four or five Magicians" ("lontano nel cielo, dietro le nuvole, vivono quattro o cinque maghi"); il quinto mago sarebbe Campbell. A pagina 3 del libretto Paul appare seduto a una scrivania con in bella mostra il cartello "I was" ("io ero"); dietro di lui, bandiere britanniche piegate a lutto. A pagina 4 appare vestito da mago insieme a Ringo, col cappello schiacciato; e a pagina 9 il disegno di Paul ha addirittura la testa fracassata. Alle pagine 5, 10 e 13 Paul non indossa le scarpe (presunta simbologia che ricorre anche nel successivo Abbey Road). Nella batteria di Ringo a pagina 13 si legge "LOVE the 3 Beatles" ("amate i 3 Beatles"). A pagina 23 Paul è l'unico a indossare un fiore nero all'occhiello; altre mani sulla testa di Paul alle pagine 18 e 24.
Osservando il retro di copertina, girato di lato, e lasciando che gli occhi vadano fuori fuoco, sembra apparire l'acronimo RIP.
I testi sono in questo caso meno ricchi di spunti; si è voluto leggere una sorta si sberleffo di Campbell a Paul nelle parole di Hello Goodbye: "you say goodbye, I say hello" ("tu dici addio, io dico ciao", come a dire: "esci tu, entro io"), e c'è chi sostiene che Lennon, alla fine di Strawberry Fields Forever, dica I buried Paul ("ho sepolto Paul") anziché, come parrebbe, "cranberry sauce" ("salsa al mirtillo rosso").
Abbey Road : a copertina di Abbey Road è forse quella le cui interpretazioni a sostegno della morte di Paul sono più note. Il gruppo attraversa la strada in fila, e gli abiti suggeriscono davvero una processione funebre: apre John completamente vestito di bianco (sacerdote o forse angelo), Ringo con un sobrio completo nero che potrebbe far pensare al portatore della bara, Paul scalzo, con gli occhi chiusi, tiene la sigaretta con la destra pur essendo mancino (c'è però da dire che anche in una foto scattata nel 1964, perciò prima della morte, e pubblicata nell'album Beatles for Sale, Paul tiene una sigaretta con la mano destra); e infine George in jeans e clarks potrebbe far pensare al becchino in abiti da lavoro per scavare la fossa. Paul, inoltre, è l'unico dei Beatles fuori passo rispetto agli altri, forse a simboleggiare la sua estraneità al vero gruppo. Sulla targa del "maggiolino" ("beetle") Volkswagen bianco parcheggiato a sinistra, si legge "28IF" - "28 SE", interpretato come "28 anni SE fosse ancora vivo" (secondo alcune persone sulla targa dell'automobile c'è invece scritto "281F"). Questo indizio non è esatto: la foto venne scattata l'8 agosto del 1969 e Paul, nato il 18 giugno 1942, a quell'epoca aveva quindi 27 anni. Tuttavia, se si considera che alcune dottrine calcolano l'età non a partire dalla nascita bensì dal concepimento, allora tutto quadra. Anche alla luce di questo il resto della targa, "LMW", è stato letto come "Lie 'Mongst the Wadding", poemetto dello scrittore americano Stephen Crane, anch'egli morto a 28 anni (il suo viso appare seminascosto da una mano sopra la testa di Paul nel famoso collage di Sergeant Pepper's). Altri hanno letto "LMW" come "Linda McCartney Widowed" (vedova) o come "Linda McCartney Weeps" (piange), ma anche questo indizio sembra inesatto, infatti se Paul fosse deceduto nel 1966 come da leggenda, dovrebbe essere la sua fidanzata dell'epoca, cioè Jane Asher, a piangere, e non Linda che all'epoca della presunta morte non lo conosceva nemmeno. Dall'altra parte della strada c'è un camioncino della polizia, simile a un carro funebre, che i fautori della teoria del PID sostengono essere l'automezzo che all'epoca accorreva in soccorso negli incidenti stradali. Mossa sullo sfondo, si vede un'automobile che si allontana, esattamente in linea con Paul. L'unico numero civico che appare, 3, corrisponde a quello dei Beatles superstiti; sul retro copertina, la "S" di Beatles è spezzata e, subito accanto, un riflesso sul muro sembra comporre un teschio.
Nel testo di She Came In Through the Bathroom Window alcuni versi sono stati interpretati come indizi sulla vita di William: «so I quit the police department and got myself a steady job» ("così lasciai il dipartimento di polizia e mi trovai un lavoro fisso"). E in Come Together John canta: «one and one and one is three» ("uno più uno più uno fa tre", evidente verità matematica, ma anche, per la leggenda, un'osservazione sul numero effettivo dei veri Beatles rimasti). Nel verso successivo, sempre John dice: «Got to be good-looking 'cause he's so hard to see», e cioè "ci vuole un buon occhio perché lui è molto difficile da vedere": si riferisce forse a Paul? Secondo la leggenda, probabilmente sì, visto che lui dovrebbe essere morto e quindi "invisibile", oppure interpretabile come "ci vuole buon occhio per accorgersi che non si tratta del vero Paul".
Confutazioni :
La leggenda della morte di Paul, come ci si potrebbe aspettare, presenta numerose incongruenze, a partire dal già menzionato problema di come un sosia avrebbe potuto sostituire e imitare così efficacemente un musicista e cantante del livello di McCartney, ed oltretutto essere mancino come il vero Beatle. Ipotizzare che Yesterday e Penny Lane siano state scritte da due autori diversi non è certamente semplice.
Molte date non coincidono; Help!, Rubber Soul, Revolver e Yesterday and Today, per esempio, sono antecedenti alla presunta morte.
Per fare un altro esempio, sul distintivo della giacca di Paul fra le fotografie interne di Sgt. Pepper le lettere sono O.P.P. (e non O.P.D.), che stanno per Ontario Provincial Police, distintivo ricevuto da Paul quando i Beatles suonarono a Toronto nel 1965 e con la seconda "P" trasformata in "D" dalla piega della giacca). Anche la targa "28IF" di Abbey Road è poco convincente perché Paul, nato il 18 giugno 1942, avrebbe avuto (o aveva) 27 anni e non 28 alla data in cui l'album fu pubblicato.Quanto al riferimento alla "Vedova McCartney" riportato sulla targa stessa, la data della presunta morte implicherebbe che l'uomo che Linda incontrò per la prima volta ad un party nel 1967 (e che avrebbe poi sposato il 13 marzo 1969) fosse fin da allora l'"impostore" anziché il vero Paul.
Più in generale, nel valutare le "sorprendenti" coincidenze citate nelle sezioni precedenti occorre ricordare che i dettagli della leggenda PID furono definiti gradualmente, in molti casi a posteriori rispetto alla comparsa degli "indizi" nella discografia dei Beatles (si veda per esempio il caso di "Padre McKenzie").
Non si può escludere, peraltro, che i Beatles abbiano volutamente "giocato" con la leggenda che stava nascendo, o che l'abbiano alimentata inconsapevolmente attraverso qualche scelta fatta con altri intenti (per esempio è vero che Paul è spesso "fuori schema" rispetto agli altri Beatles nelle copertine e nelle foto ufficiali: di spalle, di profilo ecc.). Lennon, in particolare, amava l'humor nero: una foto, tra quelle degli esordi al Cavern, mostra il chitarrista che si finge morto, mentre gli altri componenti della band lo vegliano. Con la leggenda PID sarebbe soltanto "cambiato" il beatle morto.
A questo va inoltre aggiunto un dubbio fondamentale, ovvero come sia potuta pervenire fino a noi la conversazione tra Rita e Paul circa la gravidanza, la fuga da casa, eccetera dato che le uniche due persone presenti al dialogo (Rita e Paul appunto) erano chiuse in un'automobile in movimento (cosa che esclude la presenza di terzi o la possibilità che qualcuno abbia casualmente udito) . Tra l'altro, secondo la dinamica dell'incidente, tra la summenzionata conversazione e la loro morte Rita e Paul non hanno avuto modo di parlare con terzi, quindi, i dettagli risultano pervenuti a noi in maniera inesplicabile.
Nel 2005 viene pubblicato il primo libro italiano sul PID, Il Caso Del Doppio Beatle, di Glauco Cartocci (Robin Editore, Roma) continuamente aggiornato (4ª edizione ottobre 2009).
Nel luglio 2009 è stato pubblicato The Beatles: l'infinita storia di 'Bill' McCartney di Emilio Aurilia (Pilgrimedizioni, Aulla), un breve saggio che percorre parallelamente la leggenda e l'attività discografica dei quattro, aggiungendo considerazioni circa l'argomento.
Analisi biometriche :
Nel 2009, due periti italiani, l'informatico Francesco Gavazzeni e il medico legale Gabriella Carlesi, basandosi su avanzate tecniche medico-legali, hanno svolto un approfondito studio di antropometria e di craniometria su immagini di Paul McCartney, scattate prima e dopo la data del presunto incidente in cui l'artista avrebbe trovato la morte, allo scopo di confrontarne le caratteristiche biometriche e decidere così se si trattasse o meno della stessa persona. Sorprendentemente, lo studio ha portato a concludere che resta aperta la probabilità che non si tratti della stessa persona, in quanto il confronto dei dati biometrici (analisi della forma del cranio e della mascella, della curva mandibolare, dei padiglioni auricolari, del palato e della dentatura) indica che si potrebbe trattare di due differenti individui, sia pur in apparenza molto somiglianti.
Io penso date le analisi biometriche che possa essere una persona diversa...voi?
Fonte : Wikipedia.it
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