La Rai punta tutto su Fiorello "Saltimbanco contro la crisi"

LoLLoPoWa

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5 Agosto 2010
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Lunedì "Il più grande spettacolo dopo il weekend", pezzo forte il duetto con Benigni
FULVIA CAPRARA
ROMA
Con Fiorello la Rai torna ai fasti dei vecchi tempi. Stato maggiore schierato in prima fila, gran pienone nel Salone degli Arazzi di Viale Mazzini, e perfino cospicuo buffet al termine dell’incontro con la stampa. E’ chiaro che sullo showman puntano proprio tutti, se non si fanno ascolti con lui è meglio chiudere la baracca, e allora via con i sorrisi divertiti anche quando si viene presi di mira senza pietà, con riferimento al delicato momento politico, come è accaduto al direttore di Raiuno Mauro Mazza: «Hai preparato il trolley?». E ancora: «Ridete? Se cade il governo c’è poco da ridere». Il consigliere Antonio Verro si becca il cambio di nome (Tiziano Ferro) e perfino una battuta sul vistoso cerotto che gli copre una guancia: «Colpa dei tagli». E dire che Fiorello promette a destra e a manca che, nelle quattro puntate del «Piùgrandespettacolodelmondodopoilweekend» in onda da lunedì su Raiuno, di politica non parlerà: «L’ultima volta che sono stato sulla prima rete con “viva Radio2 Minuti”, alla seconda puntata è caduto il governo Prodi. Non vorrei si pensasse che porto sfiga...». Poi si fa serio: «In questo show non si parla di politica, ma è ovvio che parleremo della crisi, cercandone però i lati divertenti. Facciamo un varietà sapendo di star attraversando un momento difficile, noi saltimbanchi, buffoni, abbiamo il compito di sdrammatizzare».

Ad aiutarlo nell’impresa saranno in tanti, i migliori, un parterre de rois da far invidia a qualunque showman. Si va Da Roberto Benigni che, causa rottura del piede, ha spostato il suo intervento dalla prima alla quarta serata, ai Coldplay, da Michael Bublè («è quasi un parente») a Roberto Bolle che, nei desiderata del conduttore, dovrebbe piroettare alle sue spalle mentre lui canta e viceversa, da Elisa ai Negramaro, da Jovanotti al fratello Beppe, da Caparezza al campione di tennis Novak Djokovic. Con Giorgia ci saranno duetti e «pazzeggi», un modo carino per storpiare la parola che inizia con la c, ma soprattuto le sigle di chiusura, come si usava nell’epoca d’oro del varietà tv: «Canterà 4 classici, il primo è “Se telefonando”». Gli assenti saranno evocati nelle imitazioni a iniziare dalla neomamma Carla Bruni in versione ninna nanna. In prima fila il produttore Bibi Ballandi gongola, ma non vuole fare pronostici sugli ascolti, nè tantomeno precisare le voci sui compensi. I quattro appuntamenti dovrebbero costare 12 milioni di euro, e il compenso del protagonista per ognuno dovrebbe aggirarsi sui 300mila euro: «I soldi devono girare, e comunque guadagnarne tanti, per chi, come me, viene dal nulla, è un merito». La polemica sul canone si sgonfia prima di iniziare: «E’ giusto pagarlo, in conferenza stampa scherzavo, girando la domanda al direttore Mazza, penso invece che l’azienda pubblica vada sostenuta con canone e introiti pubblicitari». La messa in onda di lunedì’ nasce dalla consapevolezza che la platea della tv generalista sia ormai profondamente mutata: «Quando andavo in onda di sabato, mi capitava spesso che mi dicessero “Pazienza, ti registro perchè vado fuori per il week-end”».La concorrenza schiera il «Grande fratello»: «Una parodia sarebbe banale e fuori luogo, magari invece faremo un “in bocca al lupo” ad Alessia Marcuzzi».

Con lo showman, che ieri sfoggiava una maglietta grigia con il vecchio telescopio Rai e non mollava neanche per un attimo lo smartphone, scenderanno in campo, nel Teatro 5 di Cinecittà, gli amici dell’edicola capitanati dal giornalaio di fiducia Cesare Fioretti nonchè un centinaio dei seguaci di Twitter, chiamati a commentare in diretta lo show: «Mi sono appassionato, la frequentazione dei social network mi ha abituato alle critiche feroci, gente che ti vuole vedere morto. Quindi, d’ora in poi, saprò prendere meglio i commenti dei giornali, al confronto mi verrà da ridere». L’orchestra sarà diretta ancora una volta dal fido Cremonesi e le coreografie hanno la firma prestigiosa di Daniel Ezralow.