Un argomento che spesso viene trattato con tropa poca attenzione è la scelta delle corde della chitarra, la maggior parte delle volte
ci si affida di più alle marche in voga che alla loro composizione e al suono che producono.
I tipi di corde per chitarra
Corde in metallo ( Steel Strings )
Sono le corde utilizzate per le chitarre elettriche ed acustiche, e si dividono a loro volta in
Roundwound
( Il filo che le avvolge ha sezione rotonda )
Flatwound
( Il filo che le avvolge ha sezione piatta )
Groundwound
( Il filo che le avvolge ha sezione semi piatta )
Le corde per chitarra classica invece sono in nylon.
La scelta | |
Non è facile: occorre stabilire il punto di equilibrio o compromesso tra il suono che si vuol produrre, la suonabilità dello strumento, la forma del rivestimento, la sensibilità delle dita e lo stile del chitarrista. Prima di scegliere occorre documentarsi e giudicare: facile la prima operazione, difficile la seconda. Per documentarsi basta leggere, parlare, o recarsi nei negozi di musica, ma per giudicare occorre fare prima molte esperienze. La stessa corda, a parità di diametro, può risultare eccellente su una chitarra, meno buona su un'altra: qui gioca anche la sonorità e la suonabilità dello strumento stesso e la disponibilità di questo o di quel legno a vibrare meglio con questo o quel metallo. Differenze esistono tra tipi e marche: a volte macroscopiche, a volte appena percettibili. Indipendentemente dal genere che si suona, si possono usare le round wound, le flat wound o le ground wound con i diametri più diversi: anche qui non esiste regola fissa, come suggeriscono molti. Ciascuno deve calzare le proprie corde come scarpe. Sarebbe buona norma annotarsi la misura del diametro di ciascuna corda che compone la muta che si sceglie, piuttosto che chiamare i gauges approssimativamente ultra, extra light, o light o medium o heavy. E ottima cosa specificare le misure di tutte e sei le corde, piuttosto che della prima o delle prime due soltanto. Con questi sistemi si può incrementare o diminuire la durezza (o morbidezza) delle corde nel momento della successiva sostituzione. A questo punto c'è da notare che spesso la differenza di suono e di durezza (o morbidezza) fra corde di questa o di quella marca è da attribuire, oltre che ai materiali impiegati e al rapporto anima-avvolgimento e forma di quest'ultimo, anche alla misura reale delle corde: una .012 non rivestita, di una marca X potrebbe risultare più morbida di un'altra .012, sempre non rivestita (plain), di una marca Y . Ciò accade in quanto certe fabbriche, anziché riportare sulle bustine la misura reale delle corde, preferiscono approssimare o arrotondare per eccesso: per esempio una .00887è più facile chiamarla .009. Spesso accade solo per le corde non rivestite. Chiaramente la corda più sottile risulta più morbida. | |
Il suono | |
Per quanto riguarda la qualità del suono prodotto, particolare questo troppo spesso trascurato per lasciar spazio alla comodità o alla riduzione di rumori o altro, c'è da dire che le corde round wound (unpolished) sono quelle che suonano di più: più forte, più a lungo e che hanno più sustain e durata, seguite dalle ground wound e, per ultime, dalle flat wound che, per il loro suono limitato per certe frequenze e per armonici e brillantezza, sono le preferite da molti jazzisti che cercano di riprodurre le sonorità dei capiscuola, loro idoli e maestri. Altri le utilizzano in studio di registrazione, a volte per evitare i finger noises, cioè i rumori (molesti) delle dita mentre si muovono sulle corde. Anche per la corda più o meno rumorosa ci sarebbe da fare discorsi relativi: conosco molti chitarristi che montano round wound su Fender Telecaster, cioè una delle chitarre più soggette al finger noise, ma che riescono a non fare uscire altro suono o rumore che non sia la nota forte e chiara. Sarà questione di abilità ? Mah... Bene, a parte la forma, quali materiali scegliere ? Fonte: suonoelettronico.com |