- 31 Agosto 2010
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Uno studio americano rivaluta un metodo didattico passato di moda e spiega perché è più efficace. Ricordare un testo, dei versi o una sequenza di numeri non è nozionismo ma aiuta a elaborare i concetti.
Viva l'imparare a memoria e la ripetizione, scrivono i due psicologi su "Science", spiegando due esperimenti che hanno condotto. Nel primo, hanno consegnato a 80 studenti un testo scientifico da leggere. La metà dei giovani doveva tenere bene a memoria quanto appreso, l'altra metà doveva invece seguire il metodo delle "concept maps" e schizzare una specie di schema-carta geografica con i contenuti più importanti logicamente collegati tra loro. Poi tutti i partecipanti al test hanno dovuto redigere quanto avevano imparato, e quali erano le loro conclusioni logiche. A sorpresa, quei 40 studenti su 80 che avevano semplicemente riscritto e imparato a memoria quanto avevano letto sono andati meglio all'esame-test: ricordavano meglio anche a lungo termine e usavano meglio con la loro logica quanto avevano appreso. La spiegazione dei due scienziati: chi impara a memoria e prende appunti riesce meglio non solo a ricordare le informazioni apprese, ma anche a ordinarle poi autonomamente secondo logica. Insomma, aiuta a sviluppare le capacità cerebrali, e indirettamente anche a essere meno dipendenti dai computer. Dettaglio curioso: scrivere a mano aiuta a ricordare e a usare la logica molto più che non scrivere con la tastiera d'un computer, perché i segnali della mano scrivente a penna al cervello imprimono meglio la memoria.
Il metodo dell'imparare a memoria, ripetere, ricordare e scrivere non è comunque universale, ammonisce Elsbeth Stern, docente di didattica a Zurigo. "Ha un senso imparare a memoria i nomi di tutte le capitali europee, solo se gli studenti hanno un'idea generale di cos'è l'Europa, il metodo perfetto non esiste", aggiunge. Eppure il rapporto pubblicato da "Science" sembra consigliarci di riabilitare il cosiddetto nozionismo demodé. Sempre ricordando modesti che l'essere umano non è "infinito" come il capolavoro di Leopardi.
LaRepubblica
Viva l'imparare a memoria e la ripetizione, scrivono i due psicologi su "Science", spiegando due esperimenti che hanno condotto. Nel primo, hanno consegnato a 80 studenti un testo scientifico da leggere. La metà dei giovani doveva tenere bene a memoria quanto appreso, l'altra metà doveva invece seguire il metodo delle "concept maps" e schizzare una specie di schema-carta geografica con i contenuti più importanti logicamente collegati tra loro. Poi tutti i partecipanti al test hanno dovuto redigere quanto avevano imparato, e quali erano le loro conclusioni logiche. A sorpresa, quei 40 studenti su 80 che avevano semplicemente riscritto e imparato a memoria quanto avevano letto sono andati meglio all'esame-test: ricordavano meglio anche a lungo termine e usavano meglio con la loro logica quanto avevano appreso. La spiegazione dei due scienziati: chi impara a memoria e prende appunti riesce meglio non solo a ricordare le informazioni apprese, ma anche a ordinarle poi autonomamente secondo logica. Insomma, aiuta a sviluppare le capacità cerebrali, e indirettamente anche a essere meno dipendenti dai computer. Dettaglio curioso: scrivere a mano aiuta a ricordare e a usare la logica molto più che non scrivere con la tastiera d'un computer, perché i segnali della mano scrivente a penna al cervello imprimono meglio la memoria.
Il metodo dell'imparare a memoria, ripetere, ricordare e scrivere non è comunque universale, ammonisce Elsbeth Stern, docente di didattica a Zurigo. "Ha un senso imparare a memoria i nomi di tutte le capitali europee, solo se gli studenti hanno un'idea generale di cos'è l'Europa, il metodo perfetto non esiste", aggiunge. Eppure il rapporto pubblicato da "Science" sembra consigliarci di riabilitare il cosiddetto nozionismo demodé. Sempre ricordando modesti che l'essere umano non è "infinito" come il capolavoro di Leopardi.
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