Info La terra trema nel Pollino, panico e decine di sfollati Un anziano muore d’infarto

ebello

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22 Aprile 2007
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Tanta paura, case e un ospedale
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evacuati a Mormanno. Pochi
danni sul versante della Basilicata.
Negli ultimi 2 anni oltre 650 scosse

Tanta paura, case e un ospedale evacuato, ma nessuna vittima, eccetto un 84enne morto d’infarto per lo spavento. È questa la situazione che si registra sul Pollino, colpito la scorsa notte da un terremoto di magnitudo 5 registrata all’1,05 nella zona del massiccio al confine tra Basilicata e Calabria tra le province di Potenza e Cosenza. Una scossa che ha rappresentato l’apice di uno sciame sismico che si protrae da oltre due anni. Solo nell’ultimo anno le scosse registrate sono state oltre 650, con punte di assoluta drammaticità, come nel caso delle 122, molte di minore entità, segnalate nei primi quattro giorni del mese di ottobre.



Secondo i rilievi dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv), il sisma ha avuto ipocentro a 6,3 km di profondità ed epicentro in prossimità del comune potentino di Rotonda e di quelli cosentini di Laino Borgo, Laino Castello e Mormanno. La terra ha tremato almeno alter venti volte, con un’intensità variabile tra 2 a 3,3. Attimi di terrore anche nella zona sismica Alpi Sirino, sempre in Calabria, in un’area più a nord rispetto al Pollino, dove si è registrata una scossa di magnitudo 2 alle 3,30 .



Il terremoto arriva a pochi giorni dalle condanne per il sisma dell’Aquila. «Se la Protezione civile ci convocasse, risponderemo», afferma il fisico Luciano Maiani, che nei giorni scorsi ha rassegnato le dimissioni dalla presidenza della commissione Grandi Rischi. «Quanto è accaduto non muta sostanzialmente il quadro», ha aggiunto Maiani riferendosi al terremoto nel Pollino. Senza voler ancora esprimere un commento sulla richiesta del Consiglio dei ministri di revocare le dimissioni, Maiani ha detto di aver convocato nei giorni scorsi, per il 30 ottobre, una riunione dell’ufficio di presidenza della commissione Grandi rischi per esaminare la questione delle dimissioni. Esiste quindi un periodo-finestra, fino al 30 ottobre, nel quale la situazioni potrebbe cambiare.



Evacuato l’intero ospedale di Mormanno

Nessun danno è stato segnalato al momento in Basilicata. In Calabria, invece, la situazione più critica è quella di Mormanno (Cosenza), dove è stato evacuato l’ospedale che, in quel momento, ospitava 36 pazienti. I più gravi sono stati trasferiti nei nosocomi del comprensorio; pochi quelli dimessi, mentre la maggior parte ha trovato sistemazione nelle tende allestite dai soccorritori. Molte le case danneggiate da lesioni e crepe, mentre risulta inagibile la chiesa madre del paese. Non si segnalano feriti gravi, ma la paura è altissima e la gente ha trascorso la notte in strada.



Anziano muore per infarto a Scalea

Per lo spavento provocato dal terremoto di stanotte un uomo di 84 anni è morto per infarto a Scalea, località marittima del cosentino non lontana dall’epicentro. Subito dopo il sisma, l’anziano è stato colto da malore nella sua abitazione ed è deceduto nonostante i soccorsi prestatigli dai parenti. Al momento l’unica vittima del sisma.



Crolli ad Altomonte

Ad Altomonte sono crollate due vecchie abitazioni, già evacuate nei mesi scorsi. Danneggiati anche il centro sanitario e il campanile della storica chiesa di Santa Maria della Consolazione. Anche qui il sindaco Gianpietro Coppola ha disposto la chiusura delle scuole, almeno per oggi.



In Basilicata né danni né feriti

Una «prima ricognizione» effettuata dalla Protezione civile della Regione Basilicata ha permesso di stabilire che «non risultano danni alle persone o danni evidenti alle cose». È stata subito attivata una sala operativa che segue la situazione nella zona e ha attivato le strutture locali del volontariato. In tutti i Comuni dell’area del Pollino lucano sono comunque in corso verifiche sugli edifici, sulle reti elettriche ed idriche e sulla viabilità, in particolare sul tratto compreso tra gli svincoli di Lagonegro e Lauria (Potenza) dell’autostrada A3 Salerno-Reggio Calabria. La maggior parte dei sindaci ha deciso per la sospensione delle lezioni scolastiche.



I terremotati: “Noi a casa non torniamo”

Noi a casa non ci torniamo. È stato terribile e abbiamo troppa paura». Carmelo Parlato è un brigadiere dei Carabinieri in pensione. Come la gran parte degli abitanti di Mormanno ha trascorso la notte in auto alla moglie ed ai figli. «Abbiamo vissuto - dice - momenti di vero e proprio terrore. La casa ha tremato ed abbiamo temuto che da un momento all’altro ci crollasse addosso. Abbiamo preso le poche cose che siamo riusciti a trovare e ci siamo precipitati in strada. Eravamo preparati dopo le tante scosse degli ultimi mesi ma non pensavamo che potessimo vivere momenti così».



Gabrielli: “Situazione critica, fare tesoro dell’esperienza dell’Aquila”

«L’esperienza dell’Aquila ci ha insegnato che il tema della conoscenza del rischio è fondamentale per affrontare le conseguenze di un terremoto», ha detto capo della Protezione civile, Franco Gabrielli, già arrivato nel Pollino per valutare la gravità dei danni. «Il fatto che qui la gente fosse preparata ad un possibile terremoto grave ha reso la situazione più fluida, ma - ha aggiunto - il problema sismico di questo territorio non è concluso anche se al momento non ci sono condizioni per dichiarare stato d’emergenza nazionale».

Fonte: lastampa.it
 
Riferimento: La terra trema nel Pollino, panico e decine di sfollati Un anziano muore d’in

Il bello è che io che sono della zona non ho sentito proprio niente.

Purtroppo ho saputo dai miei che c'è stato il blackout dopo il terremoto, per fortuna nessun danno