From: Focus.it
Le 5 bufale scientifiche più clamorose.
Alcuni studi affermano che il 9% degli scienziati bara sui risultati delle proprie ricerche e che ogni anno i falsi sarebbero circa 2000. Si tratta di vere e proprie bufale scientifiche. Ecco le 5 più clamorose, dalla clonazione dell'uomo all'anello mancante.
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Un’automobile può andare ad acqua? E gli spaghetti possono crescere sugli alberi? E sono mai stati ritrovati i resti di un uomo alto più di tre metri? Basta googolare qualche parola chiave ad hoc per rendersi conto che tutti questi fatti incredibili non solo sembrano essere veri, ma spesso sono stati pubblicati e ripresi da prestigiose testate scientifiche. Eh sì, per quanto possa sembrare strano, più di uno studioso in cerca della via facile per la notorietà, il denaro o la carriera ha proposto al mondo le bufale più strampalate, che in molti casi sono state oggetto di dispute tra scienziati durate decenni. La stessa rivista New Scientist, vittima di alcuni di questi inganni, ha pubblicato una raccolta delle più clamorose.
IL PRINCIPE DELLE BUFALE
Uno dei più esperti in materia è sicuramente il fisico tedesco Jan Hendrik Schön, classe 1970, famoso per le sue rivoluzionarie scoperte in materia di semiconduttori mono-molecolari e nano tecnologie. Nel 2001, a soli 31 anni, dichiarò al mondo di aver realizzato un transistor perfettamente funzionante, utilizzando una sola molecola di silicio. Questo clamoroso studio, pubblicato su riviste del calibro di Nature, Science, Physical Review Letters, gli è valso l’assegnazione di numerosi e importanti riconoscimenti scientifici come l’ Otto-Klung-Weberbank Prize for Physics e il Braunschweig Prize nel 2001 e l’ Outstanding Young Investigator Award of the Materials Research Society nel 2002. Peccato che fosse tutta una bufala: Hendrik, che in quel periodo riusciva a mantenere l’incredibile media di una pubblicazione scientifica a settimana, truccava banalmente i risultati dei suoi esperimenti, modificava i grafici e gongolava davanti alla stampa di tutto il mondo. Non ha mai ammesso le sue colpe, ma solo di aver commesso qualche piccolo errore nei suoi test.
Video:
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Le 5 bufale scientifiche più clamorose.
Alcuni studi affermano che il 9% degli scienziati bara sui risultati delle proprie ricerche e che ogni anno i falsi sarebbero circa 2000. Si tratta di vere e proprie bufale scientifiche. Ecco le 5 più clamorose, dalla clonazione dell'uomo all'anello mancante.
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Un’automobile può andare ad acqua? E gli spaghetti possono crescere sugli alberi? E sono mai stati ritrovati i resti di un uomo alto più di tre metri? Basta googolare qualche parola chiave ad hoc per rendersi conto che tutti questi fatti incredibili non solo sembrano essere veri, ma spesso sono stati pubblicati e ripresi da prestigiose testate scientifiche. Eh sì, per quanto possa sembrare strano, più di uno studioso in cerca della via facile per la notorietà, il denaro o la carriera ha proposto al mondo le bufale più strampalate, che in molti casi sono state oggetto di dispute tra scienziati durate decenni. La stessa rivista New Scientist, vittima di alcuni di questi inganni, ha pubblicato una raccolta delle più clamorose.
IL PRINCIPE DELLE BUFALE
Uno dei più esperti in materia è sicuramente il fisico tedesco Jan Hendrik Schön, classe 1970, famoso per le sue rivoluzionarie scoperte in materia di semiconduttori mono-molecolari e nano tecnologie. Nel 2001, a soli 31 anni, dichiarò al mondo di aver realizzato un transistor perfettamente funzionante, utilizzando una sola molecola di silicio. Questo clamoroso studio, pubblicato su riviste del calibro di Nature, Science, Physical Review Letters, gli è valso l’assegnazione di numerosi e importanti riconoscimenti scientifici come l’ Otto-Klung-Weberbank Prize for Physics e il Braunschweig Prize nel 2001 e l’ Outstanding Young Investigator Award of the Materials Research Society nel 2002. Peccato che fosse tutta una bufala: Hendrik, che in quel periodo riusciva a mantenere l’incredibile media di una pubblicazione scientifica a settimana, truccava banalmente i risultati dei suoi esperimenti, modificava i grafici e gongolava davanti alla stampa di tutto il mondo. Non ha mai ammesso le sue colpe, ma solo di aver commesso qualche piccolo errore nei suoi test.
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