Roma - Legge elettorale verso la svolta. Il 5 dicembre l'ingresso del testo in aula al Senato. L'intesa sarebbe vicina. "Siamo vicini ad una possibile intesa" ha detto il presidente dei senatori Pdl Maurizio Gasparri. Anna Finocchiaro, capogruppo Pd, conferma: "Ci sono nodi da sciogliere, ma si intravede una soluzione condivisa e positiva". In giornata è stata presentata l’ultima versione del lodo dal senatore leghista Roberto Calderoli per trovare un accordo sulla riforma: due scaglioni diversi, uno sopra il 35% e uno sopra il 25%, all’interno dei quali vengono attribuiti diversi scaglioni di premi in seggi. Alla lista o alla coalizione di liste che ha conseguito in ambito nazionale il maggior numero di voti validi espressi per le liste ammesse al riparto dei seggi pari almeno al 35 per cento del totale è attribuito un premio in seggi pari al 10,5% del totale per chi ottiene il 35%, dell’11,2% per chi ottiene il 36%, dell’11,8% per chi consegue il 37%, del 12,5% per il 38%, del 13,3% per il 39%, del 14% per chi ottiene il 40%. La lista o la coalizione di liste che ha conseguito il premio non può comunque ottenere un numero di seggi superiore a 340. Il premio non è attribuito nel caso in cui alla lista o alla coalizione di liste che ha conseguito il maggior numero di voti validi spettano più di 340 seggi. Se nessuna lista o coalizione di liste ha conseguito almeno il 35%, scatta il premio alla lista che ha ottenuto in ambito nazionale il maggior numero dei voti validi, pari almeno al 25% del totale. Anche qui il premio è in seggi ed è scaglionato: pari al 5% del totale per chi ottiene il 25%, del 5,5% per chi consegue il 26%, del 5,9% per il 27%, del 6,4 per il 28%, del 7 per il 29%, del 7,5% per il 30%, dell’8,1 per il 31%, dell’8,6% per il 32%, del 9,2% per il 33%, del 9,9% per il 34%. Se nessuna lista o coalizione di liste è attribuito il premio tutti i seggi vengono ripartiti in ragione proporzionale.
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