L'Epatite

Nio

Utente Master
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17 Agosto 2007
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L’epatite virale è un’infezione causata da più tipi di virus.

L’epatite A, che si trasmette per via oro-fecale, è favorita dalla vita di comunità ed è influenzata dall’igiene personale.

L’epatite B è quella che più frequentemente viene trasmessa con i rapporti sessuali. Il virus è presente nel sangue, nello sperma, nelle secrezioni vaginali, nell’urina, nelle lacrime e nella saliva. Ha un’incubazione variabile tra i 40 e i 180 giorni.
I sintomi sono caratterizzati da malessere generale, stanchezza, inappetenza, repulsione per i grassi, nausea e vomito, intolleranza al fumo di sigaretta.
La febbre generalmente non supera i 38.5° e scompare da 1 a 4 giorni prima della comparsa dell’ittero. L’ittero può durare 2-6 settimane. Vi può essere ingrossamento del fegato e della milza.
Nell’80% dei casi l’infezione decorre asintomatica. La cronicizzazione è più facile nei bambini.
L’epatite C è clinicamente simile all’epatite B, ha maggior tendenza a cronicizzare.

Una recente normativa ha reso obbligatoria la vaccinazione nei bambini, raccomandandola alle categorie a rischio.

Diagnosi: si imposta sulla bioumorale di marcatori (Markers) espressione della presenza del virus. Terapia: non esiste una terapia specifica nelle forme acute, il più delle volte si tratta di una terapia di sostegno.
Nelle forme croniche invece può essere utilizzato l'interferone con guarigioni che vanno dal 15% al 40% dei casi.
Fonte : Spaziogiovani
 
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