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salvatore106
Guest
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Abbiamo visto L’era glaciale 3 – L’alba dei dinosauri, uno spettacolo 3D che immerge lo spettatore in un vortice di immagini avvincenti. Ma le emozioni sono poche per questo terzo capitolo della serie. Dal 28 agosto nelle sale.
Più di 190 milioni di dollari incassati negli Stati Uniti. Quasi 800 in tutto il mondo. Con queste cifre da capogiro si presenta anche nelle nostre sale il terzo capitolo dedicato al “mucchio selvaggio” di animali preistorici che, nonostante le loro diversità, si sono uniti in una famiglia eterogenea, discorde ma comunque sempre unita e disposta a sacrificarsi per gli altri. Già perché anche ne “L’era glaciale 3 – L’alba dei Dinosauri” il tema portante è quello che in maniera più o meno esplicita aveva contraddistinto anche i due capitoli precedenti.
Nonostante la continua ascesa al botteghino della saga d’animazione, la riuscita artistica di questo prodotto sembra purtroppo essere inversamente proporzionale. Come già si era potuto iniziare a supporre con il secondo episodio, decisamente meno frizzante rispetto all’originale, la mancanza di personaggi veramente originali e la retorica di situazioni e messaggi presenti ha indebolito ulteriormente la franchise, arrivando a costruire un prodotto mancante sia di inventiva che di profondità psicologica. La prima parte de “L’era glaciale 3 – L’alba dei Dinosauri” scorre con una pesantezza davvero poco indicata per un film d’animazione destinato al puro intrattenimento: le scene si susseguono lente e prevedibili, e la continua reiterazione di messaggi buonisti e stucchevoli di certo non aiuta il ritmo e la vivacità del tutto.
La seconda parte in qualche modo riesce a migliorare: l’azione si fa più serrata, il ritmo sale di colpi, lo spettacolo del 3-D contribuisce ad immergere lo spettatore in un vortice di musica ed immagini abbastanza avvincente. La carta in più giocata poi dal prodotto nella seconda parte è la new entry di Buck (in originale doppiato dal talento di Simon Pegg, in italiano da Massimo Giuliani), furetto pazzoide e dotato di una sua coinvolgente vitalità, più o meno esplicitamente costruito secondo le coordinate istrioniche di un altro “fool” dei nostri tempi ormai mitico, il capitano Jack Sparrow/Johnny Depp della saga dei “Pirati dei Caraibi”.
Convenzionale, poco approfondito, “L’era glaciale 3 – L’alba dei Dinosauri” perde nettamente il confronto con i capolavori sfornati dalla Pixar ed anche con alcuni prodotti della Dreamworks Animation. Dopo un inizio a dir poco farraginoso, alla fine il risultato è appena sufficiente in virtù di una decisa sterzata di ritmo nella seconda metà del prodotto. Tutto sommato non ci si annoia più di tanto nel complesso, ma questo è il massimo che si può dire riguardo alla terza puntata delle avventure di Scrat, Manny, Sid & Co.
“L’era glaciale 3 – L’alba dei Dinosauri” sarà distribuito nei cinema dalla 20th Century Fox, a partire dal 28 agosto.
Fonte:web
Più di 190 milioni di dollari incassati negli Stati Uniti. Quasi 800 in tutto il mondo. Con queste cifre da capogiro si presenta anche nelle nostre sale il terzo capitolo dedicato al “mucchio selvaggio” di animali preistorici che, nonostante le loro diversità, si sono uniti in una famiglia eterogenea, discorde ma comunque sempre unita e disposta a sacrificarsi per gli altri. Già perché anche ne “L’era glaciale 3 – L’alba dei Dinosauri” il tema portante è quello che in maniera più o meno esplicita aveva contraddistinto anche i due capitoli precedenti.
Nonostante la continua ascesa al botteghino della saga d’animazione, la riuscita artistica di questo prodotto sembra purtroppo essere inversamente proporzionale. Come già si era potuto iniziare a supporre con il secondo episodio, decisamente meno frizzante rispetto all’originale, la mancanza di personaggi veramente originali e la retorica di situazioni e messaggi presenti ha indebolito ulteriormente la franchise, arrivando a costruire un prodotto mancante sia di inventiva che di profondità psicologica. La prima parte de “L’era glaciale 3 – L’alba dei Dinosauri” scorre con una pesantezza davvero poco indicata per un film d’animazione destinato al puro intrattenimento: le scene si susseguono lente e prevedibili, e la continua reiterazione di messaggi buonisti e stucchevoli di certo non aiuta il ritmo e la vivacità del tutto.
La seconda parte in qualche modo riesce a migliorare: l’azione si fa più serrata, il ritmo sale di colpi, lo spettacolo del 3-D contribuisce ad immergere lo spettatore in un vortice di musica ed immagini abbastanza avvincente. La carta in più giocata poi dal prodotto nella seconda parte è la new entry di Buck (in originale doppiato dal talento di Simon Pegg, in italiano da Massimo Giuliani), furetto pazzoide e dotato di una sua coinvolgente vitalità, più o meno esplicitamente costruito secondo le coordinate istrioniche di un altro “fool” dei nostri tempi ormai mitico, il capitano Jack Sparrow/Johnny Depp della saga dei “Pirati dei Caraibi”.
Convenzionale, poco approfondito, “L’era glaciale 3 – L’alba dei Dinosauri” perde nettamente il confronto con i capolavori sfornati dalla Pixar ed anche con alcuni prodotti della Dreamworks Animation. Dopo un inizio a dir poco farraginoso, alla fine il risultato è appena sufficiente in virtù di una decisa sterzata di ritmo nella seconda metà del prodotto. Tutto sommato non ci si annoia più di tanto nel complesso, ma questo è il massimo che si può dire riguardo alla terza puntata delle avventure di Scrat, Manny, Sid & Co.
“L’era glaciale 3 – L’alba dei Dinosauri” sarà distribuito nei cinema dalla 20th Century Fox, a partire dal 28 agosto.
Fonte:web