MILANO - I lettori Mp3 rovinano l’udito dei ragazzi. Il grido d’allarme arriva da uno studio, condotto dal Brigham and Women’s Hospital di Boston e pubblicato sul Journal of the American Medical Association, che ha evidenziato come la diffusione di tali dispositivi musicali abbia ridotto l'udito degli adolescenti in modo estremamente significativo negli ultimi anni. Sebbene i risultati si riferiscano a un campione di giovani americani di età compresa fra i 12 e i 19 anni e in un arco di tempo che va dal 2005 al 2006, il dato ha comunque valore generale, perché ascoltare la musica attraverso le cuffiette o tramite amplificatori musicali e a volume spesso eccessivamente alto è comune alla maggioranza dei ragazzi.
LO STUDIO - La ricerca ha preso l'avvio da una precedente indagine che aveva analizzato i problemi di udito negli adolescenti fra il 1988 e il 1994: all’epoca, circa il 15% del campione testato aveva ammesso deficienze uditive di vario tipo, mentre ora la percentuale è salita a 19,5, con un aumento del 30%. Va detto che molti dei problemi descritti nello studio attuale sono stati definiti “leggeri”, ma il numero di casi di perdita d’udito media o grave è stato il 77% superiore alla ricerca precedente. Altro dato significativo riguarda le differenze fra i sessi, con le femmine meno colpite dei maschi, e quelle di ceto sociale, con i più poveri a rischiare di più. «La perdita dell’udito negli adolescenti, sebbene comune, non è ancora ben compresa – ha spiegato il dottor Josef Shargorodsky, che ha condotto lo studio, al londinese Daily Mail – e può avere implicazioni sociale ed educative. Alcuni fattori di rischio, come la forte esposizione ai suoni, possono essere di particolare rilevanza per gli adolescenti, anche se saranno necessarie ulteriori ricerche per stabilire le ragioni di questo aumento percentuale, che serviranno poi ad identificare i potenziali fattori di rischio nella prevenzione della perdita di udito». Un sondaggio condotto dalla Commissione Europea ha rilevato come oltre il 90% dei giovani usi lettori Mp3 per parecchie ore al giorno e al massimo volume, anche se gli esperti raccomandano la regola del 60/60: ovvero, non più di 60 minuti alla volta e al 60% del volume. Non seguire tale indicazioni e continuare a usare le cuffiette in modo sbagliato potrebbe costringere più del 10% dei trentenni a utilizzare un apparecchio acustico entro un decennio, ha avvertito la Commissione Europea. Basterà questo a convincere i ragazzi ad abbassare l’audio?
Corriere.it
LO STUDIO - La ricerca ha preso l'avvio da una precedente indagine che aveva analizzato i problemi di udito negli adolescenti fra il 1988 e il 1994: all’epoca, circa il 15% del campione testato aveva ammesso deficienze uditive di vario tipo, mentre ora la percentuale è salita a 19,5, con un aumento del 30%. Va detto che molti dei problemi descritti nello studio attuale sono stati definiti “leggeri”, ma il numero di casi di perdita d’udito media o grave è stato il 77% superiore alla ricerca precedente. Altro dato significativo riguarda le differenze fra i sessi, con le femmine meno colpite dei maschi, e quelle di ceto sociale, con i più poveri a rischiare di più. «La perdita dell’udito negli adolescenti, sebbene comune, non è ancora ben compresa – ha spiegato il dottor Josef Shargorodsky, che ha condotto lo studio, al londinese Daily Mail – e può avere implicazioni sociale ed educative. Alcuni fattori di rischio, come la forte esposizione ai suoni, possono essere di particolare rilevanza per gli adolescenti, anche se saranno necessarie ulteriori ricerche per stabilire le ragioni di questo aumento percentuale, che serviranno poi ad identificare i potenziali fattori di rischio nella prevenzione della perdita di udito». Un sondaggio condotto dalla Commissione Europea ha rilevato come oltre il 90% dei giovani usi lettori Mp3 per parecchie ore al giorno e al massimo volume, anche se gli esperti raccomandano la regola del 60/60: ovvero, non più di 60 minuti alla volta e al 60% del volume. Non seguire tale indicazioni e continuare a usare le cuffiette in modo sbagliato potrebbe costringere più del 10% dei trentenni a utilizzare un apparecchio acustico entro un decennio, ha avvertito la Commissione Europea. Basterà questo a convincere i ragazzi ad abbassare l’audio?
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