Info L'Irlanda del Trap quasi out

Fede.

Utente Strepitoso
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2 Agosto 2008
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IRLANDA QUASI FUORI DAI MONDIALI

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Parole, parole, parole: ma poi risolvono la classe e le carambole. Uno a zero, Anelka: la Francia di Raymond Domenech passa, con pieno merito, a Dublino dopo aver pareggiato il primo tempo e dominato il secondo. Mercoledì a Parigi, Giovanni Trapattoni dovrà portarsi damigiane di acqua santa: urge un miracolo. Con gli spareggi non si scende a patti. O tutto o niente. Sono partite ruvide e sdentate che vanno pugnalate anche alle spalle, non importa come. Al diavolo il galateo. L’Italia di Cesare Maldini li provò sulla sua pelle nel tardo autunno del 1997, quando contese alla Russia l’accesso ai Mondiali francesi: 1-1 a Mosca, nella neve; 1-0 a Napoli, gol di Casiraghi. Andata e ritorno, e poi basta: il postino suona due volte. Non una di più.

È stata la settimana di Trapattoni contro Domenech, è stata una vigilia lunga e parlata, molto parlata. In un sondaggio pubblicato da «L’Equipe», gli elogi più sperticati a Domenech li ha formulati Arrigo Sacchi, che incarnò, a suo tempo, il catechismo alternativo al Trapattonismo vigente (e, sbuffava lui, cogente). L’ordalia del Croke Park nasce come era nei voti: robusta nella carne dei corpo a corpo, debole nello spirito delle iniziative. I duellanti si annusano, pigri, e all’emozione del morso letale privilegiano l’agio della gestione oculata, in attesa che qualcuno o qualcosa offra un episodio con cui sfamarsi. Come, per esempio, al 12’: i verdi si appisolano e Gignac, preferito a Benzema, buca Given con il chiodo di un malizioso pallonetto. Fuorigioco, e così sia. Domenech, da parte sua, deve fare a meno di Ribery, la lama più affilata e raffinata. Non che i piedi buoni scarseggino, anzi: Gourcuff, Henry, lo stesso Anelka. A Trap e Tardelli manca Stephen Ireland, la trottola del Manchester City. I verdi affittano volentieri il centro del ring ai blu, e si regolano di conseguenza.

L’Irlanda gioca a immagine e somiglianza del suo precettore: raccolta, serpentesca. Robbie Keane e Lawrence sprecano a mani basse al 28’ (l’arbitro, però, aveva fischiato: braccio di Doyle). La qualità dei francesi emerge a occhio nudo, anche se la quantità degli avversari contribuisce a sabotarne i rifornimenti. Una bava di rissa, a epilogo ancora bollente, non rovinerà la correttezza, assoluta. Alla ripresa, il menù cambia di brutto. Impacchi di Francia, punture d’Irlanda. Nel 4-4-2 di Trap, Duff è deputato al cambio di marcia. I calci d’angolo sprigionano mischie pazzesche sotto il naso di Lloris. Domenech ha battezzato un 4-2-3-1 che Whelan e c. faticano ad arginare. Sale il ritmo, la volontà di farla finita subito agita i vice campioni del Mondo più di quanto non stimoli gli irlandesi, rosolati dalle volate di Sagna ed Evra. Il secondo tempo dell’Eire è sofferenza pura, la sfida ha trovato un padrone che deve soltanto trovare il modo di domarla. Lo troverà. Brych, che diresse Milan-Real, nega un probabile rigore a Evra, disarcionato da Given. L’uomo della svolta è Nicolas Anelka: la sua sventola, al 27’, carambola sulla schiena di St Ledger e sorprende il portiere.

Niente da dire. La Francia potrebbe dilagare. Controlla, governa, spreca, rischia (miracolo di Lloris su Whelan agli sgoccioli). La squadra del Trap non c’era più da un pezzo. Con l’orgoglio e la disciplina puoi arrivare sino agli spareggi, ma per l’ultimo balzo serve di più, serve il talento.

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Perchè quasi fuori dai Mondiali?

C'è la partita di ritorno e hanno perso solo 1-0..

Non ci vuole niente a recuperare O.o
 
Sì ma hanno perso in casa.
La vedo molto difficile per l'Irlanda, non credo vincerà in Francia.

:emoji_slight_smile:
 
Sperò nel Trap.. Ma credo che alla fine passerà quell'antipatico Di Domenech