Roma - Manca circa una settimana dalla première de "Lo Hobbit - Un viaggio inaspettato" e l'ultimo film di Peter Jackson è già avvolto dalle polemiche per maltrattamenti sugli animali e per video-poker d'azzardo.
Secondo la Peta, Warner Bros, casa produttrice del film, sarebbe colpevole della morte di almeno 27 animali, tutti impiegati nella produzione della pellicola.
Subito è arrivata però la smentita dalla stessa Warner: "La Warner Bros. Pictures e la New Line Cinema si uniscono a Peter Jackson e ai produttori dello Hobbit nello smentire fermamente e condannare le accuse di abuso sugli animali durante la realizzazione dei film. La produzione si è comportata responsabilmente nel dare una pronta risposta agli incidenti occorsi agli animali durante il lungo processo di riprese e, infatti, ha preso una serie di misure per proteggere tutti gli animali ospitati nelle fattorie, inclusi quelli non coinvolti con i film".
Altra battaglia legale per un altro motivo. Gli eredi di J.R.R. Tolkien sarebbero infatti sul piede di guerra a causa di alcuni giochi d'azzardo e slot machine che utilizzano i personaggi de "Il signore degli anelli": Gollum, Frodo e tutti gli altri fanno infatti capolino su alcune macchine. Ottanta milioni di dollari di risarcimento è quanto richiesto dagli eredi in difesa della memoria dello scrittore.
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