Una breve introduzione della terra....
La Terra è il pianeta su cui vive l'umanità, il terzo in ordine di distanza dal Sole. È il più grande dei pianeti terrestri del sistema solare, sia per quanto riguarda la massa sia per il diametro, ed è l'unico corpo planetario del sistema solare adatto a sostenere la vita, almeno tra quelli conosciuti alla scienza moderna (anche se vi sono ipotesi e in alcuni casi anche deboli indizi a sostegno della tesi per cui la vita, probabilmente in forma microscopica, sarebbe stata presente o potrebbe tuttora sussistere su alcuni corpi del sistema solare come Marte, Venere e alcuni satelliti naturali dei pianeti gassosi).
L'universo
Fino agli anni '80, la parola universo era usata per riferirsi all'intero continuum spaziotemporale con tutta la materia e l'energia in esso contenute, definizione che si trova ancora oggi in quasi tutte le moderne enciclopedie non-specializzate. A partire dagli Anni '80, però, l'ipotizzazione di una teoria dell'inflazione cosmologica ha reso necessaria una divisione del significato del termine universo in due concezioni: l'una che intende l'universo come tutto ciò che è incluso nella parte da noi visibile dell'intero (universo osservabile), e l'altra che lo intende invece come tutto ciò che esiste al di là del grado di esperienza che ne facciamo.
Per chi vuole approfondire
Vorrei farvi riflettere, nel fatto che, tutto è molto strano e preciso,ad esempio che la terra, questo globo , d'altronde come tutti gli altri pianeti, sia sospeso in questo universo e ciò che si trova nella parte inferiore non cada giù ... è anche molto strana la vita che ,quella di qualcuno è servita, ad esempio se non avremmo avuto Antonio Meucci forse nessuno avrebbe pensato ad inventare il telefono, Edison la lampadina e così via, ma noi che non facciamo molto nella vita (almeno credo) perché siamo qui? :l boh !!
Qualcuno potrà dire che questo sia un topic inutile, va bene... era solo per farvi riflettere... Saluti ^^
La Terra è il pianeta su cui vive l'umanità, il terzo in ordine di distanza dal Sole. È il più grande dei pianeti terrestri del sistema solare, sia per quanto riguarda la massa sia per il diametro, ed è l'unico corpo planetario del sistema solare adatto a sostenere la vita, almeno tra quelli conosciuti alla scienza moderna (anche se vi sono ipotesi e in alcuni casi anche deboli indizi a sostegno della tesi per cui la vita, probabilmente in forma microscopica, sarebbe stata presente o potrebbe tuttora sussistere su alcuni corpi del sistema solare come Marte, Venere e alcuni satelliti naturali dei pianeti gassosi).
L'universo
Fino agli anni '80, la parola universo era usata per riferirsi all'intero continuum spaziotemporale con tutta la materia e l'energia in esso contenute, definizione che si trova ancora oggi in quasi tutte le moderne enciclopedie non-specializzate. A partire dagli Anni '80, però, l'ipotizzazione di una teoria dell'inflazione cosmologica ha reso necessaria una divisione del significato del termine universo in due concezioni: l'una che intende l'universo come tutto ciò che è incluso nella parte da noi visibile dell'intero (universo osservabile), e l'altra che lo intende invece come tutto ciò che esiste al di là del grado di esperienza che ne facciamo.
Per chi vuole approfondire
La più antica idea "moderna" di universo si ha con la scuola pitagorica (Filolao e Aristarco di Samo) che sostenendo un'idea prima solamente "quasi - filo-eliocentrica" - l'idea del Fuoco Centrale - e poi in modo definito eliocentrica (Aristarco), aveva provato a elencare e definire tutti i pianeti. Essa vedeva il cosmo come un disegno perfetto, da qui la parola da loro coniata kosmos, che significa ordine.
Durante il XX secolo e fino agli Anni '80, la parola universo era usata per riferirsi all'intero continuum spazio-temporale con tutta la materia e l'energia in esso contenute. La scienza che cerca di comprendere l'universo nel suo insieme, alla scala più grande possibile, è la cosmologia, che deriva da studi congiunti della fisica e dell'astronomia. I cosmologi ritenevano che non esistesse ragione scientifica per cui la regione al di fuori del nostro universo visibile dovesse essere diversa da quella all'interno e si riteneva che l'ammettere una tale diversità fosse una violazione al principio copernicano (secondo cui il nostro punto d'osservazione non è mai speciale) in quanto si ammetteva che la nostra regione potesse essere atipica. Dagli Anni '80 in poi, però, la formulazione della teoria dell'inflazione ha portato ad un cambiamento di opinioni tra i cosmologi e ad un diverso intendimento del termine "universo" a seconda che lo usino i cosmologi osservativi o i cosmologi che si occupano prevalentemente di concetti teorici. Le due tipologie di cosmologo sono infatti molto diverse: la prima si attiene di più al metodo scientifico e considera solamente quella parte dell'intero che si riesce a vedere; la seconda, basandosi sulla fisica teorica e su alcuni assunti ricavabili anch'essi (in una certa misura) dalle osservazioni tenta comunque di scoprire l'origine (semmai ce ne sia stata una), la struttura e l'evoluzione dell'intero "universo".
La teoria dell'Inflazione (capace di spiegare molti degli attuali misteri relativi al cosmo) cambiò le opinioni dei cosmologi perché presuppone un aumento abnorme delle dimensioni dell'universo nelle sue prime fasi. Regioni quasi, ma non del tutto, totalmente prive di irregolarità perché molto piccole, e quindi capaci di appianare i loro "disequilibri" interni grazie ad un rapidissimo scambio di energia (vedi anche Secondo principio della termodinamica), in brevissimo tempo hanno potuto raggiungere dimensioni più grandi di quelle dell'universo visibile, con un aumento corrispondente nelle dimensioni delle irregolarità cosmiche e con l'allontanamento reciproco delle varie regioni dell'universo, le quali non avendo subito in tempo un processo di "omogeneizzazione" reciproca potrebbero presentare strutture estremamente diverse da quelle presenti all'interno del nostro universo visibile, con conseguenze ignote (le speculazioni vanno da una semplice ridistribuzione delle galassie a sostanziali differenze nelle leggi fisiche).
Durante il XX secolo e fino agli Anni '80, la parola universo era usata per riferirsi all'intero continuum spazio-temporale con tutta la materia e l'energia in esso contenute. La scienza che cerca di comprendere l'universo nel suo insieme, alla scala più grande possibile, è la cosmologia, che deriva da studi congiunti della fisica e dell'astronomia. I cosmologi ritenevano che non esistesse ragione scientifica per cui la regione al di fuori del nostro universo visibile dovesse essere diversa da quella all'interno e si riteneva che l'ammettere una tale diversità fosse una violazione al principio copernicano (secondo cui il nostro punto d'osservazione non è mai speciale) in quanto si ammetteva che la nostra regione potesse essere atipica. Dagli Anni '80 in poi, però, la formulazione della teoria dell'inflazione ha portato ad un cambiamento di opinioni tra i cosmologi e ad un diverso intendimento del termine "universo" a seconda che lo usino i cosmologi osservativi o i cosmologi che si occupano prevalentemente di concetti teorici. Le due tipologie di cosmologo sono infatti molto diverse: la prima si attiene di più al metodo scientifico e considera solamente quella parte dell'intero che si riesce a vedere; la seconda, basandosi sulla fisica teorica e su alcuni assunti ricavabili anch'essi (in una certa misura) dalle osservazioni tenta comunque di scoprire l'origine (semmai ce ne sia stata una), la struttura e l'evoluzione dell'intero "universo".
La teoria dell'Inflazione (capace di spiegare molti degli attuali misteri relativi al cosmo) cambiò le opinioni dei cosmologi perché presuppone un aumento abnorme delle dimensioni dell'universo nelle sue prime fasi. Regioni quasi, ma non del tutto, totalmente prive di irregolarità perché molto piccole, e quindi capaci di appianare i loro "disequilibri" interni grazie ad un rapidissimo scambio di energia (vedi anche Secondo principio della termodinamica), in brevissimo tempo hanno potuto raggiungere dimensioni più grandi di quelle dell'universo visibile, con un aumento corrispondente nelle dimensioni delle irregolarità cosmiche e con l'allontanamento reciproco delle varie regioni dell'universo, le quali non avendo subito in tempo un processo di "omogeneizzazione" reciproca potrebbero presentare strutture estremamente diverse da quelle presenti all'interno del nostro universo visibile, con conseguenze ignote (le speculazioni vanno da una semplice ridistribuzione delle galassie a sostanziali differenze nelle leggi fisiche).
Vorrei farvi riflettere, nel fatto che, tutto è molto strano e preciso,ad esempio che la terra, questo globo , d'altronde come tutti gli altri pianeti, sia sospeso in questo universo e ciò che si trova nella parte inferiore non cada giù ... è anche molto strana la vita che ,quella di qualcuno è servita, ad esempio se non avremmo avuto Antonio Meucci forse nessuno avrebbe pensato ad inventare il telefono, Edison la lampadina e così via, ma noi che non facciamo molto nella vita (almeno credo) perché siamo qui? :l boh !!
Qualcuno potrà dire che questo sia un topic inutile, va bene... era solo per farvi riflettere... Saluti ^^