Buffy? Bah! Non vale nulla in confronto a Juliet Starling.
Di solito Suda 51 non si perde le presentazioni dei suoi titoli. La cosa è dovuta al fatto che le interviste di cui è protagonista sono dei veri e propri show, e aiutano molto ad hyppare i presenti. Stavolta tuttavia “sua eccentricità” non è riuscito a venire a Colonia ed ha pensato bene di scusarsi con uno dei suoi indimenticabili video, nel quale era truccato da zombie e presentava la sua nuova eroina, Juliet Starling. Juliet è una cheerleader diciottenne, studentessa nella San Romero High School (citazione sottile quanto un ippopotamo obeso), bravissima nello sventolare pompon, nel fare capriole e nel tagliuzzare non morti con una gigantesca motosega. Tipa brava nel multitasking insomma, che si trova alle prese con un’invasione di zombie non indifferente. Al suo fianco, la testa mozzata parlante del fidanzato (si, abbiamo chiesto altre informazioni a riguardo. No, non ce le hanno volute dare). La ragazza dispone di attacchi bassi, colpi potenti sferrati con la motosega, e “attacchi cheerleader” che in realtà non sono altro che colpi veloci, può schivare gli attacchi, e balzare sulla testa dei barcollanti nemici in putrefazione per levarsi dalle situazioni scottanti. Parecchie opzioni, che le permettono di eseguire combinazioni di una certa complessità. Ciononostante, a volerla dir tutta, il sistema di gioco non ci è parso molto diverso da quanto visto nei No More Heroes. La sensazione si è in seguito fatta certezza quando abbiamo assistito ad una execution move, quasi identica alle sanguinarie finisher eseguibili da Travis Touchdown, e visto Juliet usare una supercarica che ne potenziava i danni per finire un sottoboss. La principale novità consiste nella possibilità di salvare alcuni studenti attaccati dagli zombie per ottenere delle ricompense. Fallite e li vedrete tramutarsi in non morti élite più pericolosi del normale. Le doti combattive di Juliet non ci hanno fatto sbavare: il button mashing sembra farla da padrone, e i nemici vanno giù con facilità estrema, tanto che chi stava giocando è dovuto rimaner fermo per parecchi secondi prima di poter esser sopraffatto da un ammasso di mostri, e questo non è bastato ad ucciderlo. A difesa del gioco, ci è stato detto che lo sviluppo è ancora lungi dall’esser terminato, e i livelli di difficoltà non sono stati sistemati a dovere.
Se il cervello di Suda fosse visitabile... non se ne uscirebbe vivi.
Lollipop Chainsaw ha un punto di forza proprio di tutti i titoli Grasshopper, la mente visionaria di Suda 51. Il gioco ha come sempre un look assolutamente folle, persino più del solito! Quando Juliet affetta un non morto oltre ad un’ovvia fontana di sangue compaiono stelline e arcobaleni, alcuni zombie parlottano e sembrano aver mantenuto il senso dell’umorismo anche dopo morti, e non parliamo nemmeno del numero smodato di allusioni sessuali ed amenità presenti nei dialoghi della demo. La boss fight mostrataci a fine prova era Suda al 100%. Si trattava di una battaglia con uno zombie punk, dotato dell’incredibile capacità di solidificare le offese ed utilizzarle come arma sotto forma di enormi parole energetiche. Il combattimento era in più fasi e ci è parso esagerato e spassoso, ma anche in questo caso nulla di particolarmente superlativo a parte l’impatto visivo ubriacante. Il sonoro ci è sembrato d’eccezione, ma è ovvio, se n’è occupato Yamaoka dopotutto. L’uscita di Lollipop Chainsaw è prevista nel 2012, ma pare che il mese esatto non sia ancora stato deciso.