Luis Enrique alla Roma- "Mai pentito di essere qui"
Il tecnico giallorosso prima del Napoli: "Non penso al futuro. Ora meritiamo il 7° posto, ma sono certo che chiuderemo meglio. Questa squadra l'anno prossimo vincerà: ci è mancata spesso la personalità, che però non si compra al supermercato"
Alla vigilia della sfida contro il Napoli, anticipo di sabato sera all'Olimpico, il tecnico della Roma, Luis Enrique, chiarisce il suo pensiero sul club. "Non mi sono mai pentito di essere venuto alla Roma - ha detto l'allenatore giallorosso -, è un grande piacere essere l'allenatore di questa squadra, con un tifo e una società incredibile".
RISALIRE — L'asturiano è convinto di poter ribaltare la situazione in queste ultime quattro partite. "Certo che penso che si possa ribaltare la situazione, dobbiamo vincere le prossime partite e lottare per l'ultimo obiettivo della stagione. Siamo settimi, e al momento meritiamo questo posto, ma mancano 4 partite e penso sempre che fino a che c'è questa opportunità bisogna lottare per l'Europa League".
INCOSTANZA — È una Roma lontana da quella che ha battuto il Napoli all'andata: "Perché ci è mancata la regolarità, gli alti e bassi hanno allontantato la squadra dagli obiettivi più alti”.
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FUTURO — "Non so che cosa farò a fine stagione, questo è un momento difficile. Il momento giusto per stare con i ragazzi e la società è questo, poi a fine stagione vedremo. L'ambiente? E’ difficile gestire il rapporto con l’ambiente, non posso stare dietro a uno striscione che fanno 1-2-100 persone. Penso sia normale nel calcio e io la prendo come la deve prendere un professionista: non mollare e fare quello che io credo sia giusto. Adesso la cosa migliore da fare è pensare a domani. A fine campionato parlermo e lo faremo in tranquillità. Contestazione? I tifosi fischiano per mostrare il loro disappunto ed è normale: contro il Napoli mi aspetto la squadra del secondo tempo contro la Fiorentina, in modo da accontentare i tifosi”.
PROSPETTIVE SQUADRA — Magari con qualche innesto, e capitalizzando gli errori di quest’anno, il prossimo anno potrebbe vedersi la vera Roma di Luis Enrique: "Senza dubbio quest'anno non è stato normale: facendo autocritica, penso che società e calciatori abbiamo messo l’inizio di quello che sarà la Roma. Purtroppo ci sono state tante sconfitte, ma sono sicuro che la Roma il prossimo anno vincerà. Sarà la Roma di Luis Enrique? Diventerà la Roma dei romanisti".
CONDIZIONE — Nelle ultime partite la squadra però pare aver subito un calo di forma. "Forse è apparso così in qualche gara, ma una cosa è quello che sembra e una cosa è quello che è. Io ho visto tutto l’inverso. Prima della partita vedo la voglia, ma dopo la partita è difficile. In alcune gare è mancata la personalità, ma non la si compra al supermercato. C’è un mental coach, ma è per lo staff e questo è come lo vedo io. Confusione? No, non mi sento in confusione. Io continuo a pensare al mio calcio. Certo, ci sono stati momenti in cui la squadra è sembrata confusa, ma è quando la squadra cerca di fare sempre di più. Ho sempre detto che quando c’è confusione in una squadra è colpa dell’allenatore”.
LA SQUADRA — Con il Napoli mancheranno Osvaldo e De Rossi. E non solo. "Stekelenburg ha un problema alle spalle e potrebbe non giocare. Ma giocheremo con un portiere e ho fiducia in tutti i ragazzi”.
Il tecnico giallorosso prima del Napoli: "Non penso al futuro. Ora meritiamo il 7° posto, ma sono certo che chiuderemo meglio. Questa squadra l'anno prossimo vincerà: ci è mancata spesso la personalità, che però non si compra al supermercato"
Alla vigilia della sfida contro il Napoli, anticipo di sabato sera all'Olimpico, il tecnico della Roma, Luis Enrique, chiarisce il suo pensiero sul club. "Non mi sono mai pentito di essere venuto alla Roma - ha detto l'allenatore giallorosso -, è un grande piacere essere l'allenatore di questa squadra, con un tifo e una società incredibile".
RISALIRE — L'asturiano è convinto di poter ribaltare la situazione in queste ultime quattro partite. "Certo che penso che si possa ribaltare la situazione, dobbiamo vincere le prossime partite e lottare per l'ultimo obiettivo della stagione. Siamo settimi, e al momento meritiamo questo posto, ma mancano 4 partite e penso sempre che fino a che c'è questa opportunità bisogna lottare per l'Europa League".
INCOSTANZA — È una Roma lontana da quella che ha battuto il Napoli all'andata: "Perché ci è mancata la regolarità, gli alti e bassi hanno allontantato la squadra dagli obiettivi più alti”.
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FUTURO — "Non so che cosa farò a fine stagione, questo è un momento difficile. Il momento giusto per stare con i ragazzi e la società è questo, poi a fine stagione vedremo. L'ambiente? E’ difficile gestire il rapporto con l’ambiente, non posso stare dietro a uno striscione che fanno 1-2-100 persone. Penso sia normale nel calcio e io la prendo come la deve prendere un professionista: non mollare e fare quello che io credo sia giusto. Adesso la cosa migliore da fare è pensare a domani. A fine campionato parlermo e lo faremo in tranquillità. Contestazione? I tifosi fischiano per mostrare il loro disappunto ed è normale: contro il Napoli mi aspetto la squadra del secondo tempo contro la Fiorentina, in modo da accontentare i tifosi”.
PROSPETTIVE SQUADRA — Magari con qualche innesto, e capitalizzando gli errori di quest’anno, il prossimo anno potrebbe vedersi la vera Roma di Luis Enrique: "Senza dubbio quest'anno non è stato normale: facendo autocritica, penso che società e calciatori abbiamo messo l’inizio di quello che sarà la Roma. Purtroppo ci sono state tante sconfitte, ma sono sicuro che la Roma il prossimo anno vincerà. Sarà la Roma di Luis Enrique? Diventerà la Roma dei romanisti".
CONDIZIONE — Nelle ultime partite la squadra però pare aver subito un calo di forma. "Forse è apparso così in qualche gara, ma una cosa è quello che sembra e una cosa è quello che è. Io ho visto tutto l’inverso. Prima della partita vedo la voglia, ma dopo la partita è difficile. In alcune gare è mancata la personalità, ma non la si compra al supermercato. C’è un mental coach, ma è per lo staff e questo è come lo vedo io. Confusione? No, non mi sento in confusione. Io continuo a pensare al mio calcio. Certo, ci sono stati momenti in cui la squadra è sembrata confusa, ma è quando la squadra cerca di fare sempre di più. Ho sempre detto che quando c’è confusione in una squadra è colpa dell’allenatore”.
LA SQUADRA — Con il Napoli mancheranno Osvaldo e De Rossi. E non solo. "Stekelenburg ha un problema alle spalle e potrebbe non giocare. Ma giocheremo con un portiere e ho fiducia in tutti i ragazzi”.
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