Luis Enrique: «Burdisso assenza pesante per noi»

manuelinho

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17 Settembre 2010
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ROMA - Avanti, anche contro la sfortuna. La sosta ha portato in dono la «tragedia di Burdisso», come l’ha definita Sabatini. Luis Enrique allunga una mano e indica la strada alla vigilia della partita contro il Lecce: «Nella Roma siamo tutti uniti. Io, società, squadra. Lavoriamo per crescere insieme, per produrre di più di quanto fatto finora. Sono molto dispiaciuto per Burdisso, che è un leader naturale di questo gruppo. Ma non dobbiamo fermarci o farci condizionare. Se non giocheremo al cento per cento delle nostre possibilità, o quasi, non riusciremo a battere il Lecce».

TUTTO OK - Non vede malumori tra i giocatori: «Che io sappia non ci sono problemi». Nega anche il piccolo diverbio con Heinze che il suo direttore sportivo ha confermato: «Non c’è stata alcuna discussione. Né con lui né con nessuno. Il rapporto con Heinze è uguale a prima che uscisse fuori questa storia. Io sono tranquillo e come al solito penso solo alle esigenze della squadra».

IL RIENTRO - Contro il Lecce, dopo 50 giorni di stop, tornerà Francesc Totti. «Sta bene, siamo fortunati a recuperarlo - ammette Luis Enrique - vedremo dove giocherà, se sulla trequarti o in attacco, se con Lamela o senza. Io però lo vedo meglio come trequartista». Recuperato anche Kjaer, mentre su Juan rimane qualche dubbio: «Kjaer l’ho visto ottimamente, è in forma. Juan invece ancora non è riuscito a esprimere le sue qualità a causa dei problemi fisici. Vedremo se potrà fare parte della lista dei convocati».

IL CICLO - Luis Enrique non è preoccupato dal ciclo terribile che attende la Roma. Dopo il Lecce, quattro trasferte e la sfida in casa con la Juve da qui a Natale: «Dobbiamo pensare a una partita per volta. In questo momento non sono in grado di dire dove possiamo arrivare, la classifica non mi interessa». E non è particolarmente interessato nemmeno al mercato: «Per ora possiamo parlare solo di ipotesi. Ma la rosa è ampia, siamo in tanti anche dopo l’infortunio di Burdisso. Poi è chiaro, se a gennaio o a giugno si dovessero presentare le occasioni giuste una società come la Roma si farebbe trovare pronta».


Fonte: corrieredellosport.it