Release M5S, Furnari e Labriola al gruppo misto.

Rootlf

Utente Senior
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16 Maggio 2013
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ROMA - Adesso è ufficiale: Vincenza Labriola e Alessandro Furnari sono a tutti gli effetti "ex" deputati del MoVimento Cinque Stelle, ora iscritti al gruppo misto della Camera. Già ieri, quando il passaggio non era ancora certo seppur dato per imminente, le pagine Facebook dei due parlamentari erano stati subissati di insulti. Alla notizia dell'ufficialità, si è scatenata una nuova ondata di commenti al vetriolo, quasi una caccia all'untore.

"Eccoli qui, i traditori", scrivono i militanti sui social network additando Labriola e Furnari. La richiesta pressoché unanime è che Furnari si dimetta quanto prima, ma tanti scelgono gli insulti per manifestare il loro sdegno, da "infame" a "merda". C'è chi chiede di isolare Furnari eliminandolo "in gran massa dai nostri contatti". Parole diverse, stesso trattamento per Vincenza Labriola. "I militanti cinquestelle ti aspettano a Taranto per una festa. Viva la diaria! ti sei emozionata quando hai visto 20000 netti per un mese e mezzo? che peccato buttarli".

Il capogruppo alla Camera del M5S, Riccardo Nuti, dà il benservito a Labriola e Furnari con toni sprezzanti. "Siamo felici per loro e gli auguriamo buon lavoro. La loro attività svolta in Parlamento è nulla. L'apporto in commissioni nullo e anche sull'Ilva non hanno fatto nessuna proposta di legge o dato idee in assemblea". Giuseppe D'Ambrosio presidente M5S della Giunta delle elezioni della Camera, "posta" una foto di Vincenza Labriola, presa dal sito ufficiale di Montecitorio, accompagnata dal titolo: "Benvenuta nel fritto misto".

Stessi toni nella nota ufficiale diffusa dal gruppo M5S alla Camera: "Siamo certi che al gruppo misto lavoreranno molto meglio, anche considerando che saranno finalmente liberi di disporre di tutto il denaro spettante senza dover più adempiere agli impegni presi con il codice di comportamento e col 'fastidioso' Beppe Grillo. Argomento, questo, che hanno molto a cuore e su cui si concentra la loro 'dissidenza'. Tale serenità economica consentirà loro anche di dedicarsi finalmente al problema Ilva, che da deputati tarantini vedono certamente come stella polare. Finora, però, non hanno purtroppo avuto modo di pronunciarsi o di impegnarsi in proposito neanche una volta (...). Auguri a Vincenza Labriola e Alessandro Furnari di buon lavoro, con l'auspicio che riescano a concretizzare molti efficaci progetti di legge: nel MoVimento 5 Stelle non sono infatti riusciti a proporne neppure uno, oltre ad aver apposto le loro firme a progetti altrui, siglando appena un paio di interrogazioni in due, in tre mesi di lavoro".

Tanto veleno verso due ex colleghi che, in fondo, non hanno fatto granché, ha una spiegazione. I due deputati tarantini oggi appaiono all'esterno del M5S come la punta di un iceberg che, anziché sciogliersi, con l'arrivo del caldo vero prende sempre più corpo: la dissidenza interna; la delusione di quanti si sentono davvero "burattini" manovrati da chi dall'alto decide tutto, come afferma Berlusconi; la rabbia di chi, come il senatore siciliano Michele Giarrusso, candidato del M5S a presidente della Giunta per le elezioni e le immunità di Palazzo Madama, vede il capogruppo Vito Crimi fargli mancare il suo voto. "Abbiamo passato quattro mesi a fare casino per l'ineleggibilità di Berlusconi e abbiamo un capogruppo che non si presenta al voto per il presidente della Giunta. Ognuno ne tragga le conclusioni". E c'è chi, come Adriano Zaccagnini, racconta di una assemblea plenaria dei parlamentari M5S in cui si parla soprattutto di soldi e burocrazia, non più dei grandi temi. Assemblea a cui partecipano sempre in meno, gli assenti che hanno preferito tornare a casa per il weekend inseguiti dalla domanda: "Perché sono qui?".

Una visione del presente M5S che Luigi Di Maio, deputato e vicepresidente della Camera, prova a smontare su Facebook, quando la fuga di Furnari e Labriola non è ancora ufficiale. "Ormai passiamo il tempo a smentire notizie non vere, origliate e travisate da gossippari di Montecitorio. Questo mina anche la nostra serenità nel fare il nostro lavoro. Da domani, se si dovesse verificare di nuovo, passo alle querele. Mi dispiace".

Ma domani, cioè oggi, lo scenario è esattamente quello dipinto dai "gossippari". Con buona pace di Di Maio e delle sue querele, Labriola e Furnari passano al gruppo misto. E la poca serenità dei parlamentari M5S è condivisa da chi aveva votato Grillo alle elezioni politiche. Secondo un sondaggio dell'Istituto Swg, in esclusiva per Agorà, su Raitre, oltre la metà degli elettori del Movimento 5 Stelle (55%) confermerebbe oggi quel voto, mentre il 13 percento si dice certo che voterebbe per un altro partito, a cui va aggiunto un significativo 20 per cento che non saprebbe ancora come orientarsi in caso di elezioni e un 12 per cento che si asterrebbe.

"Il livello di affezione per altri partiti è molto più alto - osserva Roberto Weber, presidente Swg -. Se oggi chiediamo chi rivoterebbero, gli elettori del Pdl confermano il proprio voto nell'88 percento dei casi, quelli del Pd nel 66 percento, mentre quelli di Grillo nel 55 percento, quindi ci sono elementi di disorientamento significativi nell'elettorato 5 Stelle".

Gli elettori del M5S chiedono chiarezza, sul ruolo del M5S in Parlamento e la qualità della sua partecipazione alla costruzione di un Paese nuovo "nelle" istituzioni. Una chiarezza che passa anche attraverso la "più amata dagli italiani", la televisione. Infatti, secondo lo stesso sondaggio, il 58 per cento degli italiani e, in particolare, il 46 per cento degli elettori 5 stelle, pensa che Grillo sbagli a non andare in tv. Per completezza, il 51 per cento degli italiani ritiene corretto il comportamento dei mezzi di informazione nei confronti del leader del MoVimento 5 Stelle, l'82 per cento dei sostenitori grillini sostiene l'esatto contrario.

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