Ma alla fine, ci siamo stati davvero?

Gabryox

Utente Strepitoso
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13 Luglio 2008
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Dove si trovava Neil Armstrong il 20 luglio 1969? In un rifugio segreto, comodamente seduto in poltrona a guardare il suo primo film da protagonista. Quello dello sbarco sulla Luna.

Deserto del Nevada, Area 51. Obitorio degli alieni, base militare ma anche… set cinematografico. È qui che, secondo alcuni irriducibili complottisti, sarebbe stato girato il film più famoso di tutti i tempi: quello dell’atterraggio sulla Luna. Dietro al grande passo per l’umanità ci sarebbe insomma, non uno sforzo tecnologico senza precedenti da parte della Nasa, ma la maestria di Stanley Kubrick che avrebbe montato, grazie a spettacolari effetti speciali, un clamoroso finto sbarco.
Scenografi distratti Incredibile? Non per il 6% degli americani che, stando a un’indagine di una decina d’anni fa, sarebbe fermamente convinto della malafede dell’agenzia spaziale statunitense. Chiedete loro i motivi e ve ne indicheranno una sfilza. Le stelle, tanto per cominciare: possibile che nelle foto della missione manchino le stelle? Una dimenticanza dello scenografo? E poi c’è la questione delle ombre: quelle degli astronauti hanno inclinazioni diverse, non sono parallele. Segno evidente, secondo gli scettici, che la luce non proviene solo dal Sole, ma da più fonti: i riflettori, per esempio.
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Bandiera ballerina Ma la prova principe del falso sbarco sarebbe lo sventolio della bandiera americana in una condizione di totale assenza d’aria. Come è possibile che il vessillo ondeggi anche nel vuoto? Qui gli scienziati smentiscono chi grida al complotto: la bandiera si agita solo quando l’astronauta tenta di fissare al suolo il palo a cui è fissata. In altre parole, quando la scuote. Cosa che, spiegano gli esperti, può accadere anche in assenza d’aria.
Questioni di fisica E simili osservazioni empiriche smontano anche le altre presunte "prove". Chiunque s’intenda un po’ di fotografia sa che per immortalare le stelle occorrono tempi di esposizione piuttosto lunghi - soprattutto se il suolo come in questo caso, è più luminoso dello sfondo. Un’attesa eccessiva per gli astronauti, indaffarati a esplorare i dintorni.
Quanto alle ombre, anche sulla Terra possono avere inclinazioni diverse. Hanno la stessa soltanto se cadono su superfici di uguale pendenza.
Ma soprattutto, come avrebbero fatto i vertici della Nasa a orchestrare una simile bufala, senza che i servizi segreti russi, la stampa straniera e i giornalisti americani si accorgessero di nulla? Oltretutto, spendendo un capitale per comprare silenzi ed effetti speciali? Suona quasi più inverosimile che andare sulla Luna.