- 1 Gennaio 2008
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Da Messi a Pelè. E' il solito Diego Armando Maradona quello che punge il nemico di sempre e che elogia il suo erede naturale. Dopo l'ennesimo show con "slalom" annesso della "Pulce" nella semifinale d'andata di Champions contro il Real Madrid, il paragone con l'ex Pibe de oro è sempre più lampante. Lui, Diego, però, accetta il paragone, ma non si sbilancia e rimanda al tempo e alla storia il verdetto finale.
"Io ho fatto la mia carriera e Messi sta facendo la sua, alla fine vedremo chi è il più grande - ha spiegato l'ex capitano del Napoli in un'intervista al "Clarin" -, alcuni diranno Maradona, altri Messi, ma quel che conta è che siamo due argentini e che ci siamo affermati in Europa, mentre altri non sono usciti dal loro paese".
MESSI IL NUMERO UNO - Chiaro il riferimento al rivale Pelè, bandiera del Santos e stella del Brasile campione del Mondo nel '58, '62 e '70, che nei giorni scorsi ha dichiarato di essere stato il miglior giocatore di sempre. "Voglio lasciarlo tranquillo - dice ancora parlando di Messi -, ma quando lo vedo giocare mi piace molto, è bello vederlo in campo, è un giocatore molto completo ed è bello che anche lui sia argentino, chissà cosa penserà il 'morò - ironizza pensando a Pelè -. Quando l'ho allenato nella Seleccion ho cercato di alleggerire le pressioni che doveva sopportare, aveva una squadra sulle spalle e gli occhi dei giornalisti puntati su di lui. Non direi che posso definirmi un suo amico, ma sa che può contare su di me anche perché i nostri rapporti sono molto buoni e ho cercato di dargli i migliori consigli possibili".
NIENTE CONTATTI COL SAN LORENZO - Detto che il gol realizzato al Real Madrid è stato "un golazo", Maradona parla di sé e smentisce i presunti contatti con il San Lorenzo, secondo la stampa argentina pronto a puntare su di lui dopo le dimissioni di Ramon Diaz. "Non mi ha chiamato nessuno - ha assicurato Diego - e spero che qualcuno si decida a farlo, anche se una certa mafia vuole impedire che io continui la mia carriera da allenatore. Nessuno del San Lorenzo, né di un'altra squadra mi ha cercato. Quando il Boca Juniors non aveva l'allenatore, in tutti i sondaggi io ero il favorito e il preferito dai tifosi, ma non ho mai sentito nessuno e a me sarebbe piaciuto tantissimo allenare quel Boca con un numero 9 come Martin Palermo, ma su quella panchina c'è Julio Falcioni, non io".
"Io ho fatto la mia carriera e Messi sta facendo la sua, alla fine vedremo chi è il più grande - ha spiegato l'ex capitano del Napoli in un'intervista al "Clarin" -, alcuni diranno Maradona, altri Messi, ma quel che conta è che siamo due argentini e che ci siamo affermati in Europa, mentre altri non sono usciti dal loro paese".
MESSI IL NUMERO UNO - Chiaro il riferimento al rivale Pelè, bandiera del Santos e stella del Brasile campione del Mondo nel '58, '62 e '70, che nei giorni scorsi ha dichiarato di essere stato il miglior giocatore di sempre. "Voglio lasciarlo tranquillo - dice ancora parlando di Messi -, ma quando lo vedo giocare mi piace molto, è bello vederlo in campo, è un giocatore molto completo ed è bello che anche lui sia argentino, chissà cosa penserà il 'morò - ironizza pensando a Pelè -. Quando l'ho allenato nella Seleccion ho cercato di alleggerire le pressioni che doveva sopportare, aveva una squadra sulle spalle e gli occhi dei giornalisti puntati su di lui. Non direi che posso definirmi un suo amico, ma sa che può contare su di me anche perché i nostri rapporti sono molto buoni e ho cercato di dargli i migliori consigli possibili".
NIENTE CONTATTI COL SAN LORENZO - Detto che il gol realizzato al Real Madrid è stato "un golazo", Maradona parla di sé e smentisce i presunti contatti con il San Lorenzo, secondo la stampa argentina pronto a puntare su di lui dopo le dimissioni di Ramon Diaz. "Non mi ha chiamato nessuno - ha assicurato Diego - e spero che qualcuno si decida a farlo, anche se una certa mafia vuole impedire che io continui la mia carriera da allenatore. Nessuno del San Lorenzo, né di un'altra squadra mi ha cercato. Quando il Boca Juniors non aveva l'allenatore, in tutti i sondaggi io ero il favorito e il preferito dai tifosi, ma non ho mai sentito nessuno e a me sarebbe piaciuto tantissimo allenare quel Boca con un numero 9 come Martin Palermo, ma su quella panchina c'è Julio Falcioni, non io".
